03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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28.05.2013 Views

Tutto questo in meno di cinque minuti, compreso il tempo necessario a perquisirli per recuperare i documenti d'identità. Poi si fermò per riprendere fiato. Quando abbassò lo sguardo sul sangue nero che imbrattava la neve candida, dalle sue spalle si levò un velo di vapore, una sottile foschia subito dissipata dal vento gelido. Phury rinfoderò la Beretta con un senso di nausea, neanche si fosse scolato sei lattine di olio per frittura. Massaggiandosi lo sterno, guardò prima a destra poi a sinistra. A quell'ora di notte, e così fuori città, la Route 22 era silenziosa e deserta. Era improbabile che ci fossero dei testimoni. I cervi non contavano. Sapeva quello che stava per succedere. E sapeva anche che era meglio non tentare di impedirlo. Zsadist si inginocchiò sopra uno dei lesser, il volto sfregiato contorto dall'odio, il labbro deforme sollevato in un ringhio, le zanne lunghe come quelle di una tigre. Con la testa rapata a zero e le guance incavate sotto gli zigomi sporgenti sembrava la vecchia signora con la falce in mano e, proprio come la morte, era perfettamente a suo agio al freddo. Con addosso solo un dolcevita e un paio di comodi pantaloni neri, era più armato che vestito: nel fodero sul petto teneva i pugnali, che erano la firma della Confraternita del Pugnale Nero, altri due coltelli erano infilati nei foderi legati alle cosce e aveva anche un cinturone con due SIG Sauer. Non che usasse mai le nove millimetri, peraltro. Gli piaceva il contatto diretto, quando uccideva. In effetti, era l'unico momento in cui si avvicinava a qualcuno. Afferrò il lesser per il bavero del giaccone di pelle, sollevandolo per metà da terra e avvicinando il viso al suo. «Dov'è la femmina?» L'altro rispose con una risata diabolica; Zsadist gli sferrò un pugno micidiale. Il rumore riecheggiò tra gli alberi, il rumore secco di un ramo che si spezza a metà. «Dov'è la femmina?» Il ghigno beffardo del lesser fece montare su tutte le furie il vampiro. L'aria si caricò di una forza magnetica e diventò più gelida della notte; i fiocchi di neve smisero di cadere nelle vicinanze, come disintegrati dalla sua rabbia. Phury udì un raschio soffocato e si voltò a guardare da sopra la

spalla. Vishous si stava accendendo una delle sue sigarette rollate a mano; il chiarore rossastro del fiammifero illuminò i tatuaggi sulla tempia sinistra e il pizzetto del vampiro. Nel sentire lo schiocco ovattato di un altro pugno, V aspirò a fondo il fumo ruotando intorno gli occhi di diamante. «Stai bene, Phury?» No, non stava bene per niente. La natura brutale di Z era sempre stata degna di una tragedia greca, ma ultimamente la sua violenza incontrollata rendeva difficile guardarlo mentre era in azione. Il pozzo senza fondo e senz'anima del suo essere era esploso da quando Bella era stata catturata dai lesser. Non erano ancora riusciti a trovarla. I fratelli non avevano piste da seguire, nessun indizio, niente di niente. Malgrado la ferocia degli interrogatori di Zsadist. Phury era rimasto sconvolto dal rapimento di Bella. Non era molto che la conosceva, ma lei era stata così gentile, una femmina di grande valore appartenente al più alto rango dell'aristocrazia, di lignaggio molto superiore al suo. Molto superiore. Era riuscita a intaccare il suo voto di castità, risvegliando il maschio vincolato dalla più rigida disciplina e smuovendogli dentro qualcosa di profondo. Al pari di Zsadist, anche lui sperava fortemente di rintracciarla, però ormai, a sei settimane dalla sua scomparsa, non credeva di trovarla viva. I lesser torturavano i vampiri in cerca di informazioni sulla confraternita, e come tutti i civili Bella ne sapeva pochissimo. A quest'ora l'avevano sicuramente uccisa. Si augurava solo che non avesse dovuto sopportare giorni d'inferno prima di approdare al Fado. «Che cosa le avete fatto?» ringhiò Zsadist al secondo assassino. Quando per tutta risposta ricevette un «Fottiti», colpì quella carogna con un pugno degno di Mike Tyson. Perché Zsadist si preoccupasse così per una civile scomparsa, nessuno nella confraternita riusciva a spiegarselo. Il guerriero era noto per la sua misoginia... che diamine, era addirittura temuto per questo! Perché Bella contasse tanto per lui era un mistero. Ma d'altro canto nessuno, nemmeno il gemello, era in grado di prevedere le sue reazioni.

spalla. Vishous si stava accendendo una delle sue sigarette rollate a<br />

mano; il chiarore rossastro del fiammifero illuminò i tatuaggi sulla<br />

tempia sinistra e il pizzetto del vampiro.<br />

Nel sentire lo schiocco ovattato di un altro pugno, V aspirò a fondo<br />

il fumo ruotando intorno gli occhi di diamante. «Stai bene, Phury?»<br />

No, non stava bene per niente. La natura brutale di Z era sempre<br />

stata degna di una tragedia greca, ma ultimamente la sua violenza<br />

incontrollata rendeva difficile guardarlo mentre era in azione. Il pozzo<br />

senza fondo e senz'anima del suo essere era esploso da quando Bella<br />

era stata catturata dai lesser.<br />

Non erano ancora riusciti a trovarla. I fratelli non avevano piste da<br />

seguire, nessun indizio, niente di niente. Malgrado la ferocia degli<br />

interrogatori di Zsadist.<br />

Phury era rimasto sconvolto dal rapimento di Bella. Non era molto<br />

che la conosceva, ma lei era stata così gentile, una femmina di grande<br />

valore appartenente al più alto rango dell'aristocrazia, di lignaggio<br />

molto superiore al suo. Molto superiore. Era riuscita a intaccare il suo<br />

voto di castità, risvegliando il maschio vincolato dalla più rigida<br />

disciplina e smuovendogli dentro qualcosa di profondo. Al pari di<br />

Zsadist, anche lui sperava fortemente di rintracciarla, però ormai, a sei<br />

settimane dalla sua scomparsa, non credeva di trovarla viva. I lesser<br />

torturavano i vampiri in cerca di informazioni sulla confraternita, e<br />

come tutti i civili Bella ne sapeva pochissimo. A quest'ora l'avevano<br />

sicuramente uccisa.<br />

Si augurava solo che non avesse dovuto sopportare giorni d'inferno<br />

prima di approdare al Fado.<br />

«Che cosa le avete fatto?» ringhiò Zsadist al secondo assassino.<br />

Quando per tutta risposta ricevette un «Fottiti», colpì quella carogna<br />

con un pugno degno di Mike Tyson.<br />

Perché Zsadist si preoccupasse così per una civile scomparsa,<br />

nessuno nella confraternita riusciva a spiegarselo. Il guerriero era noto<br />

per la sua misoginia... che diamine, era addirittura temuto per questo!<br />

Perché Bella contasse tanto per lui era un mistero. Ma d'altro canto<br />

nessuno, nemmeno il gemello, era in grado di prevedere le sue<br />

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