03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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28.05.2013 Views

lui poteva solo immaginare cosa stesse passando. Trasalendo, si accorse che si era morsicata il labbro inferiore fino a farlo sanguinare. Le asciugò il sangue dalla bocca con il pollice. Poi si pulì il dito sulla gamba dei pantaloni per non leccarlo, perché in tal caso ne avrebbe voluto ancora. «Nalla...» sussurrò guardando la siringa che stringeva in mano. Fallo, si disse. Drogala. Metti fine a questa agonia. «Bella, devo chiederti una cosa.» «Cosa?» gemette lei. «È la tua prima volta?» Lei annuì. «Non sapevo sarebbe stato così terribile... Oh, Dio...» Nuovamente scossa dagli spasmi, stringeva convulsamente il cuscino tra le gambe. Zsadist guardò di nuovo la siringa. «Meglio di niente» non era abbastanza, ma l'idea di venire dentro di lei gli sembrava un sacrilegio. Maledizione, tra le due alternative a disposizione di Bella, le sue eiaculazioni erano la peggiore, però dal punto di vista biologico lui poteva giovarle più della morfina. Posò la siringa sul comodino. Si alzò in piedi e scalciò via gli stivali, sfilandosi la maglietta. Abbassò la cerniera, lasciando libera la sua orrenda verga dolorante, e si tolse i calzoni. Aveva bisogno di soffrire per raggiungere l'orgasmo, ma quello non era un problema. In fondo non era difficile farsi male, le zanne non servivano a questo? Bella si contorceva in preda ai dolori quando la sollevò da terra per stenderla sul letto. Era splendida lì, contro i cuscini, le guance arrossate, le labbra schiuse, la pelle luminosa per la bramosia che la consumava. Ma soffriva terribilmente. «Shh... tranquilla» sussurrò Z salendo sul letto. Sopra di lei. Quando i loro corpi nudi entrarono in contatto, Bella gemette, mordendosi un'altra volta il labbro. Questa volta lui si chinò a leccarle via il sangue fresco dalla bocca. Il sapore del sangue, quel fremito quasi elettrico sulla lingua, lo galvanizzò. Lo spaventò. Gli rammentò che

per oltre un secolo si era nutrito di sangue debole, sangue umano. Con un'imprecazione si liberò di quella stupida zavorra, concentrandosi sulla femmina che scalciava frenetica sotto di lui. Dovette spalancarle a forza le gambe con le mani prima di bloccarle con le cosce. Quando sfiorò la vulva rimase scioccato. Era infuocata, stillante, turgida. Bella gridò, e l'orgasmo che seguì la placò leggermente, braccia e gambe smisero di agitarsi, il respiro si fece meno affannoso. Forse sarebbe stato più facile di quanto temeva, si disse Zsadist. Forse Vishous si sbagliava quando aveva detto che aveva bisogno di sentire un maschio dentro di sé. Forse poteva limitarsi a leccarla all'infinito. Dio, gli sarebbe piaciuto da morire farlo per un giorno intero. La prima volta che aveva posato la bocca su di lei non aveva potuto soffermarsi abbastanza a lungo. Guardò i vestiti che aveva gettato per terra. Forse avrebbe fatto meglio a non toglierli... L'energia che si sprigionò da Bella in quel momento fu tale che Zsadist venne letteralmente sollevato, come se due mani invisibili gli avessero dato uno spintone in pieno petto. Bella gridò disperata mentre lui si librava a mezz'aria. Passata l'esplosione, ricadde sopra di lei. L'orgasmo aveva palesemente peggiorato la situazione; adesso Bella piangeva, distrutta, al punto da non avere più lacrime. Scossa da quelli che sembravano conati di vomito, si contorceva senza posa sotto di lui. «Stai ferma, nalla» disse agitato Zsadist. «Altrimenti non riesco a penetrarti.» Ma lei era già troppo in là per riuscire a sentirlo. Fu costretto a usare le maniere forti per tenerla ferma, premendo sulla clavicola con un braccio mentre con l'altro le sollevava una gamba spostandola di lato. Cercò di posizionare il coso per penetrarla, ma non riuscì a trovare la giusta angolatura. Pur intrappolata sotto di lui, Bella continuava a dibattersi forsennatamente. Imprecando con violenza, Zsadist si infilò una mano tra le gambe afferrando quel maledetto coso. Lo guidò verso la soglia del corpo di lei e poi spinse con forza, unendosi fino in fondo a Bella. Entrambi

per oltre un secolo si era nutrito di sangue debole, sangue umano.<br />

Con un'imprecazione si liberò di quella stupida zavorra,<br />

concentrandosi sulla femmina che scalciava frenetica sotto di lui.<br />

Dovette spalancarle a forza le gambe con le mani prima di bloccarle<br />

con le cosce. Quando sfiorò la vulva rimase scioccato. Era infuocata,<br />

stillante, turgida. Bella gridò, e l'orgasmo che seguì la placò<br />

leggermente, braccia e gambe smisero di agitarsi, il respiro si fece<br />

meno affannoso.<br />

Forse sarebbe stato più facile di quanto temeva, si disse Zsadist.<br />

Forse Vishous si sbagliava quando aveva detto che aveva bisogno di<br />

sentire un maschio dentro di sé. Forse poteva limitarsi a leccarla<br />

all'infinito. Dio, gli sarebbe piaciuto da morire farlo per un giorno<br />

intero. La prima volta che aveva posato la bocca su di lei non aveva<br />

potuto soffermarsi abbastanza a lungo.<br />

Guardò i vestiti che aveva gettato per terra. Forse avrebbe fatto<br />

meglio a non toglierli...<br />

L'energia che si sprigionò da Bella in quel momento fu tale che<br />

Zsadist venne letteralmente sollevato, come se due mani invisibili gli<br />

avessero dato uno spintone in pieno petto. Bella gridò disperata<br />

mentre lui si librava a mezz'aria. Passata l'esplosione, ricadde sopra di<br />

lei. L'orgasmo aveva palesemente peggiorato la situazione; adesso<br />

Bella piangeva, distrutta, al punto da non avere più lacrime. Scossa da<br />

quelli che sembravano conati di vomito, si contorceva senza posa<br />

sotto di lui.<br />

«Stai ferma, nalla» disse agitato Zsadist. «Altrimenti non riesco a<br />

penetrarti.»<br />

Ma lei era già troppo in là per riuscire a sentirlo. Fu costretto a usare<br />

le maniere forti per tenerla ferma, premendo sulla clavicola con un<br />

braccio mentre con l'altro le sollevava una gamba spostandola di lato.<br />

Cercò di posizionare il coso per penetrarla, ma non riuscì a trovare la<br />

giusta angolatura. Pur intrappolata sotto di lui, Bella continuava a<br />

dibattersi forsennatamente.<br />

Imprecando con violenza, Zsadist si infilò una mano tra le gambe<br />

afferrando quel maledetto coso. Lo guidò verso la soglia del corpo di<br />

lei e poi spinse con forza, unendosi fino in fondo a Bella. Entrambi

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