Apri tutto il giornale - Confraternita del SS Crocifisso
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«Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi,<br />
ipocrisia…inganno, ingiustizia, segno che tutti a que’ tre<br />
gran mali sottostanno che nel cieco amor proprio, figlio<br />
degno d’ignoranza, radice e fomento hanno» affermava<br />
Tommaso Campanella, <strong>il</strong> cui coraggio di esporre le proprie<br />
opinioni non venne meno neppure durante <strong>il</strong> terrib<strong>il</strong>e<br />
periodo <strong>del</strong>la Santa Inquisizione e che davanti al pericolo<br />
<strong>del</strong>la forca preferì dichiararsi<br />
pazzo piuttosto che rinnegare<br />
le proprie idee.<br />
Figuriamoci la faccia <strong>del</strong><br />
pensatore St<strong>il</strong>ese di fronte a<br />
coloro che oggi – in piena<br />
democrazia ed infischiandosene<br />
ampiamente <strong>del</strong> principio<br />
morale “rispetta l’altrui<br />
parere”- considerano fuori<br />
luogo <strong>il</strong> pensiero espresso<br />
da un cittadino come me su<br />
Facebook che, per antonomasia,<br />
è <strong>il</strong> mare <strong>del</strong>la libertà dei<br />
navigatori.<br />
Orbene, alla luce di quanto<br />
appena detto, coloro che sostengono<br />
che <strong>il</strong> neo gruppo<br />
“SIMBARIO” non dovrebbe<br />
essere <strong>il</strong> luogo deputato ai<br />
dibattiti politici, ma semplice<br />
spazio di ritrovo tra Simbariani<br />
per rivivere <strong>il</strong> passato,<br />
avranno pure ragione, ma è<br />
altrettanto giusto rispettare<br />
l’idea di chi constata pubblicamente che <strong>il</strong> nostro paese<br />
sta andando, ahimè, alla deriva a causa <strong>del</strong>la passività di<br />
tutti noi cittadini e dei nostri amministratori.<br />
E’ vero! E’ bello rivivere <strong>il</strong> passato - attraverso fatti, episodi<br />
ed immagini - riportandolo su Facebook, ma è altrettanto<br />
triste non costruire <strong>il</strong> futuro di Simbario affinché un giorno<br />
i nostri figli possano rievocarlo (come passato) con ricordi<br />
positivi, proprio come stiamo facendo oggi attraverso <strong>il</strong><br />
social forum di Mark Zuckerberg che è una nuova forma<br />
di agorà, di piazza - sia pur virtuale - che permette a tutti<br />
i nostri compaesani sparsi nel mondo di incontrarsi, di<br />
confrontarsi in tempo reale e di manifestare liberamente la<br />
propria opinione. Alla stregua <strong>del</strong>la pubblicità-progresso,<br />
circa l’importanza <strong>del</strong>la raccolta differenziata mandata<br />
in onda qualche anno addietro da tutte le reti televisive e<br />
secondo la quale “I materiali che getti via oggi vanno a<br />
21<br />
Il rispetto <strong>del</strong>lʼopinione altrui<br />
di Enzo Giuliano<br />
Monumento a Tommaso Campanella<br />
finire nel futuro di tuo figlio” (ed <strong>il</strong> cui riferimento a fatti,<br />
persone e situazioni e puramente “CAUSALE” -cfr. la<br />
discarica presente presso la zona industriale, all’ingresso<br />
<strong>del</strong> paese-), si potrebbe affermare che <strong>il</strong> futuro dei nostri<br />
figli dipende dal nostro attuale operato.<br />
Pertanto, partendo dall’assunto che la storia siamo noi<br />
– così come canta Francesco De Gregori nella sua omonima<br />
canzone - <strong>il</strong> passato,<br />
inteso come tempo trascorso<br />
rispetto al momento attuale,<br />
é evidente che é figlio <strong>del</strong>le<br />
nostre azioni <strong>del</strong> momento<br />
e pertanto una comunità che<br />
non costruisce <strong>il</strong> proprio avvenire,<br />
giorno per giorno, non<br />
potrà mai offrire ai propri<br />
figli un “vissuto” (che per noi<br />
contemporanei è <strong>il</strong> futuro) da<br />
ricordare con nostalgia; e la<br />
comunità – sia chiaro - è fatta<br />
da ciascuno di noi, mentre gli<br />
strumenti di cui l’uomo si è<br />
sempre servito, da che <strong>il</strong> mondo<br />
è mondo, per costruire <strong>il</strong><br />
proprio domani sono – guarda<br />
caso - la politica e la favella:<br />
caratteristiche che – secondo<br />
<strong>il</strong> saggio Aristotele - contraddistinguono<br />
l’uomo dal resto<br />
<strong>del</strong>la specie animale.<br />
Sostiene, inoltre, Giovanni<br />
Sartori, uno dei più grandi<br />
esponenti <strong>del</strong>la politologia italiana: «la politica è la sfera<br />
<strong>del</strong>le decisioni collettive e, pertanto, è un’attività che riguarda<br />
tutti i soggetti facenti parte di una comunità e non<br />
esclusivamente chi fa’ politica attiva. Fa’politica anche<br />
chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne<br />
sono istituzionalmente investiti, scende in piazza (oggi,<br />
leggi forum) per protestare».<br />
E chi è colui che subisce gli effetti negativi dovuti alla<br />
passività dei nostri amministratori e di noi stessi, se non<br />
proprio <strong>il</strong> cittadino? Non solo, ma a subirne le conseguenze<br />
sono anche i nostri emigrati che, tra l’altro, ad ogni tornata<br />
elettorale vengono puntualmente invitati a votare per Tizio<br />
o per Caio, quasi fossero dei burattini.<br />
E’ giusto, infatti, che anche loro si facciano un’idea - attraverso<br />
la conoscenza dei fatti - <strong>del</strong>la situazione amministrativa<br />
locale, affinché possano esprimere liberamente<br />
continua a pag. 22