implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
agrammaticali per omettere item funzionali, come ausiliari o determinanti, e per<br />
omettere la morfologia verbale.<br />
La conclusione che ne trae Wilsenach consiste nel fatto che i <strong>di</strong>slessici abbiano<br />
una capacità <strong>di</strong> elaborazione limitata che influisce sul loro controllo delle relazioni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza morfosintattica, piuttosto che avere un sistema morfosintattico non<br />
efficiente. Inoltre, l’incapacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere tra <strong>di</strong>pendenze morfosintattiche ben<br />
formate e mal formate potrebbe essere descritta come un possibile precursore della<br />
<strong>di</strong>slessia evolutiva.<br />
Infine, i risultati <strong>di</strong> questi esperimenti hanno anche delle implicazioni a livello<br />
clinico. Abbiamo visto che la <strong>di</strong>slessia viene comunemente descritta come deficit<br />
fonologico e quin<strong>di</strong> gli interventi che vengono effettuati generalmente si concentrano<br />
nell’ambito della consapevolezza fonologica. Ma è stato ora <strong>di</strong>mostrato che i bambini a<br />
rischio <strong>di</strong>slessia (e <strong>di</strong> conseguenza anche i bambini con <strong>di</strong>slessia) soffrono <strong>di</strong> una<br />
limitazione nell’elaborazione generale, che appunto influisce sulla loro percezione e<br />
produzione <strong>di</strong> strutture morfosintattiche. In sostanza non viene messo in <strong>di</strong>scussione il<br />
deficit fonologico, ma è ancora <strong>di</strong>fficile capire come tale deficit possa spiegare questa<br />
limitazione generale. Gli interventi che si concentrano solo sulla consapevolezza<br />
fonologica possono quin<strong>di</strong> rafforzare l’abilità <strong>di</strong> lettura dei <strong>di</strong>slessici, ma sicuramente<br />
altri compiti più complessi, come l’elaborazione <strong>di</strong> frasi complesse o più lunghe,<br />
rimarranno problematici. Per quanto riguarda la preventiva identificazione della<br />
<strong>di</strong>slessia, gli specialisti clinici potranno trarre beneficio anche da test linguistici che<br />
includano una sezione <strong>di</strong> misurazione dell’elaborazione sintattica.<br />
1.7 <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> semantica<br />
Un ambito <strong>di</strong> ricerca sulla <strong>di</strong>slessia, sorto recentemente presso l’università <strong>di</strong><br />
Utrecht in collaborazione con un gruppo <strong>di</strong> ricercatori dell’università <strong>di</strong> Verona, è<br />
quello che riguarda il rapporto tra <strong>di</strong>slessia e semantica. Si cerca <strong>di</strong> investigare e <strong>di</strong><br />
descrivere il dominio <strong>di</strong> interpretazione dei soggetti <strong>di</strong>slessici, testandoli<br />
sull’interpretazione <strong>di</strong> alcuni elementi frasali che interessano l’ambito della semantica,<br />
come per esempio l’anafora pronominale e l’implicatura scalare. Inoltre ci si chiede se<br />
50