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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

A questo punto sarà utile introdurre il concetto <strong>di</strong> “verità” in semantica per comprendere<br />

a fondo l’oggetto del nostro stu<strong>di</strong>o. La semantica può essere considerata anche come la<br />

teoria della verità e del riferimento, con la quale cerchiamo <strong>di</strong> ricostruire la forma logica<br />

delle lingue naturali. Questo si giustifica col fatto che l’uso centrale del linguaggio è<br />

quello <strong>di</strong> descrivere cose, descrivere la realtà. Parlare <strong>di</strong> verità significa che le asserzioni<br />

che pronunciamo sono vere se corrispondono ad uno stato <strong>di</strong> cose nella realtà.<br />

Una prima importante <strong>di</strong>stinzione da tener presente per proseguire con questo<br />

lavoro è quella descritta in (22) tra:<br />

(22) i. significato strictu sensu<br />

ii. uso<br />

Con il primo si intende il significato determinato dalla grammatica e oggetto della<br />

semantica, chiamato anche significato grammaticale o letterale o convenzionale; con il<br />

secondo termine si intende il significato determinato dalla grammatica in interazione<br />

con altri sistemi cognitivi e oggetto della pragmatica. Il termine uso è anche in<strong>di</strong>cato<br />

come significato in senso lato. In altre parole si tratta della <strong>di</strong>stinzione tra la conoscenza<br />

che la grammatica associa ad un’espressione e ciò che il parlante fa <strong>di</strong> queste<br />

conoscenze in situazioni concrete.<br />

Quin<strong>di</strong> è importante capire quali aspetti del significato si basino su<br />

rappresentazioni logiche determinate dalla grammatica e quali su pratiche e norme<br />

sociali <strong>di</strong> carattere più ampio, sapendo che con il linguaggio si possono compiere una<br />

pluralità <strong>di</strong> azioni, non solo descrivere stati <strong>di</strong> cose o scambiare informazioni 20 .<br />

Normalmente si considera che il significato in senso lato sia dato dal significato<br />

in senso stretto posto in uso. Ovvero per asserire qualcosa è necessario che i parlanti<br />

abbiano uno sfondo conversazionale comune, che viene aggiornato ogni volta che si<br />

pronuncia una frase.<br />

Se consideriamo gli enunciati performativi, come per esempio Vi <strong>di</strong>chiaro<br />

marito e moglie, notiamo subito che il loro effetto non è quello <strong>di</strong> informare, ma<br />

piuttosto quello <strong>di</strong> dare inizio ad un nuovo stato <strong>di</strong> cose, con certe con<strong>di</strong>zioni che sono<br />

le regole costitutive delle <strong>di</strong>verse azioni.<br />

20 Si usa <strong>di</strong>stinguere l’atto comunicativo in: atto locutivo (ciò che viene detto), atto illocutivo (ciò che<br />

viene fatto) e atto perlocutivo (gli effetti ottenuti), Chierchia (1997: 170).<br />

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