implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA Una proposta di studio sulla dislessia Karin Martin 1 SINTASSI, SEMANTICA E PATOLOGIA LINGUISTICA 1.1 Che cos’è la dislessia Una prima importante distinzione da sottolineare per spiegare questo disturbo è quella che oppone dislessia evolutiva e dislessia acquisita. Nel primo caso, le capacità di lettura di un soggetto non si sviluppano in modo appropriato, nonostante un’adeguata istruzione e il continuo esercizio; nel secondo caso la comparsa di difficoltà nella lettura o nel riconoscimento delle parole, è la conseguenza di un qualche evento patologico che determina delle lesioni nelle aree corticali coinvolte nel processo di transcodifica. La dislessia acquisita quindi si presenta in quegli individui che prima dell’occorrenza di questa patologia, erano perfettamente in grado di leggere in modo corretto e senza sforzi particolari. La dislessia può essere definita come un danno specifico nell’acquisizione delle abilità di lettura e computazione delle parole. Una delle definizioni più conosciute e più appropriate per descrivere la dislessia viene proposta da Vellutino: “Developmental dyslexia is defined as a failure to learn to read properly, despite normal intelligence, normal hearing, adequate classroom exposure and the absence of physical, emotional or socioeconomic problems” (Vellutino, 1979). Inoltre la American Psychiatric Association usa il termine dislessia nel caso in cui la capacità di lettura, misurata tramite la somministrazione di test sull’accuratezza della lettura e sulla comprensione, si trovi al di sotto delle aspettative rispetto all’età cronologica, all’intelligenza e ad un’appropriata istruzione, in particolare il risultato si trova sotto la II deviazione standard prevista per l’età e la classe frequentata. Ciò che è fondamentale sottolineare è che la caratteristica principale di questo disturbo, non risiede nella bassa perfomance di lettura, ma piuttosto nella discrepanza tra la capacità di lettura e il livello generale di intelligenza. Proprio per questa ragione si parla di “specificità”, ovvero la dislessia è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità, lasciando pressoché intatto il funzionamento intellettivo generale. 8
IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA Una proposta di studio sulla dislessia Karin Martin I soggetti colpiti da dislessia rappresentano dal 3 al 10% della popolazione italiana e inoltre il 40% dei soggetti che hanno almeno un parente di primo grado affetto da dislessia saranno a loro volta soggetti a rischio di dislessia. Molto spesso questa difficoltà nella lettura può essere associata a difficoltà nella scrittura e/o nell’aritmetica (disortografia, disgrafia e discalculia) poiché sono abilità che presentano delle basi comuni a livello cognitivo. E’ quindi auspicabile un approccio interdisciplinare non solo per quanto riguarda lo studio di questa patologia, ma anche per quanto riguarda la prassi clinica volta alla qualificazione funzionale del disturbo. Per quanto riguarda il carattere ereditario della dislessia 2 , molte ricerche hanno dimostrato che alcuni fattori genetici possono essere i responsabili delle difficoltà di lettura e di spelling, anche se non è ancora stato chiarito quali geni e in che modo essi possano influenzare queste capacità. Nonostante il dibattito sulle cause biologiche e cognitive della dislessia evolutiva sia ancora molto acceso, sono state proposte diverse teorie, talvolta tra loro divergenti, per indagare le cause del fallimento nell’abilità di lettura; mi sembra opportuno presentare le maggiori. 1.1.1 Principali teorie sulla dislessia La teoria del deficit fonologico è la teoria più conosciuta sulla dislessia evolutiva; essa sostiene che la causa di questo disturbo risieda nel deficit cognitivo specifico per la rappresentazione ed elaborazione dei suoni del parlato. I soggetti dislessici avrebbero quindi delle difficoltà nella rappresentazione, nell’immagazzinamento e nel recupero di questi suoni. Per imparare a leggere un bambino deve primariamente acquisire le corrispondenze tra grafemi e fonemi del proprio sistema alfabetico, cioè tra lettere e suoni del parlato; nei bambini dislessici questa capacità si presenta debole o insufficiente. Esistono numerosi studi a favore di questa teoria, i cui risultati dimostrano che i dislessici hanno una performance molto bassa in quei compiti che richiedono l’attivazione della consapevolezza fonologica. Per consapevolezza fonologica si intende l’abilità di segmentare le parole in consonanti e vocali. 2 Per una discussione sull’ipotesi della dislessia come un disturbo a base genetica si veda De Fries, J.C. & Alarcon, M. (1996). 9
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