implicature scalari e patologia linguistica - Università degli Studi di ...
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IMPLICATURE SCALARI E PATOLOGIA LINGUISTICA<br />
Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>slessia<br />
Karin Martin<br />
In un’altra prova l’utilizzo <strong>di</strong> un termine nella scala implicazionale è motivata da<br />
un contesto particolare: per esempio ad un orso viene chiesto <strong>di</strong> mangiare un sandwich e<br />
poi si scopre che ha mangiato solo il formaggio contenuto nel panino. Nella terza prova<br />
viene introdotta una con<strong>di</strong>zione ad hoc, per esempio ad una mucca viene chiesto <strong>di</strong><br />
impacchettare due regali, un pappagallo e una bambola e poi si scopre che ha<br />
impacchettato solo il pappagallo. In questo modo si riesce a creare uno scenario<br />
realistico in grado <strong>di</strong> riprodurre le naturali circostanze comunicative nelle quali sorge<br />
l’implicatura: l’azione <strong>di</strong> premiare l’animale è contingente alla computazione<br />
spontanea.<br />
I risultati mostrano che la performance dei bambini si avvicina notevolmente a<br />
quella <strong>degli</strong> adulti con 77,5% <strong>di</strong> risposte esatte nel caso quantificazionale, 70% nel caso<br />
enciclope<strong>di</strong>co e 90% nel caso creato ad hoc. Inoltre, considerando le giustificazioni<br />
fornite per le loro risposte, i bambini hanno mostrato <strong>di</strong> aver inferito dall’uso del<br />
termine scalare debole che il termine più forte non era appropriato.<br />
La conclusione che i ricercatori traggono da questo esperimento è che le<br />
<strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> sono fortemente determinate dal contesto. Se il contesto è chiaro e le<br />
alternative facilmente accessibili, la performance è simile a quella <strong>degli</strong> adulti. Se il<br />
contesto è meno chiaro e le alternative meno accessibili, allora i costi richiesti per la<br />
computazione delle <strong>implicature</strong> <strong>scalari</strong> sono più alti rispetto alla capacità <strong>di</strong> processing<br />
dei bambini, che quin<strong>di</strong> assegnano al termine scalare un’interpretazione logica piuttosto<br />
che pragmatica. In sostanza quin<strong>di</strong> è evidente che i bambini siano in grado <strong>di</strong> inferire gli<br />
aspetti implicati del significato del parlante ed in contesti che si avvicinano alla<br />
conversazione naturale, i bambini sono in grado <strong>di</strong> valutare le aspettative <strong>di</strong><br />
informatività costruite durante uno scambio conversazionale e <strong>di</strong> derivare le SI quando<br />
tali aspettative non sono sod<strong>di</strong>sfatte dal contributo conversazionale del parlante.<br />
2.2.4 La Reference-Set Computation<br />
In questa sezione descriverò la teoria della Reference-Set Computation<br />
sviluppata da Reinhart (1999), a partire dalla quale Chierchia (2001) ha realizzato la sua<br />
ipotesi <strong>di</strong> Processing Limitation.<br />
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