implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
possibile reinterpretare una derivazione solo se la nuova interpretazione è più forte e più<br />
informativa <strong>di</strong> quella originaria, altrimenti se l’incremento è superfluo, l’implicatura<br />
non viene attivata.<br />
2.3 Per riassumere<br />
Ho de<strong>di</strong>cato il secondo capitolo della mia tesi alla spiegazione delle <strong>implicature</strong><br />
<strong>scalari</strong>, oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del protocollo sperimentale che presenterò nel terzo capitolo.<br />
La sezione si è aperta con un’introduzione sul concetto <strong>di</strong> competenza<br />
semantica, definita da Chierchia come l’insieme delle intuizioni dei parlanti nei<br />
confronti delle asserzioni che si pronunciano durante uno scambio comunicativo. Così<br />
come siamo in grado <strong>di</strong> emettere giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> grammaticalità o <strong>di</strong> agrammaticalità sugli<br />
enunciati della nostra lingua, siamo anche in grado <strong>di</strong> emettere dei giu<strong>di</strong>zi sul<br />
significato delle frasi e <strong>di</strong> capire se esse possano descrivere la stessa situazione. Ho<br />
passato in rassegna alcune delle principali intuizioni dei parlanti, quali le relazioni <strong>di</strong><br />
conseguenza e le presupposizioni, mostrando come è possibile formalizzarle in un<br />
linguaggio logico per creare delle generalizzazioni.<br />
In seguito mi sono concentrata su un altro aspetto importante che rientra<br />
all’interno della nostra competenza semantica (e pragmatica): le <strong>implicature</strong><br />
conversazionali, definite da Grice (1967) come quelle inferenze che non derivano dal<br />
significato letterale <strong>di</strong> una frase, ma dal contesto conversazionale in cui tale frase viene<br />
pronunciata. Nel calcolare un’implicatura prima viene considerato il significato letterale<br />
<strong>di</strong> un’espressione e se questo risulta inadeguato agli scopi della conversazione, viene<br />
fatta un’ipotesi su cosa il nostro interlocutore voglia intendere. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
mettere a confronto gli elementi grammaticali e gli elementi extra-grammaticali <strong>di</strong> un<br />
enunciato.<br />
Alla base della teoria delle <strong>implicature</strong> conversazionali si trova il cosiddetto<br />
Principio <strong>di</strong> Cooperazione, a sua volta sud<strong>di</strong>viso in quattro massime fondamentali, le<br />
massime <strong>di</strong> Grice (Qualità, Quantità, Relazione e Maniera). Nel caso in cui una <strong>di</strong><br />
queste massime viene violata nel corso della conversazione, si genera l’implicatura,<br />
ovvero si fanno delle ipotesi su cosa il parlante voglia <strong>di</strong>re con la frase in questione e si<br />
traggono delle conclusioni. Per spiegare questo concetto ho riportato l’esempio tipico<br />
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