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musicaround.net - Dodicilune Records

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Ritmo di danza ma in tempo dispari segna certo uno<br />

dei migliori momenti del disco, assieme al<br />

sempreverde Leggero.<br />

È la riprova che le composizioni di Balducci hanno<br />

un carattere ed una forza particolare, e che<br />

nonostante la bravura ed il gusto nel<br />

riarrangiamento degli standard, i solchi più<br />

interessanti portano la sua firma.<br />

Compito della chiusura – forse non casuale – spetta<br />

proprio a Leggero.<br />

Incisa per la prima volta su “Il Peso Delle Nuvole”<br />

(Splasc(h) <strong>Records</strong>, 2003) e ripresa<br />

successivamente su “Rouge!” (Splasc(h) <strong>Records</strong>,<br />

2005)<br />

subisce qui la sua terza trasfigurazione.<br />

Dopo l’ultima struggente versione, dal mood gitano<br />

ed assai contemporaneo – 2005 –, ritorna il ritmo<br />

Pierluigi Balducci<br />

La Musica Nelle Mani,<br />

Negli Occhi E Nel Cuore<br />

Intervista a Pierluigi Balducci<br />

di Marco Leopizzi<br />

Esponente tra i più creativi ed originali del Jazz<br />

pugliese, Balducci ha ormai alle spalle una carriera<br />

di tutto rispetto, che lo proietta oggi nel panorama<br />

jazzistico internazionale.<br />

Dopo l’esordio con i Tavernanova il bassistacompositore<br />

barese ha intrapreso un ‘viaggio’<br />

musicale personalissimo, partendo da “Niebla”<br />

(Splasc(h) <strong>Records</strong>, 2000), fra i cui solchi, con il<br />

suo QuartETHNO, realizzò uno stupendo affresco<br />

mediterraneo di Etno-Jazz (perdonatemi la brutalità<br />

dell’etichettatura, ma bisogna pur intendersi),<br />

più marcatamente latinoamericano<br />

che avevamo già<br />

ascoltato nell’incisione<br />

originale, ma trattato ora con<br />

un approccio – guarda un po’<br />

– decisamente più ‘leggero’ e<br />

meno spregiudicato.<br />

Benvenuta, dunque, alla<br />

prima testimonianza di<br />

41<br />

Pierluigi<br />

Balducci<br />

Small<br />

Ensemble<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

Balducci ed il suo ensemble dal vivo, e benvenuto a<br />

questo «momento di ‘divertimento’ puro», che in<br />

qualche modo mantiene alta l’attenzione sul valido<br />

compositore pugliese, nell’attesa del prossimo<br />

lavoro, che, s’immagina facilmente, riprenderà la<br />

strada creativa dei primi tre album.<br />

passando per “Il Peso Delle Nuvole” (Splasc(h)<br />

<strong>Records</strong>, 2003), il lavoro più osannato dalla critica,<br />

eccellente sul piano tecnico e su quello dell’idea<br />

creativa, forse solo poco immediato, ed approdando<br />

su quell’isola da sogno ch’è “Rouge” (Splasc(h)<br />

<strong>Records</strong>, 2005), seducente danza dai colori accesi.<br />

Attraverso queste tappe Balducci ha evoluto il modo<br />

di scrivere così come l’organico del suo ensemble,<br />

ma è rimasto sempre fedele alla sua cifra stilistica<br />

principale: l’emotività.<br />

__________________________________________________________________________________________<br />

41<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong>

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