implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
Le ultime due sezioni <strong>di</strong> questo capitolo saranno de<strong>di</strong>cate agli aspetti<br />
morfosintattici e semantici, evidenziando come le abilità in questi due campi del<br />
linguaggio siano danneggiate nei <strong>di</strong>slessici; a questo proposito descriverò numerosi<br />
esperimenti condotti negli ultimi anni a favore <strong>di</strong> quest’ipotesi. Per quanto riguarda<br />
l’ambito semantico riporterò due stu<strong>di</strong> condotti presso l’università <strong>di</strong> Verona<br />
sull’interpretazione delle espressioni pronominali da parte <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>slessici; in<br />
queste due ricerche viene sostenuta l’ipotesi che i <strong>di</strong>slessici soffrano <strong>di</strong> un deficit <strong>di</strong><br />
memoria operativa.<br />
Il secondo capitolo sarà interamente de<strong>di</strong>cato alla spiegazione del fenomeno<br />
linguistico che verrà poi testato nel protocollo sperimentale: l’implicatura scalare.<br />
Presenterò i principali approcci teorici e gli stu<strong>di</strong> più recenti inerenti alla sua<br />
computazione e acquisizione. In particolare riporterò la teoria tra<strong>di</strong>zionale sulle<br />
<strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> caratterizzata dal cosiddetto Principio <strong>di</strong> Cooperazione, che starebbe<br />
alla base <strong>di</strong> ogni scambio comunicativo: mi riferisco agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Grice. Questa teoria<br />
verrà in seguito criticata da Chierchia, che propone un approccio <strong>di</strong>fferente, definito<br />
grammaticale, sostenendo che le <strong>implicature</strong> vengano assegnate <strong>di</strong> default a tutti i<br />
termini <strong>scalari</strong> e che la loro computazione avvenga localmente e non globalmente. Il<br />
linguista afferma, inoltre, che le stesse possano essere cancellate in caso non sod<strong>di</strong>sfino<br />
la cosiddetta Strength Con<strong>di</strong>tion.<br />
Per quanto riguarda l’acquisizione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> fenomeno linguistico<br />
riporterò le principali ricerche svolte nell’ultimo decennio, mostrando come ci sia<br />
<strong>di</strong>scordanza tra una prima ipotesi in cui l’implicatura viene assegnata <strong>di</strong> default ad un<br />
termine scalare ed una seconda in cui si sostiene che questa sia attivata solo in un<br />
contesto specifico. Questa sezione si concluderà con una descrizione dettagliata<br />
dell’approccio <strong>di</strong> Reinhart. Descriverò gli aspetti principali della sua teoria<br />
sull’acquisizione, ovvero il fatto che le <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> vengano generate dal<br />
contesto e non assegnate <strong>di</strong> default, che la loro computazione avvenga localmente e non<br />
globalmente e che richieda un enorme sforzo in termini <strong>di</strong> processing a carico della<br />
memoria operativa.<br />
Nel terzo capitolo infine proporrò uno stu<strong>di</strong>o per verificare la competenza<br />
semantica da parte <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>slessici. Si tratta <strong>di</strong> un protocollo sperimentale<br />
realizzato sulla base <strong>degli</strong> esperimenti descritti nei capitoli predenti e strutturato con lo<br />
scopo <strong>di</strong> indagare la computazione <strong>di</strong> frasi contenenti un’implicatura scalare.<br />
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