implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
bambini sono in grado <strong>di</strong> capire che il pronome riflessivo non può avere un referente<br />
esterno alla frase. Anche il principio C viene acquisito relativamente presto: prima dei<br />
sei anni <strong>di</strong> età, nonostante si riscontri una certa variazione. Il principio B è avvolto<br />
invece da un grande mistero: molti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrano che bambini <strong>di</strong> età maggiore ai sei<br />
anni e mezzo persistono nella violazione <strong>di</strong> questo principio anche nelle frasi semplici:<br />
permettono al pronome <strong>di</strong> riferirsi ad un soggetto esterno alla frase o persino al soggetto<br />
della frase stessa.<br />
Una spiegazione che viene spesso fornita per questo tipo <strong>di</strong> errore, riscontrato<br />
anche nei bambini <strong>di</strong> età maggiore, è che gli stessi vengano a contatto con <strong>degli</strong> esempi<br />
particolari <strong>di</strong> pragmatica nei quali questo principio viene apparentemente violato (per<br />
esempio per accentuare una determinata situazione come in This is something I do for<br />
me) e dal momento che non possiedono ancora gli strumenti pragmatici per identificare<br />
la sfumatura <strong>di</strong> significato espressa con la violazione, ne deducono che ciò sia possibile.<br />
Per questo motivo, sottolineano Waltzman e Cairns (2000), la spiegazione per<br />
l’acquisizione dell’obbe<strong>di</strong>enza al principio B si è focalizzata maggiormente sullo<br />
sviluppo pragmatico piuttosto che sintattico.<br />
Parteciparono all’esperimento un gruppo <strong>di</strong> bambini <strong>di</strong>slessici <strong>di</strong> circa nove anni<br />
e un gruppo <strong>di</strong> bambini normo-lettori tra i sette e i nove anni. I risultati mostrano che i<br />
bambini <strong>di</strong>slessici presentano delle <strong>di</strong>fficoltà con questo principio e inoltre,<br />
paragonando i risultati dei <strong>di</strong>slessici con quelli <strong>di</strong> bambini più piccoli <strong>di</strong> età si <strong>di</strong>mostra<br />
che i <strong>di</strong>slessici presentano un ritardo nell’acquisizione <strong>di</strong> questo aspetto, in particolare si<br />
verifica un ritardo nello sviluppo delle abilità <strong>di</strong> analisi pragmatica.<br />
La <strong>di</strong>fferenza rispetto alla ricerca <strong>di</strong> Vender sta nel fatto che qui gli elementi<br />
anaforici si trovano all’interno della stessa frase, within sentences, mentre Vender ha<br />
stu<strong>di</strong>ato l’anafora across sentences, ovvero all’interno <strong>di</strong> un testo o <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso.<br />
1.8 Per riassumere<br />
In questo primo capitolo ho presentato dettagliatamente il <strong>di</strong>sturbo della<br />
<strong>di</strong>slessia, descrivendone gli aspetti fondamentali. Partendo da una prima <strong>di</strong>stinzione tra<br />
<strong>di</strong>slessia evolutiva e <strong>di</strong>slessia acquisita, ho presentato la definizione <strong>di</strong> Vellutino (1979)<br />
e sottolineato che la caratteristica più significativa <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>sturbo è la <strong>di</strong>screpanza tra<br />
59