implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
esempio nel compito <strong>di</strong> ripetizione <strong>di</strong> due o più parole. Questo risultato è coerente con<br />
l’ipotesi che prevede la presenza <strong>di</strong> un danno a livello dei processi della memoria<br />
operativa, piuttosto che nelle rappresentazioni fonologiche stesse.<br />
Sulla base <strong>di</strong> questi risultati, Ramus e Szenkovits hanno proposto l’ipotesi<br />
dell’accesso fonologico, intendendo il processo, sia lessicale che sub-lessicale,<br />
attraverso il quale si può accedere alle rappresentazioni fonologiche. In base a questa<br />
nuova teoria si spiegherebbero i risultati scadenti dei soggetti <strong>di</strong>slessici in tutti i compiti<br />
che coinvolgono la memoria verbale a breve termine; nei compiti che necessitano<br />
dell’utilizzo della consapevolezza fonologica e che quin<strong>di</strong> causano un maggiore carico<br />
della memoria a breve termine ed infine nei compiti <strong>di</strong> denominazione rapida, che<br />
richiedono un accesso molto rapido alle rappresentazioni fonologiche lessicali.<br />
1.3 Lo sviluppo fonologico nei bambini a rischio <strong>di</strong>slessia<br />
Come si è visto, i soggetti affetti da <strong>di</strong>slessia presentano delle <strong>di</strong>fficoltà nel<br />
co<strong>di</strong>ficare, nel mantenere in memoria e nel recuperare le rappresentazioni fonologiche;<br />
caratteristiche che sono state valutate attraverso dei test <strong>di</strong> misurazione dei processi<br />
fonologici e della consapevolezza fonologica.<br />
Per quanto riguarda invece gli stu<strong>di</strong> condotti sull’acquisizione fonologica, è da<br />
ricordare che pur non essendo numerosi, hanno comunque permesso <strong>di</strong> confermare che<br />
l’abilità <strong>di</strong> elaborazione fonologica, ed in particolare la consapevolezza fonologica,<br />
risultano meno sviluppate nei <strong>di</strong>slessici rispetto ai soggetti non <strong>di</strong>slessici. L’ipotesi <strong>di</strong><br />
deficit sub-lessicale proposta da Ramus infatti, viene supportata anche dai risultati <strong>di</strong> un<br />
altro esperimento: lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> De Bree (2007). Questa ricerca mostra che è essenziale<br />
un approccio in prospettiva <strong>linguistica</strong> per una migliore qualificazione del deficit<br />
fonologico. In particolare De Bree ha condotto alcuni esperimenti sui bambini a rischio<br />
<strong>di</strong>slessia per stu<strong>di</strong>are la loro acquisizione fonologica, paragonando i loro risultati con<br />
quelli <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> controllo e quelli <strong>di</strong> un gruppo affetto da SLI. I risultati mostrano<br />
una <strong>di</strong>fficoltà dei <strong>di</strong>slessici in tutti i livelli, dai tratti dei fonemi al livello <strong>di</strong> parola.<br />
Infatti si verificano <strong>di</strong>fferenze sostanziali nella produzione del parlato, mostrando un<br />
lieve ritardo nel comportamento fonologico dei <strong>di</strong>slessici, inoltre si riscontra una<br />
performance peggiore nella ripetizione <strong>di</strong> non-parole e nell’esercizio <strong>di</strong> sensibilità alla<br />
17