03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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28.05.2013 Views

prelievo di sangue e una visita medica. Entrambe le cose erano probabilmente una buona idea, dati lo svenimento e le convulsioni che aveva appena avuto nello studio di Wrath. Tirò fuori il suo blocco e scrisse: Perché devi andare dal dottore? Phury si avvicinò per leggere, poi con sorprendente agilità, considerata la sua mole, appoggiò l'enorme stivale sul bordo della poltrona. John si scostò quando il guerriero sollevò leggermente i calzoni di pelle. Oh, santo cielo... La parte inferiore della gamba era di barre e bulloni. John fece scorrere la mano sul metallo lucente e alzò la testa. Senza rendersene conto si stava toccando la gola; se ne accorse solo quando vide che Phury sorrideva. «Già, so bene cosa significa avere una menomazione fisica.» Il ragazzo tornò a guardare l'arto artificiale e piegò il capo di lato. «Vuoi sapere com'è successo?» Quando lui annuì, Phury ebbe un attimo di esitazione, poi disse: «L'ho maciullata con un colpo di pistola». La porta si spalancò senza preavviso e un'aspra voce maschile riecheggiò nella stanza. «Ho bisogno di sapere...» La frase si interruppe bruscamente e John si voltò per vedere chi aveva parlato. Subito si ritrasse sulla poltrona, impaurito. L'uomo sulla soglia era sfregiato, la faccia tagliata a metà da una cicatrice. Ma non era quello il motivo per cui John avrebbe tanto voluto sparire. Gli occhi neri, in quel volto devastato, erano come le tenebre di una casa abbandonata, ombre minacciose, inquietanti. E il tizio aveva del sangue fresco sulla gamba dei pantaloni e sullo stivale sinistro. Quegli occhi malvagi si strinsero, investendo John in pieno viso come una raffica di aria gelida. «Che cosa guardi?» Phury abbassò la gamba. «Z...» «Ti ho fatto una domanda, ragazzino.» John armeggiò con il bloc-notes. Scribacchiò in fretta qualcosa e

mostrò il foglio al nuovo arrivato, ma per qualche motivo questo non fece che peggiorare la situazione. Il labbro deforme dello sfregiato si increspò all'insù mettendo in mostra due zanne spaventose. «Sì, bravo moccioso, complimenti.» «Non ti scaldare, Z» si intromise Phury. «Il ragazzo è muto. Non può parlare» spiegò, voltando il blocco verso di sé. «Si scusa con te.» John resistette all'impulso di nascondersi dietro la poltrona mentre lo sfregiato lo squadrava da capo a piedi. Poi però la carica di aggressività che si sprigionava dalla sua persona parve attenuarsi. «Non parli proprio per niente?» John scosse la testa. «Be', io non so leggere. Quindi nessuna speranza di comunicare, tra noi due. Bella sfiga.» John scrisse in fretta qualcosa con la sua Bic. Quando mostrò il blocco a Phury, il vampiro con gli occhi neri si accigliò. «Cos'ha scritto il ragazzo?» «Dice che per lui non c'è problema. Gli piace molto ascoltare, e tu puoi parlare.» Gli occhi senz'anima distolsero lo sguardo. «Non ho niente da dire. Senti, a che cavolo di temperatura devo regolare il termostato?» «Ehm, ventiquattro gradi» rispose Phury attraversando la stanza. «Devi girare la manopola così, vedi?» «Allora non l'ho alzato abbastanza.» «E controlla che sia acceso. Vedi come dev'essere l'interruttore, qui in basso? Tutto a destra. Altrimenti è spento e la stanza non si scalderà comunque.» «Sì... okay. E puoi dirmi cosa c'è scritto qui?» Phury abbassò gli occhi su un foglietto quadrato. «È il dosaggio per l'iniezione.» «Questo lo so anch'io. Allora, cosa devo fare?» «Bella non sta bene?» «Al momento sta bene, ma voglio avere una siringa già pronta nel

mostrò il foglio al nuovo arrivato, ma per qualche motivo questo non<br />

fece che peggiorare la situazione.<br />

Il labbro deforme dello sfregiato si increspò all'insù mettendo in<br />

mostra due zanne spaventose. «Sì, bravo moccioso, complimenti.»<br />

«Non ti scaldare, Z» si intromise Phury. «Il ragazzo è muto. Non può<br />

parlare» spiegò, voltando il blocco verso di sé. «Si scusa con te.»<br />

John resistette all'impulso di nascondersi dietro la poltrona mentre<br />

lo sfregiato lo squadrava da capo a piedi. Poi però la carica di<br />

aggressività che si sprigionava dalla sua persona parve attenuarsi.<br />

«Non parli proprio per niente?»<br />

John scosse la testa.<br />

«Be', io non so leggere. Quindi nessuna speranza di comunicare, tra<br />

noi due. Bella sfiga.»<br />

John scrisse in fretta qualcosa con la sua Bic. Quando mostrò il<br />

blocco a Phury, il vampiro con gli occhi neri si accigliò. «Cos'ha scritto<br />

il ragazzo?»<br />

«Dice che per lui non c'è problema. Gli piace molto ascoltare, e tu<br />

puoi parlare.»<br />

Gli occhi senz'anima distolsero lo sguardo. «Non ho niente da dire.<br />

Senti, a che cavolo di temperatura devo regolare il termostato?»<br />

«Ehm, ventiquattro gradi» rispose Phury attraversando la stanza.<br />

«Devi girare la manopola così, vedi?»<br />

«Allora non l'ho alzato abbastanza.»<br />

«E controlla che sia acceso. Vedi come dev'essere l'interruttore, qui<br />

in basso? Tutto a destra. Altrimenti è spento e la stanza non si scalderà<br />

comunque.»<br />

«Sì... okay. E puoi dirmi cosa c'è scritto qui?»<br />

Phury abbassò gli occhi su un foglietto quadrato. «È il dosaggio per<br />

l'iniezione.»<br />

«Questo lo so anch'io. Allora, cosa devo fare?»<br />

«Bella non sta bene?»<br />

«Al momento sta bene, ma voglio avere una siringa già pronta nel

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