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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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INTRODUZIONE<br />

IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

“C’era una volta un bambino qualunque che tutte le mattine si alzava per andare<br />

a scuola piangendo. Appena si svegliava cominciava a lamentarsi: «Non voglio andare a<br />

scuola perché mi prendono in giro!... la maestra mi <strong>di</strong>ce sempre che non voglio<br />

impegnarmi!... Matteo mi prende sempre le matite e allora io lo picchio…». La mamma<br />

era molto preoccupata perché il suo bambino era sempre stato allegro e socievole […]. I<br />

genitori si rivolsero ad una vecchia maestra che, cercando <strong>di</strong> fare i compiti con il<br />

bambino <strong>di</strong>fficile, ebbe il sospetto che avesse delle <strong>di</strong>fficoltà ad apprendere la letto-<br />

scrittura e lo in<strong>di</strong>rizzò ad una visita specialistica. […] Il bambino <strong>di</strong>fficile aveva una<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>slessia. […] Il lavoro proseguì per tutto l’anno con incontri fra la<br />

logope<strong>di</strong>sta, lo psicologo e l’insegnante e pian piano i problemi si attenuarono […] 1 .<br />

Questo è il tipico scenario che si presenta all’interno <strong>di</strong> una famiglia in cui si scopre che<br />

un figlio soffre <strong>di</strong> <strong>di</strong>slessia evolutiva.<br />

Il mio interesse per i <strong>di</strong>sturbi del linguaggio e dell’appren<strong>di</strong>mento è iniziato nel<br />

momento in cui mi sono trovata ad approfon<strong>di</strong>re alcune aree specifiche della <strong>linguistica</strong>,<br />

in particolare stu<strong>di</strong>ando l’acquisizione del linguaggio e i processi mentali che ne sono<br />

alla base.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo lavoro è quello <strong>di</strong> presentare lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un ambito specifico<br />

della <strong>di</strong>slessia, proponendo la realizzazione <strong>di</strong> un protocollo per testare la competenza<br />

semantica dei soggetti affetti da questo <strong>di</strong>sturbo.<br />

Ho scelto <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il lavoro in tre gran<strong>di</strong> capitoli: il primo sarà de<strong>di</strong>cato ad una<br />

trattazione schematica, ma precisa della <strong>di</strong>slessia evolutiva, definita come un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

linguistico caratterizzato da una limitata capacità <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> spelling, ma<br />

contrad<strong>di</strong>stinto da un’adeguata intelligenza, educazione e background economico e<br />

sociale. Presenterò le principali teorie sviluppate negli ultimi anni, concentrando<br />

l’attenzione sull’aspetto principale che caratterizza questo <strong>di</strong>sturbo: il deficit<br />

fonologico. In seguito spiegherò i due principali modelli neurolinguistici sul ruolo della<br />

memoria nella <strong>di</strong>slessia: il modello Dichiarativo/Procedurale <strong>di</strong> M. T. Ullman e il<br />

modello della Memoria Operativa <strong>di</strong> A. Baddeley.<br />

1 G. Stella, (2004) La <strong>di</strong>slessia, Bologna, Il Mulino.<br />

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