implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
Un altro stu<strong>di</strong>o importante riguardante il rapporto tra abilità <strong>di</strong> lettura, abilità<br />
grammaticale e WM è stato condotto da Gottardo et al. (1996), che ha testato le abilità<br />
sintattiche <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> bambini non <strong>di</strong>slessici della terza elementare, misurando la<br />
correzione e il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> grammaticalità in frasi con or<strong>di</strong>ne delle parole violato,<br />
l’accordo tra soggetto e verbo e le parole funzionali. Lo scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o era<br />
quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i fattori che potevano essere buoni precursori delle abilità <strong>di</strong><br />
deco<strong>di</strong>fica. Si è scoperto che il risultato dei test sintattici è fortemente connesso al<br />
risultato del test sulle abilità fonologiche e che l’esecuzione sintattica non contribuisce<br />
al successo nella co<strong>di</strong>fica delle parole. Anche in questo caso le limitazioni a livello<br />
sintattico vengono viste come epifenomeni del deficit <strong>di</strong> elaborazione fonologica.<br />
Anche lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Joanisse et al. (2000), già citato in 1.6.1 si colloca all’interno<br />
<strong>di</strong> questa ipotesi: i bambini <strong>di</strong>slessici <strong>di</strong> circa 8 anni commettono un numero maggiore<br />
<strong>di</strong> errori nella flessione <strong>di</strong> verbi al passato rispetto al gruppo dei soggetti <strong>di</strong> controllo.<br />
Inoltre l’ipotesi <strong>di</strong> relazione tra consapevolezza fonologica e para<strong>di</strong>gma morfologico<br />
implica che i verbi irregolari in inglese causino meno problemi ai <strong>di</strong>slessici nella<br />
formazione del passato, poiché prevedono una minore richiesta <strong>di</strong> analisi fonologica e <strong>di</strong><br />
generalizzazione delle regole fonologiche.<br />
1.6.2.3 La terza ipotesi<br />
La terza ipotesi viene definita come structural lag hypothesis e sostiene che il<br />
deficit sintattico non sia correlato al deficit fonologico, ma che lo sviluppo del sistema<br />
sintattico sia ritardato nei bambini <strong>di</strong>slessici. Uno stu<strong>di</strong>o a favore <strong>di</strong> questa ipotesi è<br />
quello <strong>di</strong> Byrne (1981), il quale sostiene che i soggetti <strong>di</strong>slessici operino ad un minore<br />
livello <strong>di</strong> maturazione <strong>linguistica</strong> e che l’abilità <strong>di</strong> lettura e l’abilità grammaticale siano<br />
correlate solo in<strong>di</strong>rettamente. In particolare è stato <strong>di</strong>mostrato che nell’interpretazione <strong>di</strong><br />
frasi come John is eager to please, in cui il soggetto <strong>di</strong> please è lo stesso <strong>di</strong> is, i soggetti<br />
<strong>di</strong>slessici si comportano allo stesso modo dei soggetti normo-lettori nell’interpretazione<br />
della frase, mentre presentano molte <strong>di</strong>fficoltà nell’interpretazione <strong>di</strong> una frase come<br />
John is easy to please. Dal momento che le due frasi hanno la stessa forma superficiale,<br />
gli stu<strong>di</strong>osi escludono una spiegazione fondata sulla limitazione <strong>di</strong> processing e<br />
propongono una spiegazione delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comprensione dei <strong>di</strong>slessici basata sulle<br />
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