03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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Porpora Un romanzo della Confraternita del Pugnale Nero VOL. III
Capitolo 1 «Dannazione, Zsadist! Non saltare...» La voce di Phury riuscì a malapena a sovrastare il frastuono dello schianto davanti a loro. E non impedì al suo gemello di balzare giù dalla Escalade in corsa. «V, è saltato giù! Torna indietro!» Phury andò a sbattere con la spalla contro il finestrino mentre Vishous faceva inversione con il SUV. I fari spazzarono le tenebre, illuminando Zsadist che rotolava raggomitolato su se stesso sull'asfalto coperto di neve. Dopo una frazione di secondo il vampiro balzò in piedi e si mise a correre verso la berlina fumante e accartocciata, che adesso sul cofano aveva un pino ornamentale. Senza perdere di vista il suo gemello, Phury si slacciò la cintura di sicurezza. I 1esser che avevano inseguito fino ai sobborghi rurali di Caldwell si erano appena visti rovinare la fuga dalle leggi della fisica, ma ciò non significava che fossero fuori combattimento. Quei bastardi di non morti erano indistruttibili. Mentre la Escalade inchiodava, Phury spalancò la portiera impugnando la Beretta. Impossibile dire quanti passeggeri ci fossero a bordo dell'altra vettura o che tipo di armi avessero. I nemici dei vampiri giravano in gruppo ed erano sempre armati... Porca puttana! Dalla macchina scesero tre assassini dalla chioma sbiadita; solo il guidatore sembrava malconcio. Il rischio di soccombere non bastò a scoraggiare Zsadist; da quel maniaco suicida che era, puntò dritto verso il terzetto di non morti stringendo in mano un pugnale nero. Phury attraversò la strada di corsa, seguito a ruota da Vishous. Ma la loro presenza era superflua. Mentre i fiocchi di neve turbinavano silenziosi nell'aria e il dolciastro odore di pino si mescolava a quello della benzina che fuoriusciva dall'automobile fracassata, Zsadist neutralizzò tutti e tre i lesser con il solo aiuto del coltello. Recise loro i tendini dietro il ginocchio per scongiurare ogni tentativo di fuga, spezzò loro le braccia per impedire eventuali reazioni e li trascinò dentro il campo, allineandoli come tanti macabri bambolotti.
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Capitolo 1<br />
«Dannazione, Zsadist! Non saltare...»<br />
La voce di Phury riuscì a malapena a sovrastare il frastuono dello<br />
schianto davanti a loro. E non impedì al suo gemello di balzare giù<br />
dalla Escalade in corsa.<br />
«V, è saltato giù! Torna indietro!»<br />
Phury andò a sbattere con la spalla contro il finestrino mentre<br />
Vishous faceva inversione con il SUV. I fari spazzarono le tenebre,<br />
illuminando Zsadist che rotolava raggomitolato su se stesso sull'asfalto<br />
coperto di neve. Dopo una frazione di secondo il vampiro balzò in<br />
piedi e si mise a correre verso la berlina fumante e accartocciata, che<br />
adesso sul cofano aveva un pino ornamentale.<br />
Senza perdere di vista il suo gemello, Phury si slacciò la cintura di<br />
sicurezza. I 1esser che avevano inseguito fino ai sobborghi rurali di<br />
Caldwell si erano appena visti rovinare la fuga dalle leggi della fisica,<br />
ma ciò non significava che fossero fuori combattimento. Quei bastardi<br />
di non morti erano indistruttibili. Mentre la Escalade inchiodava,<br />
Phury spalancò la portiera impugnando la Beretta. Impossibile dire<br />
quanti passeggeri ci fossero a bordo dell'altra vettura o che tipo di armi<br />
avessero. I nemici dei vampiri giravano in gruppo ed erano sempre<br />
armati... Porca puttana! Dalla macchina scesero tre assassini dalla<br />
chioma sbiadita; solo il guidatore sembrava malconcio.<br />
Il rischio di soccombere non bastò a scoraggiare Zsadist; da quel<br />
maniaco suicida che era, puntò dritto verso il terzetto di non morti<br />
stringendo in mano un pugnale nero.<br />
Phury attraversò la strada di corsa, seguito a ruota da Vishous. Ma<br />
la loro presenza era superflua.<br />
Mentre i fiocchi di neve turbinavano silenziosi nell'aria e il<br />
dolciastro odore di pino si mescolava a quello della benzina che<br />
fuoriusciva dall'automobile fracassata, Zsadist neutralizzò tutti e tre i<br />
lesser con il solo aiuto del coltello. Recise loro i tendini dietro il<br />
ginocchio per scongiurare ogni tentativo di fuga, spezzò loro le braccia<br />
per impedire eventuali reazioni e li trascinò dentro il campo,<br />
allineandoli come tanti macabri bambolotti.