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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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stesso.<br />

All'ora <strong>della</strong> siesta, passando, potevi scorgere accasciata nell'ombra dei villini del boulevard<br />

Faidherbe, qu<strong>al</strong>che bianca qua e là, moglie di uffici<strong>al</strong>i, di coloni, che il clima scollava ancor più<br />

degli uomini, le vocine graziosamente es<strong>it</strong>anti, i sorrisi estremamente indulgenti, il trucco sp<strong>al</strong>mato<br />

sul p<strong>al</strong>lore come delle agonizzanti contente.<br />

Mostravano meno coraggio e compostezza, le borghesi trapiantate, <strong>della</strong> padrona <strong>della</strong> Pagoda che<br />

doveva contare solo su se stessa.<br />

La Compagnie Pordurière da parte sua ne consumava molti di impiegatini bianchi del mio tipo,<br />

ne perdeva a dozzine ogni stagione di questi sottouomini, nelle fattorie forestiere, vicino <strong>al</strong>le<br />

p<strong>al</strong>udi.<br />

Erano i pionieri.<br />

Ogni mattina, l'Eserc<strong>it</strong>o e il Commercio venivano a piangere i loro contingenti fin nello stesso<br />

ufficio dell'osped<strong>al</strong>e.<br />

Non passava giorno che un cap<strong>it</strong>ano non minacciasse e non facesse risuonare fulmini e saette sul<br />

Gerente per farsi dare sùb<strong>it</strong>o indietro i suoi tre sergenti m<strong>al</strong>arici giocatori di scopone e i due<br />

capor<strong>al</strong>i sifil<strong>it</strong>ici, quadri che proprio gli mancavano per organizzare una compagnia. Se gli<br />

rispondevano che erano morti i suoi imboscati <strong>al</strong>lora smetteva di rompergli le p<strong>al</strong>le agli<br />

amministratori, e se ne r<strong>it</strong>ornava, lui, a bere un po' di più <strong>al</strong>la Pagoda.<br />

Avevi appena il tempo di vederli sparire gli uomini, i giorni e le cose in quella verzura, quel<br />

clima, il c<strong>al</strong>do e le zanzare.<br />

Tutto ci finiva, era schifoso, a pezzi, a frasi, a membra, a rimpianti, a globuli, si perdevano <strong>al</strong> sole,<br />

fondevano nel torrente di luce e colori, e il gusto e il tempo insieme, tutto ci finiva.<br />

Non c'era che angoscia scintillante nell' aria.<br />

Fin<strong>al</strong>mente, il piccolo cargo sul qu<strong>al</strong>e dovevo bordeggiare lungo la costa, fino <strong>al</strong>la prossim<strong>it</strong>à <strong>della</strong><br />

mia postazione ormeggiò in vista di Fort-Gono.<br />

Le Papaoutah si chiamava.<br />

Un piccolo guscio bello piatto, costru<strong>it</strong>o per gli estuari.<br />

Marciava a legna il Papaoutah.<br />

Solo bianco a bordo, mi dettero un buco tra cucina e gabinetti.<br />

Andavamo così lentamente sui mari che mi son creduto <strong>al</strong>l'inizio fosse una precauzione per uscire<br />

d<strong>al</strong>la rada.<br />

Ma non andammo mai più in fretta. 'Sto Papaoutah mancava incredibilmente di potenza.<br />

Camminavamo così in vista <strong>della</strong> costa, infin<strong>it</strong>a banda grigia e folta di <strong>al</strong>beri minuti nella c<strong>al</strong>ura di<br />

vapori danzanti.<br />

Che passeggiata! Il Papaoutah fendeva l'acqua come se l'avesse sudata tutta lui stesso,<br />

dolorosamente.<br />

Disfaceva un'ondina dopo l'<strong>al</strong>tra cautamente, come delle fasciature.<br />

Il pilota, mi sembrava di lontano, doveva essere un mulatto; dico « sembrava» perché non trovavo<br />

mai lo slancio che ci sarebbe voluto per arrampicarmi fin lassù sulla passerella per rendermi conto<br />

da me.<br />

Restavo confinato Coi negri, unici passeggeri, nell'ombra del corridoio, fin tanto che il sole<br />

occupava il ponte, fin verso le cinque.<br />

Perché non ti bruci la testa attraverso gli occhi, il sole, bisogna strizzare le p<strong>al</strong>pebre come un topo.<br />

Dopo le cinque ti puoi permettere un giro d'orizzonte, la bella v<strong>it</strong>a.<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 98

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