Blog (pdf) - Maurizio Ferrarotti

Beh, poi... prima... fantastiliardi di tachioni fa...
...8 marzo 2010. Ieri pomeriggio tardi ho comprato la webcam e scaricato Skype. Data la
promessa fattami sei anni fa, ossia mai più chat poiché stufo di cyber-fighe con le quali
comunque non avrei mai finalizzato un fagiolo nero di Tolosa, mi sorprende l’entusiasmo
col quale mi sono buttato in questa storia. Dev’essere che questa QIStellina mi ha proprio
acchiappato l’amigdala.
Se sia un bene o un male, lo scopriremo solo skypeggiando.
Ho conosciuto QIStellina cinque mesi fa, su Facebook. Sostanzialmente a fine 2008 mi
ero creato un profilo su codesto social network per provare a iniettare nuova linfa nel mio
business di Jack-of-all-trades per l’editoria, ormai in caduta libera, ma passato un anno il
bilancio stava a zero clienti procacciatimi, duecentododici amici, svariate cancellazioni e
centinaia di ore del mio tempo buttate nel cesso. Stavo prendendo in seria considerazione
l’ipotesi di cancellarmi da FB. Dopo tutto, Mark Zuckerberg é anch’egli un fottuto vug.
Anch’esso, pardon.
Poi, un pomeriggio d’autunno inoltrato torinese, cielo da antidepressivi e vicini di casa a
piantare cagnara come sempre prima di cena, mi sono ritrovato la richiesta d’amicizia di
questa bella ragazza che scrive in inglese ma sembra sarda - pelle scura, occhi scuri, tutta
scura, denti bianchissimi, thumbnail del profilo un po’ sfuocata. Abbiamo almeno trenta
amici in comune, tra cui un imprenditore della notte di mia conoscenza con cui lei sembra
avere una qualche sorta di legame.
La cosa parte a fuoco molto lento. Volta per volta vengo a scoprire che é americana !!! -
vive a Sarasota, Florida, ma é originaria del Michigan - che l’impresario é il suo ex, che
QI é l’energia vitale secondo antiche concezioni biofisiche cinesi e Stellina un classico
vezzeggiativo torinese, che é una fisioterapista, che adora la cucina italiana il reggae ma
anche Iggy e la Motown, che ha un culetto da schianto (non fa che postare a ripetizione
scatti di se stessa in bikini!) che d’italiano capisce pochino benché due anni or sono abbia
passato un’intera torrida estate a Porto Cervo e la madre fosse d’origini livornesi, che ha
quattro diversi account Facebook e la sua parola preferita é “giggle!”. Google Translator
Giggle.
Naturalmente la nostra crescente confidenza non poteva passare inosservata su Facebook,
il paradiso dei saputelli impiccioni. Gamma dei commenti librante dal cinismo tamarro,
“minchia ma per chiavarti una tipa dovresti volare per cinquemila e passa chilometri!!!??
Comunque é un gran bel pezzo di ranza, sembra una squaw!”, al proverbiale scetticismo
piemontese, “mah, per me, é una picia”, o addirittura, “stacci attento”, quest’ultima frase
pronunciata, sia detto per inciso, da un figuro che é andato mettendo foreste di corna alla
moglie per anni. More solito, si sa che la gente dà buoni consigli quando non può dare
cattivo esempio; ora che hanno pure la piattaforma dove poter sfogare le loro frustrazioni,
chi li ferma più. Ipocriti.
Ma era tutto rumore di fondo per me. Quella persona promanava buone vibrazioni come
nessun’altra. Erano anni che non sentivo un’attrazione così forte verso una donna, seppur
lontana migliaia di miglia con un bastardissimo oceano tra noi; e, come detto, anni di chat
sconfortanti mi avevano temprato contro ogni possibile tentativo di adescamento digitale.
Per dirla in piemontese, mi sun nen piciu, neh! sono mica scemo! Garantito al 100%, che
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