implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
Il metodo utilizzato nel primo <strong>di</strong> questi esperimenti si basa su due task, il primo<br />
è il Picture Selection Task: ai bambini è stata raccontata una storia, supportata da alcune<br />
immagini visive successivamente nascoste. Un personaggio esterno raccontava<br />
l’accaduto e i bambini dovevano scegliere tra due figure quella che meglio<br />
rappresentava ciò che era successo in base a quanto spiegato dal personaggio esterno. Il<br />
secondo task è un Digit Span Test: ai soggetti è stata presentata una sequenza <strong>di</strong> numeri<br />
che aumenta in lunghezza e loro dovevano ricordare la sequenza nell’or<strong>di</strong>ne esatto. Il<br />
numero <strong>di</strong> cifre ricordate correttamente corrisponde al loro punteggio nel test (Digit<br />
Span Test Score).<br />
Un ulteriore test somministrato ai soggetti più gran<strong>di</strong> consisteva nel leggere ad<br />
alta voce alcune frasi, cercando <strong>di</strong> ricordare l’ultima parola <strong>di</strong> ogni frase (Rea<strong>di</strong>ng Span<br />
Test). Il punteggio equivale al numero <strong>di</strong> parole ricordate. Questi ultimi due test<br />
avevano l’obiettivo <strong>di</strong> testare la memoria operativa verbale.<br />
Questo primo esperimento è stato sottoposto a 43 bambini con sviluppo<br />
evolutivo nella norma, <strong>di</strong>visi in due gruppi in base all’età: un gruppo <strong>di</strong> età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 9<br />
anni ed un gruppo <strong>di</strong> età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 10 anni.<br />
I risultati dell’esperimento <strong>di</strong>mostrano che i soggetti che hanno ottenuto un<br />
punteggio basso nei test sulla memoria operativa hanno avuto notevoli <strong>di</strong>fficoltà<br />
nell’interpretare frasi contenenti espressioni pronominali, rispetto ai soggetti con un<br />
punteggio maggiore. L’analisi statistica ha <strong>di</strong>mostrato, inoltre, l’esistenza <strong>di</strong> un’effettiva<br />
correlazione fra memoria operativa verbale e interpretazione dei pronomi.<br />
Il metodo usato nel secondo esperimento è il Truth Value Judgement Task: ai<br />
soggetti viene raccontata una storia rappresentata da alcune figure. Successivamente<br />
viene introdotto un personaggio esterno che racconta l’accaduto, pronunciando frasi che<br />
richiedono l’assegnazione dell’antecedente appropriato a pronomi nulli e pronomi<br />
foneticamente realizzati. Compito dei soggetti è quello <strong>di</strong> stabilire se il personaggio<br />
esterno ha raccontato la verità o no, sulla base <strong>di</strong> ciò che avevano visto in precedenza.<br />
Il test è stato condotto su 96 soggetti, sud<strong>di</strong>visi in 5 gruppi: bambini <strong>di</strong>slessici <strong>di</strong><br />
nove anni, bambini <strong>di</strong> controllo della stessa età, bambini frequentanti il primo anno <strong>di</strong><br />
scuola primaria, bambini più piccoli <strong>di</strong> età prescolare e un gruppo <strong>di</strong> controllo formato<br />
da adulti.<br />
I risultati mostrano che i <strong>di</strong>slessici hanno molte <strong>di</strong>fficoltà nell’esecuzione dei<br />
compiti assegnati rispetto al gruppo <strong>di</strong> controllo, mentre la loro performance non<br />
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