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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

1.6.3.2 La memoria a breve termine<br />

In un altro esperimento Wilsenach (2006) ha stu<strong>di</strong>ato l’influenza della<br />

complessità strutturale e della memoria a breve termine sull’uso <strong>degli</strong> item funzionali,<br />

paragonando i dati dei soggetti <strong>di</strong>slessici con quelli dei soggetti con SLI. In sostanza<br />

cerca <strong>di</strong> capire se l’abilità <strong>di</strong> gestire strutture complesse è colpita nei soggetti <strong>di</strong>slessici e<br />

se può influenzare l’uso <strong>di</strong> item funzionali come ausiliari e determinanti. L’ipotesi della<br />

linguista asserisce che gli item funzionali siano omessi in maniera maggiore nelle frasi<br />

che presentano una complessa struttura argomentativa e in misura minore nelle frasi a<br />

struttura semplice.<br />

I risultati confermano questa ipotesi: il gruppo <strong>di</strong> controllo ha il punteggio<br />

minore <strong>di</strong> omissioni, il gruppo con SLI ha il punteggio massimo e i <strong>di</strong>slessici hanno un<br />

punteggio interme<strong>di</strong>o tra i due gruppi. Inoltre in questo stu<strong>di</strong>o Wilsenach si occupa <strong>di</strong><br />

investigare l’influenza della memoria a breve termine nel compito della ripetizione <strong>di</strong><br />

frasi più o meno lunghe e cerca <strong>di</strong> capire il ruolo che essa esercita nei soggetti <strong>di</strong>slessici.<br />

La capacità <strong>di</strong> tenere a mente e poi ripetere una frase non è solo con<strong>di</strong>zionata<br />

dalla lunghezza e complessità strutturale della frase, ma anche dall’abilità personale <strong>di</strong><br />

ciascuno <strong>di</strong> trattenere tale frase nella propria memoria a breve termine, che è <strong>di</strong>versa in<br />

ogni persona. In generale quin<strong>di</strong> le frasi più complesse e <strong>di</strong> maggiore lunghezza sono<br />

più <strong>di</strong>fficili da tenere a mente. Sono stati condotti numerosi stu<strong>di</strong> sul ruolo della<br />

memoria a breve termine nei confronti dell’elaborazione del linguaggio, a Wilsenach<br />

interessava anche capire il suo ruolo nei soggetti <strong>di</strong>slessici.<br />

Come spiegato nei paragrafi precedenti 12 , il modello più influente sulla memoria<br />

a breve termine è stato sviluppato da Baddeley (1986; 1996): il modello della memoria<br />

operativa. Si crede che questo modello sia coinvolto nel funzionamento generale delle<br />

abilità cognitive e si ricorda che è composto da tre <strong>di</strong>stinte componenti: l’esecutivo<br />

centrale, il magazzino fonologico e il taccuino visivo - spaziale. Il componente<br />

esecutivo centrale è un sistema piuttosto limitato che funziona da interfaccia per le<br />

informazioni immagazzinate nella memoria a lungo termine e inoltre si occupa <strong>di</strong><br />

controllare l’elaborazione dei due sottosistemi, il magazzino fonologico e il taccuino<br />

visivo - spaziale. Questi ultimi sono coinvolti nel dominio <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong><br />

12 Cfr. sezione 1.5.<br />

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