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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

producono un numero minore <strong>di</strong> frasi relative con movimento dell’oggetto. Inoltre Stein<br />

et al. (1984) scoprirono che i <strong>di</strong>slessici commettono un maggior numero <strong>di</strong> errori<br />

nell’interpretazione delle frasi passive, nonostante l’esecuzione generale fosse buona e<br />

<strong>di</strong>mostrasse che avevano acquisito la costruzione passiva.<br />

Joanisse et al. (2000) hanno <strong>di</strong>mostrato che i bambini <strong>di</strong>slessici intorno all’età <strong>di</strong><br />

8 anni commettono un maggior numero <strong>di</strong> errori nella flessione dei verbi al passato<br />

rispetto ai soggetti <strong>di</strong> controllo. Per quanto riguarda lo stu<strong>di</strong>o della flessione verbale, gli<br />

stessi ricercatori hanno scoperto che i soggetti <strong>di</strong>slessici presentano problemi<br />

significativi nella morfologia flessionale, in particolare nella formazione in inglese del<br />

tempo passato semplice con i verbi regolari. Come sappiamo, in base alla ra<strong>di</strong>ce del<br />

verbo il tempo passato in inglese può essere /d/ come in loved, /t/ come in washed e /Id/<br />

come in fitted, quin<strong>di</strong> un deficit a livello fonologico segmentale può avere un effetto<br />

sull’acquisizione e sulla generalizzazione del para<strong>di</strong>gma del passato in inglese.<br />

Uno stu<strong>di</strong>o recente <strong>di</strong> Rispens (2004) ha <strong>di</strong>mostrato che i bambini a rischio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>slessia sono meno sensibili all’accordo soggetto-verbo rispetto ai normo-lettori. Gli<br />

stessi bambini, testati un anno dopo aver acquisito le prime istruzioni sulla lettura, si<br />

<strong>di</strong>fferenziano in modo significativo nella sensibilità all’accordo soggetto-verbo rispetto<br />

ai bambini con normali capacità. Questo stu<strong>di</strong>o ha quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrato che anche la<br />

sensibilità all’accordo tra soggetto e verbo è in relazione con il successo nella lettura.<br />

Infatti i soggetti che presentano grosse <strong>di</strong>fficoltà nell’acquisire questa competenza,<br />

mostrano anche dei problemi nella produzione e nella comprensione dell’informazione<br />

morfosintattica e <strong>di</strong> frasi sintatticamente complesse.<br />

Un altro stu<strong>di</strong>o condotto da Gallagher et al. (2000) ha testato il vocabolario e lo<br />

sviluppo sintattico in bambini a rischio <strong>di</strong>slessia dell’età <strong>di</strong> 45 mesi, verificando anche<br />

le loro abilità <strong>di</strong> elaborazione fonologica. Successivamente, all’età <strong>di</strong> 6 anni, è stata<br />

verificata la loro abilità <strong>di</strong> lettura, dopo aver ricevuto istruzioni adeguate per un anno.<br />

Attraverso un’analisi a ritroso, sono stati identificati i precursori dell’abilità <strong>di</strong> lettura, il<br />

più forte dei quali risultava essere la conoscenza delle lettere all’età <strong>di</strong> 45 mesi. Inoltre<br />

un altro contributo al successo in questa abilità era dato dal punteggio composto del<br />

risultato <strong>di</strong> prove sul tapping speech e sulla capacità <strong>linguistica</strong>. Di quest’ultima<br />

vengono testate le sue componenti: il vocabolario, la sintassi, la misurazione della<br />

lunghezza delle frasi, la ripetizione <strong>di</strong> non-parole, la conoscenza delle rime, ecc. Essa<br />

rappresenta quin<strong>di</strong> l’insieme delle abilità lessico-semantiche, sintattiche e fonologiche.<br />

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