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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

(35) Siano α e β due termini facenti parte <strong>di</strong> una scala implicazionale in cui α è<br />

sottoinsieme <strong>di</strong> β (α ⊆β). Nel caso in cui il parlante usi β, ovvero il termine<br />

scalare più debole, l’informazione viene interpretata come β e non α.<br />

In base a questo approccio, che chiamiamo approccio tra<strong>di</strong>zionale o griceano,<br />

dell’interpretazione <strong>di</strong> una frase contenente un termine scalare ci troviamo ad affrontare<br />

due fasi ben <strong>di</strong>stinte: prima <strong>di</strong> tutto la sintassi e la semantica provvedono alla<br />

computazione del significato della frase, in un secondo momento interviene il<br />

componente pragmatico, all’interno del quale si collocano le massime <strong>di</strong> Grice descritte<br />

sopra. A questo punto, se il contesto lo consente, la computazione pragmatica ci porta<br />

all’introduzione delle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong>.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> approccio è caratterizzato da due aspetti fondamentali: (i) la<br />

computazione delle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> viene generata dal contesto, è context-driven, e<br />

non è quin<strong>di</strong> associata <strong>di</strong> default a tutti i termini <strong>scalari</strong>; (ii) la computazione avviene<br />

globalmente, ovvero dopo che il componente semantico ha processato il significato<br />

letterale dell’enunciato.<br />

L’elemento chiave <strong>di</strong> questo ragionamento è quel principio <strong>di</strong> cooperazione <strong>di</strong><br />

cui si è parlato sopra, secondo il quale il parlante adotta un comportamento cooperativo<br />

non pronunciando un’informazione debole al posto <strong>di</strong> una forte e più informativa, a<br />

meno che non abbia una buona ragione per farlo. La computazione dell’implicatura<br />

quin<strong>di</strong> avviene globalmente ed è generata dal contesto. Questi due aspetti vengono<br />

messi in dubbio da Chierchia (2001; 2004) che sviluppa un approccio <strong>di</strong> tipo<br />

“grammaticale” in contrapposizione con quello appena visto, definito “non –<br />

grammaticale”.<br />

2.1.4.2 La critica <strong>di</strong> Chierchia<br />

Negli ultimi anni si è intensificato il <strong>di</strong>battito in merito alle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong>,<br />

grazie anche alla proposta <strong>di</strong> Chierchia <strong>di</strong> un approccio alternativo a quello tra<strong>di</strong>zionale:<br />

oltre a presentare una <strong>di</strong>versa computazione delle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong>, questo approccio<br />

fornisce anche una spiegazione della loro apparente cancellazione in determinati<br />

contesti.<br />

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