03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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un blocco stenografico in mano che mi assillava per farmi parlare. Lo odiavo.» John trasse un profondo respiro, stranamente sollevato nel sentire che nemmeno l'umano aveva gradito quell'esperienza, proprio come tra non molto sarebbe successo a lui. «Ma la cosa buffa è che...» Giunto a uno stop, Butch mise la freccia. Un attimo dopo si immise rapidamente nel traffico. «La cosa buffa è che... credo mi sia servito. Non quando me ne stavo seduto di fronte al Dottor Sincerità, il supereroe che mi incoraggiava a condividere con lui i miei sentimenti. In quei momenti, francamente, avevo sempre voglia di scappare, mi veniva addirittura la pelle d'oca. Però... dopo, ripensavo a quello che ci eravamo detti e, sai, l'amico non aveva poi tutti i torti. Mi è servito a rilassarmi, in un certo senso, anche se ero convinto di stare bene. Perciò alla fine è stato un bene.» John piegò la testa di lato. «Vuoi sapere che cosa ho capito?» mormorò Butch. Rimase a lungo in silenzio. Solo quando entrarono in un quartiere molto signorile continuò: «Niente di speciale, figliolo. Niente di speciale». Svoltò in un vialetto, si fermò davanti a un cancello e abbassò il finestrino. Dopo aver premuto il pulsante di un citofono e aver detto il proprio nome, vennero ammessi all'interno. Butch parcheggiò l'Escalade sul retro di un sontuoso edificio decorato a stucco grande quanto una scuola superiore, e John aprì la portiera per scendere. Quando lo raggiunse dall'altra parte del SUV, si accorse che l'umano aveva tirato fuori una pistola: la teneva stretta vicino alla coscia, sperando che passasse inosservata. Non era la prima volta che John assisteva a una scena del genere. Phury si era comportato in modo analogo quando erano andati alla clinica, un paio di notti prima. I fratelli non erano al sicuro, in quel posto? John si guardò intorno. Tutto sembrava normalissimo per essere una proprietà tanto sfarzosa. Forse i fratelli non erano al sicuro da nessuna parte. Butch lo prese per un braccio e si avviò spedito verso una massiccia
porta di acciaio, scrutando attentamente il garage a dieci posti dietro la casa, le querce ai margini della tenuta e le altre due auto parcheggiate vicino a quello che aveva tutta l'aria di essere l'ingresso della cucina. John fu costretto a correre per stargli dietro. Giunti all'ingresso posteriore, Butch mostrò il volto a una telecamera di sicurezza e i pannelli di acciaio davanti a loro si aprirono con un clic. Entrati in un vestibolo, i battenti della porta si chiusero alle loro spalle, poi si aprì un montacarichi. Scesero al piano di sotto. Ad attenderli trovarono un'infermiera, che John riconobbe per averla già vista la volta precedente. Quando lei li accolse con un sorriso, Butch ripose la pistola nella fondina sotto l'ascella sinistra. L'infermiera indicò un corridoio. «Petrilla vi sta aspettando.» Stringendo convulsamente il bloc-notes, John trasse un profondo respiro e la seguì, con la sensazione di andare alla forca. Z si fermò davanti alla porta della camera da letto. Voleva dare solo una rapida occhiata a Bella per vedere come stava prima di filare da Phury a strafarsi. Odiava ogni forma di torpore indotto dalla droga, ma qualunque cosa era preferibile a quella furibonda smania di sesso. Socchiuse la porta e si accasciò contro lo stipite. Sembrava di stare in un giardino nel pieno della fioritura: l'odore che impregnava la stanza era il più buono che avesse mai invaso le sue narici. Il suo coso cercava disperatamente di uscire, premendo contro la patta dei pantaloni. «Bella?» chiamò al buio. Quando udì un gemito, entrò e si chiuse la porta alle spalle. Oh, Dio. Il suo profumo .. Gli sfuggì un grugnito gutturale e piegò le dita ad artiglio. I piedi lo trascinarono a forza verso il letto, l'istinto prese il sopravvento sul cervello. Bella si stava dimenando sul letto, tra le lenzuola aggrovigliate. Quando lo vide lanciò un urlo, poi si placò, quasi si fosse imposta di calmarsi. «Sto bene» disse rotolando a pancia in giù e sfregando le cosce mentre si copriva con il piumino. «Sto... davvero... Andrà...»
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un blocco stenografico in mano che mi assillava per farmi parlare. Lo<br />
odiavo.»<br />
John trasse un profondo respiro, stranamente sollevato nel sentire<br />
che nemmeno l'umano aveva gradito quell'esperienza, proprio come<br />
tra non molto sarebbe successo a lui.<br />
«Ma la cosa buffa è che...» Giunto a uno stop, Butch mise la freccia.<br />
Un attimo dopo si immise rapidamente nel traffico. «La cosa buffa è<br />
che... credo mi sia servito. Non quando me ne stavo seduto di fronte<br />
al Dottor Sincerità, il supereroe che mi incoraggiava a condividere con<br />
lui i miei sentimenti. In quei momenti, francamente, avevo sempre<br />
voglia di scappare, mi veniva addirittura la pelle d'oca. Però... dopo,<br />
ripensavo a quello che ci eravamo detti e, sai, l'amico non aveva poi<br />
tutti i torti. Mi è servito a rilassarmi, in un certo senso, anche se ero<br />
convinto di stare bene. Perciò alla fine è stato un bene.»<br />
John piegò la testa di lato.<br />
«Vuoi sapere che cosa ho capito?» mormorò Butch. Rimase a lungo<br />
in silenzio. Solo quando entrarono in un quartiere molto signorile<br />
continuò: «Niente di speciale, figliolo. Niente di speciale».<br />
Svoltò in un vialetto, si fermò davanti a un cancello e abbassò il<br />
finestrino. Dopo aver premuto il pulsante di un citofono e aver detto<br />
il proprio nome, vennero ammessi all'interno.<br />
Butch parcheggiò l'Escalade sul retro di un sontuoso edificio<br />
decorato a stucco grande quanto una scuola superiore, e John aprì la<br />
portiera per scendere. Quando lo raggiunse dall'altra parte del SUV, si<br />
accorse che l'umano aveva tirato fuori una pistola: la teneva stretta<br />
vicino alla coscia, sperando che passasse inosservata.<br />
Non era la prima volta che John assisteva a una scena del genere.<br />
Phury si era comportato in modo analogo quando erano andati alla<br />
clinica, un paio di notti prima. I fratelli non erano al sicuro, in quel<br />
posto?<br />
John si guardò intorno. Tutto sembrava normalissimo per essere<br />
una proprietà tanto sfarzosa.<br />
Forse i fratelli non erano al sicuro da nessuna parte.<br />
Butch lo prese per un braccio e si avviò spedito verso una massiccia