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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

ormai accertato che i <strong>di</strong>slessici hanno problemi anche in compiti <strong>di</strong> rappresentazione,<br />

ripresa ed immagazzinamento delle rappresentazioni fonologiche.<br />

Ciò che vorrei chiarire ora è il rapporto tra la <strong>di</strong>slessia e la memoria operativa, in<br />

quanto credo sia fondamentale per capire poi in quale <strong>di</strong>rezione si sono svolte le<br />

ricerche <strong>degli</strong> ultimi anni.<br />

Nel 2002 Mc. Laughlin et al. hanno proposto una definizione della <strong>di</strong>slessia<br />

basata sulla teoria della memoria operativa:<br />

‘Developmental dyslexia is a genetically inherited and neurologically<br />

determined inefficiency in working memory, the information-processing system<br />

fundamental to learning and performance in conventional educational and<br />

work settings. It has a particular impact on verbal and written communication<br />

as well as on organization, planning and adaptation to change’ (Mc.<br />

Laughlin et al., 2002: 19).<br />

Uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Pickering (2000) <strong>di</strong>mostra che i <strong>di</strong>slessici usano il circuito<br />

fonologico della memoria operativa in maniera meno efficiente e inoltre hanno problemi<br />

nel tradurre l’informazione visiva in forma fonologica, questo colpisce la loro abilità <strong>di</strong><br />

apprendere nuove parole durante la lettura.<br />

Risultati simili si sono riscontrati negli esperimenti <strong>di</strong> Jeffries & Everat (2003), i<br />

quali hanno messo a confronto i risultati dei bambini <strong>di</strong>slessici con la performance <strong>degli</strong><br />

adulti, allo scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are il funzionamento del taccuino visivo - spaziale e del<br />

circuito fonologico. I risultati mostrarono che i <strong>di</strong>slessici avevano maggiori <strong>di</strong>fficoltà<br />

nei compiti che richiedevano un maggiore coinvolgimento del circuito fonologico, ma<br />

non presentavano <strong>di</strong>fferenze rispetto al gruppo <strong>di</strong> controllo in quelle abilità che<br />

interessavano il taccuino visivo - spaziale.<br />

Uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Alloway et al. (2004) ha <strong>di</strong>mostrato l’esistenza <strong>di</strong> una connessione<br />

tra abilità della memoria operativa e successo nella lettura e nella comprensione. In<br />

particolare hanno misurato la <strong>di</strong>mensione dello span <strong>di</strong> memoria operativa, attraverso<br />

dei test che valutano le abilità della stessa, ed hanno concluso che essa possa pre<strong>di</strong>re la<br />

performance <strong>di</strong> lettura e comprensione. Sono giunti allo stesso risultato anche<br />

Gathercole & Alloway (2006): il punteggio della misurazione della memoria operativa<br />

pre<strong>di</strong>ce il successo della lettura in modo molto significativo.<br />

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