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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

Verona. La seconda parte sarà de<strong>di</strong>cata all’analisi <strong>degli</strong> avverbi <strong>di</strong> frequenza. Per<br />

ognuno <strong>di</strong> questi esperimenti in<strong>di</strong>cherò i partecipanti, le domande <strong>di</strong> ricerca, la<br />

metodologia da utilizzare e i task.<br />

3.1 I quantificatori<br />

Questa prima parte del protocollo sperimentale sarà de<strong>di</strong>cata ai quantificatori<br />

alcuni/molti/tutti. Ripren<strong>di</strong>amo brevemente la proposta <strong>di</strong> Reinhart per le <strong>implicature</strong><br />

<strong>scalari</strong>: si ipotizza che siano molto <strong>di</strong>fficili da computare, la stu<strong>di</strong>osa infatti è riuscita a<br />

stabilire una connessione tra la computazione delle SI e la capacità <strong>di</strong> processing. Per<br />

questo motivo risulta estremamente interessante capire come gli in<strong>di</strong>vidui che soffrono<br />

<strong>di</strong> limitazioni alla memoria operativa possano interpretare frasi contenenti <strong>implicature</strong><br />

<strong>scalari</strong>. In modo particolare gli ultimi stu<strong>di</strong> cercano <strong>di</strong> capire come i soggetti <strong>di</strong>slessici,<br />

che sembrano soffrire <strong>di</strong> un deficit nella memoria operativa verbale, si comportino in<br />

presenza <strong>di</strong> frasi che richiedono la computazione delle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong>.<br />

3.1.1 Partecipanti<br />

Il protocollo sperimentale che presento in questo lavoro dovrebbe essere<br />

proposto a quattro gruppi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui: un gruppo <strong>di</strong> bambini ai quali è stata<br />

<strong>di</strong>agnosticata la <strong>di</strong>slessia, un gruppo <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> bambini normodotati della stessa<br />

età, un gruppo <strong>di</strong> bambini normodotati <strong>di</strong> età minore ed un gruppo <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> adulti.<br />

I partecipanti dovranno essere selezionati non solo in base all’età, ma anche al sesso,<br />

alla capacità <strong>di</strong> lettura prevista per la loro età (rea<strong>di</strong>ng-age) e al loro quoziente<br />

intellettivo. I bambini <strong>di</strong>slessici e quelli normodotati dovranno avere un’età compresa<br />

tra i 7 e i 10 anni. I bambini più piccoli dovranno avere un’età compresa tra i 3 e i 5<br />

anni. Inoltre il gruppo <strong>di</strong> controllo formato dagli adulti servirà a verificare la presenza o<br />

meno <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze significative tra la loro performance e quella del gruppo <strong>di</strong> controllo<br />

dei bambini. E’ preferibile che i gruppi siano composti dallo stesso numero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui,<br />

possibilmente una ventina <strong>di</strong> persone per ogni gruppo. Tutti gli esperimenti saranno<br />

condotti in lingua italiana.<br />

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