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musicaround.net - Dodicilune Records

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Recensione<br />

Pierluigi Balducci Small Ensemble<br />

“Leggero”<br />

Pierluigi<br />

Balducci<br />

“Leggero”, live in Bari<br />

di Marco Leopizzi<br />

Strange Meeting<br />

Careful<br />

The Mooche<br />

The Vision<br />

(All Of A Sudden) My Heart Sings<br />

Del Cavaliere Errante Su Campi Dorati<br />

Leggero<br />

[<strong>Dodicilune</strong>, 2006]<br />

Pierluigi Balducci_basso<br />

Antonio Tosques_chitarra<br />

Luciano Biondini_fisarmonica<br />

“Leggero” è titolo del disco, di una composizione che il bassista porta sempre dietro con sé nei vari lavori<br />

discografici, forse come talismano, ma è anche l’intenzione dell’intero album live.<br />

Potrebbe sembrare una singolarità nella discografia del bassista, ed in effetti lo è.<br />

Nei lavori precedenti il compositore barese ha sempre adottato un metodo di scrittura e d’esecuzione molto<br />

accurato, dove il discorso musicale, rigoglioso ed intenso, si sviluppa in un quadro perfettamente delineato in<br />

partenza, salvo poi lasciar libero spazio all’improvvisazione solistica, che, tuttavia, è sottoposto ad una «libertà<br />

vigilata», per usare le sue stesse parole.<br />

Nel live al Pentagramma di Bari, da cui nasce<br />

questo disco, invece, il trio affronta la musica da una<br />

prospettiva più libera, ‘leggera’ appunto.<br />

Lascia ampio spazio all’invenzione estemporanea,<br />

puntando tutto sull’interplay e sull’istintività propria<br />

del Jazz americano.<br />

Non è un caso che gli standard – ma per fortuna<br />

non sono i soliti titoli – siano tutti di immediata<br />

presa, grazie a temi assai musicali, efficaci ed<br />

accattivanti. Ed in questo si riconosce il Balducci di<br />

sempre, innamorato della melodia e convinto che la<br />

musica debba catturare l’ascoltatore, senza<br />

scendere a compromessi di gusto, è ovvio.<br />

Grazie ad un’esecuzione impeccabile ed alla giusta<br />

scelta della scaletta, il disco scorre gradevolmente,<br />

mantenendo desta l’attenzione dell’orecchio e<br />

seducendolo con l’eleganza e la raffinatezza di<br />

alcune interpretazioni, come la bellissima Strange<br />

Meeting (di Bill Frisell), al gusto di Tango, in cui<br />

Luciano Biondini si dimostra in particolare forma, sia<br />

40<br />

Pierluigi<br />

Balducci<br />

Small<br />

Ensemble<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

nell’esporre il tema, sia nell’improvvisarci attorno,<br />

prima di passare il testimone a Tosques.<br />

È questo uno dei brani in cui il trio non s’è limitato<br />

all’interpretazione ma ha lavorato anche sulla<br />

riscrittura, sulla rivisitazione personale. Lo segue<br />

sulla stessa strada The Mooche, brano carico del<br />

tipico swing di Duke Ellington, che l’ensemble<br />

rispetta e restituisce anche nella sua rilettura.<br />

Egregia l’esecuzione di Tosques, tanto<br />

nell’esposizione del tema quanto nel suo spazio<br />

solistico.<br />

Il chitarrista firma anche uno dei due inediti, The<br />

Vision, composizione dall’andatura sincopata e dal<br />

tema largo e delicato.<br />

Secondo inedito è l’epico Del Cavaliere Errante Su<br />

Campi Dorati, scritto dal leader, probabilmente il più<br />

complesso sul piano strutturale, ma anche fra i più<br />

significativi.<br />

__________________________________________________________________________________________<br />

40<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong>

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