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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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Capitolo 28<br />

Zsadist si fermò nel tunnel sotterraneo, a metà strada tra l'edificio<br />

principale e l'alloggio di Vishous e Butch.<br />

Quando si guardò alle spalle, non vide altro che una fila di<br />

plafoniere. Davanti a lui ce n'erano altrettante, una serie interminabile<br />

di chiazze luminose. Non vedeva né la porta da cui era entrato né<br />

quella da cui sarebbe uscito.<br />

Be', non era forse una metafora perfetta della vita?<br />

Si appoggiò contro la parete di acciaio del tunnel con la sensazione<br />

di essere in trappola, sebbene niente e nessuno lo stesse trattenendo.<br />

Bah, tutte cazzate. Bella lo teneva prigioniero. In catene. Lo teneva<br />

legato con la bellezza del suo corpo, con la gentilezza del suo cuore e<br />

con la malriposta chimera dell'amore che brillava nei suoi occhi color<br />

zaffiro.<br />

In trappola... Era proprio in trappola.<br />

Con un brusco salto all'indietro nel tempo, tornò alla notte in cui<br />

Phury lo aveva finalmente affrancato dalla schiavitù.<br />

Quando la Padrona si era presentata in compagnia dell'ennesimo<br />

maschio, lo schiavo era rimasto indifferente. Dopo dieci decenni di<br />

prigionia non si curava più dello sguardo altrui, abusi e violenze non<br />

avevano altri orrori da insegnargli. La sua esistenza era un inferno<br />

equilibrato, scandito da ritmi regolari, l'unica vera tortura consisteva<br />

nell'infinita durata della cattività.<br />

Poi però aveva avvertito qualcosa di strano. Qualcosa di... diverso.<br />

Aveva voltato la testa per guardare lo sconosciuto: era gigantesco e<br />

vestito in modo sontuoso, quindi doveva essere un guerriero. Questo<br />

era stato il suo primo pensiero, subito dopo aveva pensato che gli<br />

occhi gialli con cui lo stava fissando erano colmi di un'angoscia<br />

sconvolgente. In verità, lo sconosciuto in piedi sulla soglia era<br />

impallidito al punto che la sua pelle sembrava di cera.<br />

Quando l'odore dell'unguento gli invase le narici, lo schiavo tornò<br />

a guardare il soffitto, incurante di ciò che stava per accadere. Mentre la

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