implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA
Una proposta di studio sulla dislessia
Karin Martin
Questi esperimenti hanno mostrato che il gruppo di bambini che
successivamente risultarono essere dislessici, dall’età di 30 a 48 mesi differivano in
modo significativo rispetto al gruppo dei bambini di controllo, mentre all’età di 60 mesi
non presentavano differenze sostanziali. Quindi tra i 2 e i 4 anni d’età, i bambini
dislessici mostravano problemi sia nella comprensione che nella produzione delle
strutture sintattiche.
Secondo Scarborough (1990; 1991), il fatto che la discrepanza tra i due gruppi si
dissolve intorno all’età di 5 anni potrebbe indicare che lo sviluppo sintattico sia ritardato
nei soggetti dislessici, che però raggiungono il gruppo di controllo intorno ai 5 anni. Ma
in realtà esistono studi che mostrano come soggetti dislessici di età maggiore siano
affetti da deficit sintattico. D’altra parte, i risultati della misurazione sintattica all’età di
60 mesi potrebbe anche essere stata condizionata dal metodo di misurazione, poiché né
l’Indice di Sintassi Produttiva, né la MLU sono stati considerati validi metodi di
misurazione della competenza sintattica per il gruppo di quell’età.
Un’altra spiegazione potrebbe essere che entrambi i gruppi abbiano raggiunto
una sorta di livello temporaneo nel loro percorso di sviluppo e di apprendimento, e che
le differenze possano emergere più tardi. In sostanza Scarborough sostiene la tesi
secondo la quale le abilità fonologiche non sono sufficienti a spiegare la variazione nel
risultato dei bambini dislessici, le abilità sintattiche invece sono un precursore
significativo della disabilità nella lettura. Per questo motivo sostiene che l’ipotesi del
deficit fonologico non può spiegare esaurientemente la presenza di dislessia.
Altri due studi longitudinali dimostrano il ritardo nello sviluppo sintattico in
bambini in età prescolare a rischio genetico di dislessia. Lyytinnen et al. (2001) hanno
dimostrato che i bambini a rischio dislessia producono frasi significativamente brevi
misurate in morfemi con MLU a 24 mesi. Inoltre Wilsenach & Wijnen (2003) hanno
dimostrato che i bambini olandesi tra i 18 e i 23 mesi a rischio dislessia, non sono in
grado di distinguere frasi contenenti un corretto ausiliare temporale combinato con un
participio da una combinazione agrammaticale di un modale con un participio; mentre il
gruppo di controllo ha presentato un’evidente preferenza per le costruzioni
grammaticali.
Altri studi hanno testato le abilità sintattiche in bambini con dislessia più grandi
d’età: Mann et al. (1984) e Stein et al. (1984) hanno dimostrato che i bambini dislessici
sono più svantaggiati nell’abilità di comprendere e ripetere frasi relative e oltre a ciò
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