musicaround.net - Dodicilune Records
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dell’accordatura. Sono strumenti estremamente<br />
sensibili e capricciosi, croce e delizia dei suonatori.<br />
C’è un detto tra i suonatori: gli zampognari passano<br />
metà vita ad accordare la zampogna e l’altra metà a<br />
suonare stonati.<br />
V.L.: Ampliando il raggio di vista in quali altre<br />
zone, anche estere, è presente la zampogna?<br />
A.E.: La zampogna è presente in tutto il bacino del<br />
Mediterraneo. Partendo dalla zona nord africana,<br />
mediorientale, a salire per i Balcani, si taglia dentro i<br />
territori polacco-fiamminghi, continuando sulla la<br />
fascia atlantica che incrocia la parte celtica, per<br />
proseguire verso le regioni galiziane, asturiane.<br />
È un grande cerchio che abbraccia numerosi<br />
territori.<br />
V.L.: Quali sono le maggiori differenze tra la<br />
zampogna italiana e le zampogne utilizzate negli<br />
altri paesi?<br />
A.E.: La zampogna italiana ha due canne forate, la<br />
destra può eseguire una linea melodica e la sinistra<br />
una linea armonica in modo indipendente.<br />
Nelle altre zone del Mediterraneo ed europee le due<br />
canne separate italiane si appaiano, e diventano<br />
alcune volte un unico chanter forato, come per la<br />
tradizione nord–europea-atlantica, con una<br />
possibilità melodica espressiva più accentuata<br />
perché l’intervallo melodico su cui può insistere la<br />
melodia è più ampio, ed in alcuni casi si può anche<br />
ottaveggiare. Dunque si ha un’unica canna forata<br />
con dei bordoni che rimangono sulla quinta o<br />
sull’ottava.<br />
Dunque in questi casi entrambe le mani insistono su<br />
una sola canna, a differenza di quella italiana in cui<br />
rimangono indipendenti sui due chanter.<br />
Con una sola mano la possibilità melodica rimane<br />
molto più limitata, anche se questo è relativo perché<br />
il parziale limite degli intervalli sulla destra è<br />
compensato dalle possibilità d’accompagnamento<br />
della sinistra.<br />
Spesso in Calabria, in alcune aree come la zona<br />
paolana (siamo sulla parte cosentino-tirrenica), ma<br />
anche nel reggitano (zona di Reggio Calabria), gli<br />
zampognari sono così bravi che acquisiscono una<br />
tale indipendenza tra la destra e la sinistra, pari a<br />
musicisti professionisti. Hanno la capacità di portare<br />
avanti due linee, che non è tanto la linea<br />
dell’accompagnamento che sostiene la melodia<br />
suonata con la destra, ma diventano quasi due linee<br />
melodiche indipendenti e cominciano, se vuoi, a<br />
giocare, a proporre delle linee contrappuntistiche, di<br />
piccole fughe popolari. Nella zona di Paola ho<br />
notato questa maestria nell’arricchire<br />
l’accompagnamento, tutt’altro<br />
che lineare, con una sorta di<br />
microvariazioni, abbellimenti,<br />
acciaccature,<br />
V.L: A quali funzioni rituali è<br />
riconducibile l’uso della<br />
zampogna?<br />
69<br />
Zampogna<br />
non è solo<br />
Natale<br />
Intervista ad<br />
A.Esperti<br />
<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />
A.E.: Diciamo che i periodi più importanti per chi<br />
suona, e chi chiama a suonare, la zampogna sono<br />
quelli che vanno da carnevale a Pasqua, per durare<br />
tutta l’estate, durante le feste patronali, fino alla<br />
novena natalizia. A differenza di come si può<br />
immaginare il periodo natalizio non è l’unico, né il<br />
più importante, in cui si suona la zampogna.<br />
La zampogna accompagna anche i passaggi<br />
iniziatori, quindi, legati al battesimo, al<br />
fidanzamento, al matrimonio. Tutt’ora in alcune<br />
zone, come nell’entroterra reggitano, fa molto<br />
piacere sposarsi con il suono delle tarantelle sulla<br />
zampogna, tamburello e orga<strong>net</strong>to a due botte<br />
(strumento che ha via via scalzato le zampogne,<br />
rimaste comunque molto apprezzate).<br />
Chiaramente questa è una parte. L’altra è legata al<br />
discorso delle liturgie di questi territori e alle feste di<br />
origine pagana. Per farti qualche esempio possiamo<br />
citare le feste di maggio o, se ci trasferiamo in<br />
Basilicata, ad Accettura, la festa degli alberi durante<br />
la quale gli arbusti sono tagliati, spostati in paese e<br />
portati in piazza, al suono della zampogna.<br />
V.L.: Questo avviene sempre a ritmo di<br />
tarantella?<br />
A.E.: Si, ma non solo. Ci sono anche delle basse<br />
musiche, delle piccole fanfare improvvisate che<br />
accennano anche pezzi di musica leggera, pezzi<br />
anni ’60-’70.<br />
V.L.: Qual è il rapporto con gli anziani suonatori<br />
che hai conosciuto?<br />
A.E.: Tendenzialmente gli zampognari parlano<br />
poco. Ho diverse zampogne e per prendere l’ultima<br />
sono andato nel paese tre volte. Prendevo<br />
l’appuntamento col pastore e puntualmente non si<br />
faceva trovare. Il giorno dopo tornavo a casa e lo<br />
chiamavo «maestro, sono venuto e non vi ho<br />
trovato». Mi dava un altro appuntamento e ritornavo<br />
nel paesino, e non lo ritrovavo.<br />
Capivo che in qualche modo quella persona mi<br />
stava mettendo alla prova. Solo la terza volta arrivai<br />
a casa e trovai una sorpresa: la sua tavola era<br />
imbandita, con tutti i nipoti, gli amici, e per tutta la<br />
notte continuarono ad arrivare altri zampognari. E<br />
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