Figura 18. Passion is no ordinary word... Graham Parker. 46
CROSSROADS TRAFFIC Fottutamente intrappolato in bicicletta sul marciapiede all’incrocio tra Tamiami Trail e Bahia Vista giacché ho osato spingermi fin da Walgreens per comprare quattro minchiate quattro. Ridicolmente arenato perché a quest’incrocio della malora il semaforo per i pedoni scatta una volta ogni morte di papa - che si sia appena dimesso non conta una minchiazza - e il pulsante per la richiesta del medesimo é stato spensieratamente rimosso, come a ribadire: “Lungo Tamiami Trail conta solo il traffico motorizzato, tutto il resto é irrilevante, that’s America bellezza, nasci cresci produci consuma e muori.” E tutto ciò in macchina. Decadentemente piantato ascoltando Sally Can’t Dance di Lou Reed, album che parecchi critici e lo stesso Lou detestano ma che io amo alla pazzia: Kill Your Sons in particolare é una delle migliori canzoni che quel bastardo scostante abbia mai scritto, non per niente la rivaluterà dal vivo negli anni ottanta col compianto Robert Quine alla chitarra, ennesimo genio atonale della musica rock bruciato dall’eroina. Indubbiamente innervosito perché l’incrocio più vicino, una cinquantina di metri alla mia sinistra, é presidiato da una squadra di provoloni in gilet giallo fosforescente, forse stanno compiendo dei semplici rilevamenti, però non ho alcuna voglia di pedalare fin laggiù per poi magari farmi rimbalzare. Dirigermi a destra, no, non ci penso neanche, se quello che intravedo é un semaforo mi ci vorrebbe un cristallo di dilitio per raggiungerlo prima che faccia buio - benché siano sono le dieci del mattino. Sarasota, in effetti, sembra la mappa di Sarasota: tutto qui é piatto, rettilineo, distante. Non c’é scappatoia, nessuna pietà per Ulzana: sono piantato al di qua del guado come un povero coglione d’oltremare. Assolutamente scoglionato poiché nemmeno da Walgreens ho trovato quel che cerco da giorni, ossia uno skin tag remover - per Carmelo e i ragazzi del bar sport, prodotto per rimuovere i fibromi cutanei, “E che cazzo sono i fibromi?”, traggo un profondo respiro, é quella roba marrone che hai sul petto e che cinque volte su sette ti rimane impigliata nella cerniera della giacca della tuta della Giuve quando la tiri su, visto che da bravo tamarro ti ostini a indossare il suddetto indumento senza niente sotto. Io ho un paio di fibromi sul collo che bramo di togliermi da una vita, all’ospedale dermatologico te li bruciano in un attimo ma col cazzo di tua sorella bottana che ci andrò, hai visto mai che un dermatologo vug s’accorga in qualche modo - quasi certamente tramite il suo congelatore di verruche laser multitasking - che io li posso vedere. Sconfortantemente deliziato da NY Stars, se il 1974 fosse ora magari Lou la dedicherebbe ai protagonisti dei reality show americani - tipo quella sciroccata di Kim Richards, star di The Real Housewife of Beverly Hills, che indice un party sfarzoso nella propria villa per il “debutto in società” del suo nuovo naso corretto al bisturi per la diciottesima volta, credo. Colate di puro sarcasmo all’anfe per Kim e la faccia di JWoww Farley la mattina presto appena alzata, controbilanciate da carezze di genuina compassione per Carmella, la coatta di My strange addiction che si é fatta riempire il culo di silicone rischiando un’embolia letale a ogni iniezione praticatale clandestinamente soltanto perché avere il booty sodo e sporgente tra gli afroamericani é considerato up e lei é nata con un sedere assolutamente normale. Atlanta Booty Stars! 47