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implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...

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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />

Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />

Karin Martin<br />

cosiddetta Strength Con<strong>di</strong>tion, con<strong>di</strong>zione secondo la quale l’implicatura scalare deve<br />

fornire un’interpretazione più forte <strong>di</strong> quella veicolata dalla frase priva dell’implicatura,<br />

pena la sua cancellazione. Infatti Chierchia fa notare come le SI non sorgano nei<br />

contesti DE, che permettono l’utilizzo <strong>di</strong> any: la frase “A nessuno dei miei amici piace<br />

la pizza o la pasta” non fa sorgere l’implicatura e quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>sgiunzione viene<br />

interpretata in modo inclusivo, ovvero ai miei amici non piace né la pizza né la pasta.<br />

Nel secondo paragrafo <strong>di</strong> questo capitolo ho descritto le principali teorie<br />

sull’acquisizione delle SI, facendo notare come esse siano <strong>di</strong>ventate un tema centrale<br />

della ricerca a partire dall’ultimo decennio, nel quale i più recenti <strong>di</strong>battiti si sono<br />

concentrati su due questioni fondamentali. La prima cerca <strong>di</strong> stabilire se la<br />

computazione appartenga alla componente pragmatica o piuttosto al sistema<br />

computazionale formato da sintassi e semantica. La seconda questione cerca <strong>di</strong> stabilire<br />

se le SI siano assegnate per default, come si sostiene all’interno della tra<strong>di</strong>zione neo-<br />

griceana e <strong>degli</strong> ulteriori sviluppi della ricerca da parte <strong>di</strong> Chierchia oppure se siano<br />

aggiunte a livello <strong>di</strong> interfaccia contestuale.<br />

In particolare ho riportato gli esperimenti <strong>di</strong> Noveck (2001) con i quali si<br />

sostiene l’ipotesi che i bambini <strong>di</strong>ano inizialmente un’interpretazione logica ai termini<br />

<strong>scalari</strong> e successivamente imparano ad attivare l’interpretazione pragmatica,<br />

confermando che ai termini <strong>scalari</strong> sia assegnato un significato <strong>di</strong> default e che la<br />

computazione dell’interpretazione pragmatica si impari solo a seguito <strong>di</strong> una<br />

maturazione.<br />

Sulla base del suo approccio inerente alla computazione delle <strong>implicature</strong><br />

<strong>scalari</strong>, Chierchia propone un’ipotesi per spiegare come ne avvenga l’acquisizione: la<br />

Processing Limitation Hypothesis sostiene che la computazione delle SI richieda un<br />

considerevole sforzo nel sistema processuale linguistico, poiché è necessario che i<br />

bambini mantengano in memoria la rappresentazione <strong>di</strong> un’asserzione abbastanza a<br />

lungo per confrontarla con un’asserzione alternativa, risultante dall’applicazione<br />

dell’implicatura scalare. La fonte della loro <strong>di</strong>fficoltà nel processare le SI risiederebbe<br />

quin<strong>di</strong> nelle loro limitate risorse computazionali. Inoltre l’apparente violazione delle<br />

<strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> nei contesti downward entailing sarebbe dovuta al maggiore costo<br />

che la comparazione tra le due alternative richiede a livello cognitivo. Chierchia afferma<br />

che i bambini siano perfettamente in grado <strong>di</strong> effettuare la computazione delle<br />

<strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong>, nonostante le loro limitate capacità <strong>di</strong> processing, dovute ad una<br />

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