03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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28.05.2013 Views

non guardare. A contatto con l'aria fredda, il capezzolo si era indurito. Era così piccolo e roseo. Bello.» Sfregò il pollice avanti e indietro sul capezzolo turgido. «Non importa» farfugliò lei. «Sì, invece. Tu eri indifesa e io ho sbagliato a guardarti.» «No, tu...» Zsadist si spostò e l'erezione premette contro la sommità della coscia di lei. «È successo questo.» «Che cosa...? Oh, ti sei eccitato?» Lui serrò le labbra. «Sì. Non ho potuto farne a meno.» Bella sorrise. «Però non hai fatto niente, giusto?» «No.» «Allora va bene.» Inarcò la schiena, guardando gli occhi di lui fissi sui suoi seni. «Baciami, Zsadist. Nel punto che stai guardando adesso. Subito.» Lui schiuse le labbra, chinandosi sopra di lei. La sua bocca era calda ed esitante. Baciò il capezzolo, lo risucchiò in bocca, lo mordicchiò, lo leccò e lo succhiò di nuovo... e nel frattempo continuava ad accarezzarle la vita, i fianchi, le gambe. Buffo che avesse temuto di non essere delicato, pensò Bella. Era tutt'altro che brutale, anzi sembrava quasi in soggezione mentre la succhiava, a occhi chiusi, assaporandola adorante, rapito. «Cristo» mormorò Z passando all'altro seno. «Non avevo idea che sarebbe stato così.» «Come... dici?» Oh, Dio .. La sua bocca... «Potrei continuare a leccarti all'infinito.» Lei gli prese la testa tra le mani attirandolo più vicino. Si dimenò, e alla fine riuscì a cambiare posizione e a farlo sdraiare quasi in mezzo alle sue gambe. Moriva dalla voglia di sentire la sua erezione, lui però continuava a restare sollevato sopra di lei, puntellato sulle braccia. Quando si ritrasse lei protestò, poi sentì le sue mani sull'interno delle cosce e si accorse che stava scivolando verso il basso. Spalancò

ancora le gambe. Zsadist la guardava fremente. «Sei così delicata... e lucida.» Alla prima carezza del suo dito lungo la vulva, Bella rischiò di venire. Si lasciò sfuggire un gemito gutturale e Zsadist la guardò preoccupato, imprecando. «Accidenti, non so cosa sto facendo. Cerco di stare attento...» Lei gli afferrò la mano prima che potesse ritrarla. «Ancora...» Per un attimo parve dubbioso. Poi la toccò di nuovo. «Sei perfetta. E, Dio, quanto sei morbida. Devo sapere...» Si abbassò ancora di più, sollevando le spalle. Bella sentì una carezza vellutata. Le sue labbra. Questa volta, quando si inarcò sopra il letto sussurrando il suo nome, Zsadist la baciò di nuovo, poi lei percepì la carezza umida della sua lingua. Quando lui alzò la testa e deglutì con un mugolio estasiato, Bella ebbe un tuffo al cuore. I loro sguardi si incrociarono. «Oh... Gesù... sei deliziosa» disse Zsadist tornando a leccarla. Si allungò sul letto infilandole le braccia sotto le ginocchia, invadendo completamente lo spazio in mezzo alle sue cosce. Aveva il respiro caldo, affannoso, e la bocca di una voracità disperata. La esplorò con una specie di compulsione erotica, leccandola e sondandola con la lingua, succhiandola con le labbra. Quando Bella sollevò di scatto i fianchi, le mise un braccio sullo stomaco per tenerla ferma. Lei sgroppò di nuovo e lui si fermò senza alzare la testa. «Stai bene?» chiese con voce soffocata, le parole che vibravano dentro la vulva. «Ti prego...» Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Zsadist si ritrasse leggermente, e lei guardò le sue labbra lucide. «Non credo di riuscire a fermarmi» mormorò lui. «C'è questo... ruggito nella mia testa che mi impedisce di staccare la bocca da te. Però voglio che sia un piacere anche per te... come posso fare?» «Fai... fammi venire» disse lei con voce strozzata.

non guardare. A contatto con l'aria fredda, il capezzolo si era indurito.<br />

Era così piccolo e roseo. Bello.»<br />

Sfregò il pollice avanti e indietro sul capezzolo turgido.<br />

«Non importa» farfugliò lei.<br />

«Sì, invece. Tu eri indifesa e io ho sbagliato a guardarti.»<br />

«No, tu...»<br />

Zsadist si spostò e l'erezione premette contro la sommità della<br />

coscia di lei. «È successo questo.»<br />

«Che cosa...? Oh, ti sei eccitato?»<br />

Lui serrò le labbra. «Sì. Non ho potuto farne a meno.»<br />

Bella sorrise. «Però non hai fatto niente, giusto?»<br />

«No.»<br />

«Allora va bene.» Inarcò la schiena, guardando gli occhi di lui fissi sui<br />

suoi seni. «Baciami, Zsadist. Nel punto che stai guardando adesso.<br />

Subito.»<br />

Lui schiuse le labbra, chinandosi sopra di lei. La sua bocca era calda<br />

ed esitante. Baciò il capezzolo, lo risucchiò in bocca, lo mordicchiò, lo<br />

leccò e lo succhiò di nuovo... e nel frattempo continuava ad<br />

accarezzarle la vita, i fianchi, le gambe.<br />

Buffo che avesse temuto di non essere delicato, pensò Bella. Era<br />

tutt'altro che brutale, anzi sembrava quasi in soggezione mentre la<br />

succhiava, a occhi chiusi, assaporandola adorante, rapito.<br />

«Cristo» mormorò Z passando all'altro seno. «Non avevo idea che<br />

sarebbe stato così.»<br />

«Come... dici?» Oh, Dio .. La sua bocca...<br />

«Potrei continuare a leccarti all'infinito.»<br />

Lei gli prese la testa tra le mani attirandolo più vicino. Si dimenò, e<br />

alla fine riuscì a cambiare posizione e a farlo sdraiare quasi in mezzo<br />

alle sue gambe. Moriva dalla voglia di sentire la sua erezione, lui però<br />

continuava a restare sollevato sopra di lei, puntellato sulle braccia.<br />

Quando si ritrasse lei protestò, poi sentì le sue mani sull'interno<br />

delle cosce e si accorse che stava scivolando verso il basso. Spalancò

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