implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA Una proposta di studio sulla dislessia Karin Martin giorni della settimana e poi il pupazzo pronuncia la frase target: “Le bambine spesso giocano a tennis”. Item 6: “Zio Paperone è un personaggio molto ricco. Ogni giorno conta tutti i suoi soldi prima di fare colazione. Vuole essere sicuro che ci siano tutti”. Si mostra l’immagine di zio Paperone che conta i soldi tutti i giorni della settimana. La frase target: “Spesso zio Paperone conta i suoi soldi”. Filler 1: Lo sperimentatore mostra al soggetto un’immagine e racconta: “Questi sono tre topolini in cerca di formaggio. Sanno che in cantina ce n’è un po’ e così vanno a cercarlo tutti i giorni”. Successivamente gli si mostra un’immagine in cui i topolini mangiano il formaggio tutti i giorni. Poi il pupazzo pronuncia la frase target: “I topolini mangiano sempre il formaggio”. Filler 2: Lo sperimentatore mostra al soggetto un’immagine e racconta: “Questo è Gigi con il suo pappagallino. Gigi dà da mangiare al suo pappagallo tutti i giorni”. Si mostra un’immagine in cui Gigi nutre il pappagallo solo cinque giorni a settimana e si pronuncia la frase target: “Gigi dà sempre da mangiare al pesciolino”: Filler 3: “Questi sono Tom e Jerry. Siccome i gatti e i cani non vanno tanto d’accordo, ogni giorno il topolino Jerry deve sfuggire alle trappole di Tom. Siccome Jerry è molto veloce, Tom non riesce mai a prenderlo”. Poi si mostra la settimana di Tom e Jerry che si rincorrono ogni giorno. La frase target è: “Tom riesce sempre a prendere Jerry”. 3.3 Osservazioni In questo ultimo capitolo della mia tesi ho proposto alcune idee per lo sviluppo di un protocollo sperimentale con lo scopo di testare la competenza semantica nei soggetti dislessici, nei bambini con normale sviluppo e negli adulti. In particolare ho ideato degli esperimenti per verificare quale sia il comportamento dei soggetti dislessici nei confronti di asserzioni contenenti termini scalari. 136
IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA Una proposta di studio sulla dislessia Karin Martin Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi in questo ambito di ricerca, nel mio lavoro ho preferito concentrarmi sull’osservazione dei termini facenti parte della scala dei quantificatori (alcuni/molti/tutti) e quelli appartenenti alla scala degli avverbi di frequenza (sempre/spesso/a volte). Sulla base di quanto esposto nel primo e nel secondo capitolo di questa ricerca, mi aspetto che i risultati dell’esperimento possano confermare la visione della dislessia come un disordine specifico del linguaggio. Sono convinta che i soggetti dislessici soffrano effettivamente di un ritardo generale a livello del loro sviluppo linguistico a causa di risorse limitate nella loro memoria operativa. Come già introdotto nella prima parte del capitolo, concordo con la teoria di Reinhart (2006) e con l’ipotesi che le implicature scalari comportino un costo non indifferente a livello di processing. Per questo motivo, se i soggetti dislessici soffrono di limitate capacità a livello di working memory, avranno maggiori difficoltà rispetto ai bambini normodotati nel momento in cui si troveranno a dover interpretare un’asserzione contenente un termine scalare. Sarà utile confrontare i dati dei bambini dislessici con quelli del gruppo di controllo e se la performance dei dislessici fosse povera, l’ipotesi sarebbe confermata, altrimenti potrà essere modificata o respinta. In conclusione mi auguro che questo tipo di esperimenti possa contribuire a fare ulteriore chiarezza sulla natura di questo disturbo. 137
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