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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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aguzzino. Ma non voleva traumatizzarla... No, meglio delegare tutto<br />

a Tohr, lui se la cavava bene con quel genere di cose. Quella sera,<br />

prima di restituire Bella alla sua famiglia, gli avrebbe chiesto di<br />

parlarle.<br />

«Io esco» disse allacciandosi al petto il fodero di cuoio per i pugnali.<br />

«Vuoi mangiare prima di andare via? Fritz può portarti qualcosa.»<br />

Non ricevendo risposta, si voltò. Bella era girata su un fianco e lo<br />

fissava.<br />

Fu travolto da un altro istinto irrefrenabile.<br />

Voleva vederla mangiare. Dopo il sesso, dopo essere venuto dentro<br />

di lei, voleva sfamarla con il cibo che lui stesso le aveva procurato, e<br />

voleva imboccarla con le sue mani. Diamine, voleva uscire a uccidere<br />

qualcosa per lei, tornare con la preda, cucinarla e nutrirla a sazietà. Poi<br />

sdraiarsi accanto a lei con un pugnale in mano per proteggerla mentre<br />

dormiva.<br />

Infilò di nuovo la testa nell'armadio. Dio, era completamente<br />

pazzo.<br />

«Gli dirò di portarti su qualcosa» disse alla fine.<br />

Saggiò le lame dei due pugnali neri sull'interno dell'avambraccio,<br />

facendolo sanguinare. Quando il dolore gli arrivò al cervello, rimase a<br />

fissare i forellini che Bella gli aveva lasciato sul polso.<br />

Si riscosse sforzandosi di concentrarsi, allacciò il cinturone e diede<br />

una controllata alle due SIG Sauer. Entrambe le nove millimetri erano<br />

cariche, e nel cinturone c'erano altri due caricatori pieni di proiettili a<br />

punta cava. Infilò un coltello da lancio nella cintola dei calzoni e si<br />

assicurò di avere anche qualche hira shuriken, le stelle Ninja in uso<br />

nelle arti marziali. Poi fu la volta dei pesanti stivali di cuoio. Infine<br />

indossò una giacca a vento leggera per nascondere quell'arsenale<br />

portatile.<br />

Quando riemerse dalla cabina armadio, Bella lo stava ancora<br />

guardando, stesa sul letto. I suoi occhi erano blu come zaffiri, blu come<br />

la notte, blu come...<br />

«Zsadist?»<br />

Lui lottò contro l'impulso di prendersi a schiaffi. «Sì?»

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