implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
3 LA COMPETENZA SEMANTICA DEI BAMBINI DISLESSICI:<br />
PROPOSTA DI UN PROTOCOLLO SPERIMENTALE<br />
Nella parte finale della mia tesi vorrei presentare alcune idee per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un protocollo sperimentale per verificare il grado <strong>di</strong> competenza semantica nei<br />
bambini affetti da <strong>di</strong>slessia. Il protocollo ha lo scopo <strong>di</strong> investigare la sensibilità dei<br />
<strong>di</strong>slessici sulle SI, <strong>di</strong>scusse nella sezione due. Diversi esperimenti condotti negli ultimi<br />
anni hanno accertato che i bambini hanno <strong>di</strong>fficoltà con la computazione delle<br />
<strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> 33 , ora vorrei capire se i problemi sono collegati a tutti i termini<br />
<strong>scalari</strong> o se la <strong>di</strong>fficoltà è ristretta al tipo <strong>di</strong> termini stu<strong>di</strong>ati fino ad ora. In particolare mi<br />
interessa esaminare la comprensione <strong>di</strong> frasi contenenti i quantificatori alcuni/molti/tutti<br />
e frasi contenenti gli avverbi <strong>di</strong> frequenza a volte>spesso>sempre.<br />
Ho deciso <strong>di</strong> sostenere la posizione <strong>di</strong> Reinhart per quanto riguarda<br />
l’acquisizione delle SI: concordo con la linguista nel ritenere che (i) le <strong>implicature</strong> siano<br />
generate dal contesto e (ii) richiedano un notevole sforzo a livello <strong>di</strong> processing nella<br />
memoria operativa. Sono convinta inoltre che paragonando i risultati dei bambini più<br />
piccoli, in età prescolare, con quelli dei bambini <strong>di</strong>slessici, sia possibile trovare delle<br />
somiglianze e quin<strong>di</strong> rafforzare l’ipotesi che i <strong>di</strong>slessici soffrano <strong>di</strong> un deficit nella<br />
memoria operativa.<br />
La mia proposta è quella <strong>di</strong> verificare se i bambini con <strong>di</strong>slessia si comportano<br />
<strong>di</strong>versamente dai bambini non <strong>di</strong>slessici della stessa età e dello stesso QI,<br />
nell’interpretazione <strong>di</strong> frasi che richiedono la computazione <strong>di</strong> un’implicatura scalare.<br />
Per quanto riguarda gli adulti, mi propongo <strong>di</strong> verificare che le SI siano regolarmente<br />
prodotte nei contesti che le richiedono.<br />
Sono convinta che ci siano delle buone ragioni per testare la competenza dei<br />
<strong>di</strong>slessici in questo ambito specifico, perché credo che i risultati confermeranno l’ipotesi<br />
che i soggetti affetti da <strong>di</strong>slessia soffrano effettivamente <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne specifico del<br />
linguaggio.<br />
Il protocollo è stato strutturato in due parti principali: la prima sarà de<strong>di</strong>cata a<br />
testare la competenza semantica rispetto ai quantificatori; in questo modo mi propongo<br />
<strong>di</strong> completare il lavoro <strong>di</strong> ricerca già iniziato da M. Vender presso l’università <strong>di</strong><br />
33 Cfr. sezione 2.2.<br />
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