28.05.2013 Views

Apri tutto il giornale - Confraternita del SS Crocifisso

Apri tutto il giornale - Confraternita del SS Crocifisso

Apri tutto il giornale - Confraternita del SS Crocifisso

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“Ammazzalo! Ammazzalo! Scannalo!” str<strong>il</strong>lava Ciccio,<br />

un ragazzetto che poteva avere non più di dodici<br />

anni, eccitato, le gote rosso porpora e gonfie le vene<br />

<strong>del</strong> collo. Str<strong>il</strong>lava e saltava come se fosse invasato da<br />

un odio feroce.<br />

Turi <strong>il</strong> Crastatore, un castrino “zimbarioto”, passava<br />

e ripassava sulla cote <strong>il</strong> coltello, luccicante nel pallido<br />

sole di febbraio.<br />

Erano in quattro gli uomini<br />

che trascinavano sul selciato <strong>il</strong><br />

gravoso far<strong>del</strong>lo per deporlo su<br />

un’ampia panca.<br />

Fra <strong>il</strong> capannello di curiosi un<br />

tipo, con la coppola adagiata<br />

sulla nuca, fumava la pipa di<br />

creta rossiccia e sbuffava un penetrante<br />

odore di trinciato forte.<br />

“Quattro dita di lardo”, osservò,<br />

“è di razza York inglese<br />

…carne tenera, color di rosa…<br />

E’ quasi due quintali e ed <strong>il</strong><br />

prezzo è meno di m<strong>il</strong>le lire,<br />

cinquecento lire al quintale<br />

ed è già troppo”. Nonostante<br />

tutti avessero la convinzione<br />

che <strong>il</strong> suo apprezzamento fosse<br />

finalizzato a calmierare <strong>il</strong> mercato,<br />

perché conosciuto come<br />

“nzanzanu”,cioè occasionale<br />

sensale di bestiame, nessuno<br />

osò commentare poiché <strong>il</strong> tipo<br />

era collerico, pronto a menar le<br />

mani ed aveva certi apparentamenti<br />

con dei malandrini <strong>del</strong>la<br />

Chiana.<br />

Turi affondò, con mano ferma e decisa, <strong>il</strong> coltello nella<br />

gola <strong>del</strong> maiale .<br />

Il sangue zamp<strong>il</strong>lò irrorando <strong>il</strong> viso di Maria de Percia,<br />

proprietaria <strong>del</strong> porco, che si era accovacciata, tenendo<br />

in mano una grande pentola nella quale si versava, a<br />

fiotti, <strong>il</strong> sangue <strong>del</strong>l’animale.<br />

Sussultava <strong>il</strong> porco emettendo dapprima grugniti striduli<br />

che si diffondevano fino al Calvario ed alla Cutura,<br />

poi come colpito da una scarica elettrica, si mosse violentemente<br />

facendo barcollare i quattro uomini che lo<br />

schiacciavano sulla panca; infine, rantolando, giacque<br />

6<br />

CARNEVALE... CʼERA UNA VOLTA<br />

di Bruno De Caria<br />

stremato.<br />

Ciccio aveva smesso di agitarsi ed accostatosi a Turi<br />

gli chiese che gli serbasse “lu giudici”.<br />

“Sempre per favore, se non serve a voi”, aggiunse.<br />

Con piglio irridente Turi rispose: “pigliatelo: è nella<br />

bùgia”. Ed aggiunse: “i giudici stanno in corte, mangiano<br />

bevono e tirano a sorte”. La risposta sib<strong>il</strong>lina<br />

mise a tacere Ciccio. Poi Turi domandò che cosa fosse<br />

“lu giudici” e Ciccio lo informò<br />

che nelle zampe <strong>del</strong> maiale c’è<br />

un osso che ha la forma di un<br />

dado allungato, composto dalle<br />

facce “puorcu, piscia, mazza,<br />

rre, giudici e pretori”. Il ragazzo,<br />

come ringalluzzito, per<br />

l’attenzione riservatagli ,spiegò<br />

che se l’osso ricadeva con la<br />

faccia <strong>del</strong> “giudici” rivolta<br />

verso <strong>il</strong> giocatore che l’aveva<br />

lanciato in aria, aveva <strong>il</strong> potere<br />

di comandare alla “mazza” di<br />

colpire, con un fazzoletto annodato,<br />

coloro che, nel lancio,<br />

avevano fatto ricadere <strong>il</strong> dado<br />

con la faccia dalla parte <strong>del</strong><br />

“puorcu” 1 .<br />

Richiamati dagli acuti lamentìi<br />

<strong>del</strong> porco accorsero altri<br />

curiosi e fra essi <strong>il</strong> ciabattino<br />

Mastru Gaspare, che soleva<br />

“ntaccunare”, cioè ut<strong>il</strong>izzare<br />

pezzi di cartone per i tacchi<br />

<strong>del</strong>le scarpe e risuolarle solo<br />

con la semenza e non con lo<br />

spago; egli era anche un buon costruttore di spazzole<br />

che concedeva in “affitto” per l’imbiancatura <strong>del</strong>le case,<br />

per uno o due giorni e non più, per evitare che potessero<br />

essere usate ripetutamente oppure subaffittate.<br />

Mastru Gaspare era lì pronto per raccogliere le setole<br />

<strong>del</strong> maiale per le sue spazzole o per poterle innestare<br />

alla “capura”, lo spago per rattoppare qualche scarpa<br />

dei campagnoli.<br />

Fumava ancora <strong>il</strong> paiolo di rame stagnato, posto accanto<br />

alla panca; poi Turi versò accuratamente l’acqua<br />

bollente sull’animale, concentrandone <strong>il</strong> getto sugli<br />

arti e le orecchie, ed insieme a coloro che avevano<br />

continua a pag. 7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!