Blog (pdf) - Maurizio Ferrarotti
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BRONCO BAMMA E MITT BOO BOO<br />
Già, mi sono dimenticato di menzionare Deliverance, il capolavoro di John Boorman,<br />
nella “top ten” dei miei film preferiti d’ogni tempo e luogo, tradotto in Italia con un titolo<br />
che ha fatto scuola: Un tranquillo weekend di paura. Deliverance significa liberazione,<br />
titolo che dati i temi trattati nella pellicola si presta a molteplici chiavi di lettura. Ma per<br />
una volta la versione italiana non mi fa torcere le budella. Ci sono cresciuto. Tutti noi nati<br />
negli anni Sessanta da gagni volevamo essere come Burt Reynolds, col suo gilet di pelle,<br />
i muscoli guizzanti sotto la pelle brunastra di meticcio italo-irlandese-cherokee, l’arco e<br />
le frecce con le quali trapassa da parte a parte quei redneck degenerati frutto d’inincroci.<br />
Fatalmente un giorno ne faranno un remake, diretto da Michael Bay, quasi sicuramente<br />
con Vin Diesel nella parte di Burt.<br />
Certi miei amici dicono che io vi somigli molto: a Vin Diesel, voglio dire. La qual cosa<br />
mi fa scompisciare; vent’anni fa, quando pesavo ventidue chili in meno e i miei capelli<br />
divenivano sempre più radi, mi chiamavano Benigni. Diocristo, quanto m’indispettiva!!!<br />
Vivere in un trip dismorfofobico d’identificazione con Iggy Pop e diversamente sentirti<br />
paragonare al Piccolo Diavolo. E ora a Vincenzo Gasolio. Come la notte e il giorno! Io<br />
comunque sono una di quelle bestie rare cui Non ci resta che piangere non fa ridere, ma<br />
non mi strappa neppure un sorrisetto! Totalmente immune al fenomeno. Mi ritrovassi su<br />
un’isola deserta con Luciana Littizzetto il giorno dopo Armageddon, non ci penserei due<br />
volte a darla in pasto a qualche belva feroce locale, dopodiché lavorerei di fantasia fino a<br />
quando i raggi gamma non mi sciogliessero il cervello - e il walter, come lo chiama lei, la<br />
Patrona delle Racchie Incarognite con gli Uomini. Cetto La Qualunque, al secolo Antonio<br />
Albanese, é la dimostrazione lampante che finanche i comici, così come i calciatori e gli<br />
attori , dovrebbero a un certo punto ritirarsi, per così dire appendere la lingua al chiodo, e<br />
lasciarci con una buona immagine di sé; per di più, i suoi strafalcioni linguistici sono<br />
copiati sfacciatamente dal primo Mago Gabriel. Plagiati, altroché. Sono più alieno io dei<br />
vug, mi sa. Lo sono sempre stato, ben prima di svegliarmi in un mondo diverso quella<br />
mattina.<br />
Lungo la Interstate 75, che dallo struggente Golfo del Messico ti porta su fino ai Grandi<br />
Laghi snodandosi attraverso ben sei stati - Florida, Georgia, Tennessee, Kentucky, Ohio e<br />
Michigan - mi parve di riconoscere il fiume Cahulawassee, dove Un tranquillo weekend<br />
di paura fu girato. In realtà il nome del fiume era fittizio sia nella novella da cui era stato<br />
tratto, sia nel film - il vero idronimo del corso d’acqua che funse da set é Chattooga e si<br />
trova sempre in Georgia ma a circa un centinaio di chilometri a est dell’autostrada, nella<br />
foresta nazionale di Chattahoochee: un paradiso del rafting, é ovvio.<br />
QIJane non ama particolarmente la Georgia. Beh, questo stato ci ha dato i mitici R.E.M.,<br />
B-52’s, Black Crowes, Kim Basinger, Martin Luther King, Oliver Hardy, Ray Charles,<br />
DeForest Kelley, Ossie Davis, Little Richard, Stacy Keach, Gladys Knight, Otis Redding,<br />
James Brown, OutKast. E le deliziose praline alla nocciola di Savannah. Nondimeno,<br />
l’ultima big sensation dell’impero sudista é Alana Thompson alias Honey Boo Boo, sette<br />
anni, star del tv show Here Comes Honey Boo Boo, spin-off dell’agghiacciante Toddlers<br />
& Tiaras, un concorso di bellezza dove bambine di età generalmente compresa tra due e<br />
dodici anni sono subornate da mamme patologicamente competitive a esibirsi in costume<br />
scimmiottando comportamenti adulti. Alana, auto-battezzatasi Honey Boo Boo Child, si é<br />
guadagnata un reality show tutto suo per le uscite spiazzanti (“il bambino di mia sorella<br />
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