03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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Mr X estrasse dalla tasca una torcia a stilo, l'accese e puntò il raggio all'interno della buca. Quando ne emerse un gridolino soffocato, sgranò gli occhi. «Cristo santo, è proprio una femmina! Perché diamine non ne sono stato informato?» O si alzò lentamente in piedi appoggiando il coltello contro la coscia, nascosto tra le pieghe dei pantaloni in stile cargo. La presa sul manico era ferma, sicura. «È una nuova» disse. «Non è quello che mi è stato riferito.» Muovendosi in fretta, Mr X andò in bagno e spalancò la tenda di plastica trasparente della doccia. Con un'imprecazione scalciò via le bottiglie di shampoo da donna e di olio per neonati allineate in un angolo. Poi a passo di carica andò all'armadio in cui custodivano armi e munizioni e tirò fuori la ghiacciaia. La rovesciò. Cibo. Dato che i lesser non mangiavano, quella era la più lampante delle confessioni. La faccia pallida di Mr X era furiosa. «Si è tenuto un animaletto da compagnia, eh?» O valutò le giustificazioni più plausibili a sua disposizione, mentre calcolava la distanza che lo separava dal suo capo. «È preziosa. La uso nei miei interrogatori.» «In che senso?» «Ai maschi della specie non piace veder maltrattare una femmina. È un incentivo per farli parlare.» Mr X socchiuse gli occhi. «Perché non mi ha detto niente?» «Questo è il mio centro. È stato lei ad affidarmelo perché lo gestisca come meglio credo.» E una volta trovato il bastardo figlio di puttana che aveva spifferato tutto, lo avrebbe spellato vivo. «Io qui lavoro sodo. I miei metodi non dovrebbero interessarla.» «Avrebbe dovuto informarmi.» Poi Mr X si bloccò di colpo. «Pensava di fare qualcosa con il coltello che ha in mano, figliolo?» Sì, paparino, in effetti ci stavo proprio pensando. «Sono o non sono il responsabile, qui dentro?» Quando Mr X spostò il peso sugli avampiedi, O si preparò allo scontro.
A quel punto il suo cellulare suonò. Il primo squillo riecheggiò stridulo nell'aria carica di tensione, come un grido. Il secondo fu poco più che una fastidiosa interruzione. Il terzo venne quasi ignorato. Il momento dello scontro frontale era rimandato, e tutt'a un tratto O si rese conto che doveva essere impazzito. Lui era grande e grosso, certo, ed era un combattente eccezionale, ma non poteva competere con i trucchetti di Mr X. Se rimaneva ferito o ucciso, chi si sarebbe preso cura di sua moglie? «Risponda» ordinò Mr X. «E inserisca il vivavoce.» Era un collega degli squadroni principali. Telefonava per informare che tre lesser erano stati eliminati sul ciglio della strada, a un paio di chilometri di distanza. La loro auto si era sfasciata contro il tronco di un albero e nei punti in cui si erano disintegrati la neve si era sciolta e c'erano tracce di bruciature. Vigli di puttana. La Confraternita del Pugnale Nero. Di nuovo. Quando O chiuse la telefonata, Mr X disse: «Senta, vuole fare a botte con me o preferisce tornare al lavoro? Nel primo caso si farà ammazzare di sicuro. Scelga lei». «Sono io il responsabile qui dentro?» ripeté O. «Finché mi procurerà quello che mi serve.» «Ho portato qui un mucchio di civili.» «Però non mi pare stiano dicendo molto.» O andò alla terza buca e fece scivolare di nuovo il coperchio al suo posto, senza mai perdere di vista Mr X. Poi ci appoggiò sopra l'anfibio e guardò il Fore-lesser dritto negli occhi. «Non è colpa mia se i membri della confraternita mantengono il segreto anche con quelli della loro razza.» «Forse dovrebbe impegnarsi un po' di più.» Non mandarlo a farsi fottere, pensò O. Se tifai mettere sotto in questa prova di forza, la tua femmina diventerà cibo per cani. Mr X sorrise. «Il suo autocontrollo sarebbe più ammirevole se non fosse l'unica reazione appropriata. Ma torniamo a noi. I fratelli andranno a cercare i vasi degli assassini che hanno eliminato. Vada
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A quel punto il suo cellulare suonò. Il primo squillo riecheggiò<br />
stridulo nell'aria carica di tensione, come un grido. Il secondo fu poco<br />
più che una fastidiosa interruzione. Il terzo venne quasi ignorato.<br />
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O si rese conto che doveva essere impazzito. Lui era grande e grosso,<br />
certo, ed era un combattente eccezionale, ma non poteva competere<br />
con i trucchetti di Mr X. Se rimaneva ferito o ucciso, chi si sarebbe<br />
preso cura di sua moglie?<br />
«Risponda» ordinò Mr X. «E inserisca il vivavoce.»<br />
Era un collega degli squadroni principali. Telefonava per informare<br />
che tre lesser erano stati eliminati sul ciglio della strada, a un paio di<br />
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un albero e nei punti in cui si erano disintegrati la neve si era sciolta e<br />
c'erano tracce di bruciature.<br />
Vigli di puttana. La <strong>Confraternita</strong> del <strong>Pugnale</strong> <strong>Nero</strong>. Di nuovo.<br />
Quando O chiuse la telefonata, Mr X disse: «Senta, vuole fare a<br />
botte con me o preferisce tornare al lavoro? Nel primo caso si farà<br />
ammazzare di sicuro. Scelga lei».<br />
«Sono io il responsabile qui dentro?» ripeté O.<br />
«Finché mi procurerà quello che mi serve.»<br />
«Ho portato qui un mucchio di civili.»<br />
«Però non mi pare stiano dicendo molto.»<br />
O andò alla terza buca e fece scivolare di nuovo il coperchio al suo<br />
posto, senza mai perdere di vista Mr X. Poi ci appoggiò sopra l'anfibio<br />
e guardò il Fore-lesser dritto negli occhi.<br />
«Non è colpa mia se i membri della confraternita mantengono il<br />
segreto anche con quelli della loro razza.»<br />
«Forse dovrebbe impegnarsi un po' di più.»<br />
Non mandarlo a farsi fottere, pensò O. Se tifai mettere sotto in<br />
questa prova di forza, la tua femmina diventerà cibo per cani.<br />
Mr X sorrise. «Il suo autocontrollo sarebbe più ammirevole se non<br />
fosse l'unica reazione appropriata. Ma torniamo a noi. I fratelli<br />
andranno a cercare i vasi degli assassini che hanno eliminato. Vada