03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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28.05.2013 Views

Fermo sulla soglia c'era Zsadist, a petto nudo e con le Nike ai piedi. Era paonazzo e sudato, come se avesse corso per chilometri giù in palestra. Mentre fissava il suo gemello, Phury fu colto da una sensazione familiare. La sensazione di precipitare. Era sempre cosi, quasi che Z fosse una specie di area di bassa pressione. «Voglio che voi due veniate con me, appena fa buio» disse Zsadist in tono aspro. «Dove?» chiese Butch. «Bella vuole fare un salto a casa sua, e non ho intenzione di portarcela da solo. Mi serve una macchina, nel caso voglia prendere un po' della sua roba, e prima di muoverci qualcuno deve fare una ricognizione sul posto. La buona notizia è che se le cose si mettono male c'è una via di fuga: un tunnel che dal seminterrato sbuca all'esterno. Sono passato da lì ieri notte, quando sono andato a prenderle dei vestiti.» «Per me va bene» acconsentì Butch. Z spostò gli occhi sul suo gemello. «Vieni anche tu, Phury?» Un istante dopo l'altro annuì. «Sì, vengo anch'io.»

Capitolo 22 Quella sera, con la luna già alta nel cielo, O si alzò con cautela da terra con un gemito. Aveva aspettato al limitare del campo da quando il sole era tramontato, quattro ore prima, sperando che qualcuno si facesse vivo alla fattoria... ma non si era visto nessuno. Ed era così da due giorni. Gli era parso di scorgere qualcosa prima dell'alba, la mattina precedente, una specie di ombra che si muoveva dentro la casa, ma qualunque cosa fosse l'aveva intravista solo una volta, poi era sparita. Se solo avesse potuto utilizzare le risorse della Società per cercare sua moglie... Se avesse sguinzagliato tutti i lesser a sua disposizione... Ma tanto valeva puntarsi una pistola alla tempia. Qualcuno avrebbe spifferato la faccenda all'Omega, lamentandosi che gli sforzi si erano concentrati sulla ricerca di una femmina priva di importanza. E sarebbe stato un bel guaio. Controllò l'orologio e imprecò. A proposito dell'Omega... Quella notte O aveva uno spettacolo di gala con il suo padrone e non poteva dargli buca, non aveva scelta. Difendere la propria credibilità di assassino era l'unico modo per recuperare la sua donna, e non voleva rischiare di passare a miglior vita per essere mancato a un appuntamento. Tirò fuori il cellulare e chiamò sul posto tre Beta per tenere d'occhio la fattoria. Visto che si trattava di un noto luogo di ritrovo per vampiri, almeno aveva una scusa per assegnare quella missione. Venti minuti dopo i lesser emersero dai boschi circostanti, il rumore dei loro stivali attutito dalla neve. I tre energumeni, freschi di iniziazione, avevano ancora i capelli scuri e la pelle arrossata dal freddo. Palesemente euforici per essere stati convocati, erano pronti a menare le mani; ma O ordinò loro di limitarsi a fare la guardia e monitorare ogni eventuale movimento. Se si faceva vivo qualcuno, non dovevano attaccare finché l'intruso, chiunque fosse, non minacciava di alzare i tacchi; inoltre tutti i vampiri, maschi o femmine che fossero, dovevano essere catturati vivi. Senza eccezioni. Per come la vedeva O, se lui fosse stato uno dei famigliari della sua donna,

Capitolo 22<br />

Quella sera, con la luna già alta nel cielo, O si alzò con cautela da<br />

terra con un gemito. Aveva aspettato al limitare del campo da quando<br />

il sole era tramontato, quattro ore prima, sperando che qualcuno si<br />

facesse vivo alla fattoria... ma non si era visto nessuno. Ed era così da<br />

due giorni. Gli era parso di scorgere qualcosa prima dell'alba, la<br />

mattina precedente, una specie di ombra che si muoveva dentro la<br />

casa, ma qualunque cosa fosse l'aveva intravista solo una volta, poi era<br />

sparita.<br />

Se solo avesse potuto utilizzare le risorse della Società per cercare<br />

sua moglie... Se avesse sguinzagliato tutti i lesser a sua disposizione...<br />

Ma tanto valeva puntarsi una pistola alla tempia. Qualcuno avrebbe<br />

spifferato la faccenda all'Omega, lamentandosi che gli sforzi si erano<br />

concentrati sulla ricerca di una femmina priva di importanza. E<br />

sarebbe stato un bel guaio.<br />

Controllò l'orologio e imprecò. A proposito dell'Omega...<br />

Quella notte O aveva uno spettacolo di gala con il suo padrone e<br />

non poteva dargli buca, non aveva scelta. Difendere la propria<br />

credibilità di assassino era l'unico modo per recuperare la sua donna, e<br />

non voleva rischiare di passare a miglior vita per essere mancato a un<br />

appuntamento.<br />

Tirò fuori il cellulare e chiamò sul posto tre Beta per tenere d'occhio<br />

la fattoria. Visto che si trattava di un noto luogo di ritrovo per<br />

vampiri, almeno aveva una scusa per assegnare quella missione.<br />

Venti minuti dopo i lesser emersero dai boschi circostanti, il rumore<br />

dei loro stivali attutito dalla neve. I tre energumeni, freschi di<br />

iniziazione, avevano ancora i capelli scuri e la pelle arrossata dal<br />

freddo. Palesemente euforici per essere stati convocati, erano pronti a<br />

menare le mani; ma O ordinò loro di limitarsi a fare la guardia e<br />

monitorare ogni eventuale movimento. Se si faceva vivo qualcuno,<br />

non dovevano attaccare finché l'intruso, chiunque fosse, non<br />

minacciava di alzare i tacchi; inoltre tutti i vampiri, maschi o femmine<br />

che fossero, dovevano essere catturati vivi. Senza eccezioni. Per come<br />

la vedeva O, se lui fosse stato uno dei famigliari della sua donna,

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