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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

in<strong>di</strong>vidualmente, mentre i bambini <strong>di</strong>slessici hanno una tendenza a scegliere una delle<br />

due interpretazioni.<br />

La spiegazione che viene data da Fiorin è che i bambini <strong>di</strong>slessici siano in grado<br />

<strong>di</strong> elaborare entrambi i tipi <strong>di</strong> interpretazioni ma tendono ad evitare il processo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sambiguazione semantica e <strong>di</strong> confrontare le due forme interpretative con<br />

l’informazione contestuale. Quin<strong>di</strong> sottraendosi al processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sambiguazione non<br />

fanno altro che evitare <strong>di</strong> mantenere nella memoria operativa verbale le due<br />

rappresentazioni semantiche. Si ipotizza che i <strong>di</strong>slessici cerchino <strong>di</strong> evitare un<br />

sovraccarico della memoria operativa verbale e i risultati sembrano confermare che la<br />

<strong>di</strong>slessia sia fortemente associata ad un deficit <strong>di</strong> vWM.<br />

Questa ipotesi viene supportata anche da alcuni stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> neuroimmagine del<br />

circuito fonologico, che riporterò qui molto brevemente. Gli stu<strong>di</strong> sull’attività cerebrale<br />

condotti con le tecniche PET e fMRI 13 localizzano il circuito fonologico nell’emisfero<br />

sinistro, più precisamente nell’area <strong>di</strong> Broca (area Brodmann 44 e 45) e nel giro frontale<br />

inferiore sinistro (LIFG, che include anche l’area <strong>di</strong> Broca). Alcuni stu<strong>di</strong> recenti hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che lo LIFG supporta anche il sistema <strong>di</strong> memoria a breve temine che si<br />

occupa <strong>di</strong> mantenere temporaneamente l’informazione semantica (Zempleni et al. 2006;<br />

Bedny et al. 2007; Thompson-Schill 2003; Metzler 2001). In particolare esso sarebbe<br />

cruciale nella selezione tra rappresentazioni semantiche in competizione.<br />

L’ipotesi è quin<strong>di</strong> il LIFG abbia non solo la funzione <strong>di</strong> supportare la memoria a<br />

breve termine nel mantenimento delle rappresentazioni fonologiche, ma che il<br />

componente verbale della memoria operativa si occuperebbe anche delle<br />

rappresentazioni semantiche. Se quest’ipotesi fosse corretta, porterebbe delle<br />

conseguenze importanti non solo nello stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>slessia evolutiva, ma anche nello<br />

sviluppo delle terapie più appropriate per il trattamento del <strong>di</strong>sturbo. Infatti l’ipotesi <strong>di</strong><br />

memoria operativa verbale sarebbe utile per localizzare con più precisione l’origine del<br />

danno che causa la <strong>di</strong>slessia e quin<strong>di</strong> si tratterebbe poi <strong>di</strong> realizzare dei programmi <strong>di</strong><br />

trattamento che siano in grado <strong>di</strong> tenere conto del deficit <strong>di</strong> memoria operativa.<br />

13 La risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia ad emissione <strong>di</strong> positroni (PET) hanno la<br />

capacità potenziale <strong>di</strong> rilevare anomalie funzionali nel cervello <strong>di</strong> bambini colpiti da un <strong>di</strong>sturbo del<br />

linguaggio.<br />

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