Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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incredibili e dove l'aria intorno si rifiuta di puzzare di più.<br />
Lì vicino, ammuffisce il piccolo parco giochi, tra due <strong>al</strong>te ciminiere inegu<strong>al</strong>i, i cav<strong>al</strong>li di legno<br />
dipinto sono troppo cari per chi li desidera, spesso per intere settimane, piccoli mocciosi rach<strong>it</strong>ici,<br />
attirati, respinti e trattenuti <strong>al</strong> tempo stesso, tutti con le d<strong>it</strong>a nel naso, d<strong>al</strong> loro abbandono, d<strong>al</strong>la<br />
povertà e d<strong>al</strong>la musica.<br />
Tutto si traduce nello sforzo di <strong>al</strong>lontanare la ver<strong>it</strong>à da quei luoghi che tornano a piangere senza<br />
tregua su tutti; si ha un bel fare, si ha un bel bere, anche del rosso, denso come l'inchiostro, il<br />
cielo resta quello che è laggiù, ben chiuso sopra, come una gran pozza per i fumi <strong>della</strong> periferia.<br />
Per terra, il fango ti trascina <strong>al</strong>la fatica e i lati dell'esistenza sono chiusi anch'essi, ben delim<strong>it</strong>ati da<br />
<strong>al</strong>berghetti e <strong>al</strong>tre fabbriche.<br />
Sono già delle bare i muri di quei posti lì.<br />
Lola se n'era andata, Musyne anche, non avevo più nessuno.<br />
Per questo avevo fin<strong>it</strong>o per scrivere a mia madre, solo per vedere qu<strong>al</strong>cuno.<br />
A vent'anni non mi restava che il passato.<br />
Percorremmo insieme con mia madre strade e strade domenic<strong>al</strong>i.<br />
Lei mi raccontava le faccenduole del suo commercio, quello che dicevano d<strong>al</strong>le sue parti sulla<br />
guerra, in c<strong>it</strong>tà, che era triste, la guerra, anche « spaventosa «, ma che con molto coraggio,<br />
avremmo fin<strong>it</strong>o tutti per uscirne, i morti per lei non erano che degli incidenti, come <strong>al</strong>le corse, c'è<br />
solo da stare in gamba, cadevi mica.<br />
Per quel che la riguardava, lei nella guerra non ci scopriva <strong>al</strong>tro che una gran pena nuova che<br />
cercava di non smuovere troppo; le faceva come paura questa afflizione; era piena di cose temibili<br />
che lei non capiva.<br />
Credeva in fondo che la povera gente del suo tipo era fatta per patire di tutto, che era il suo ruolo<br />
sulla terra, e che se le cose andavano adesso tanto m<strong>al</strong>e, questo si doveva anche in gran parte <strong>al</strong><br />
fatto che aveva commesso molti sbagli uno sopra l'<strong>al</strong>tro, la povera gente.<br />
Aveva dovuto fare delle sciocchezze, senza rendersene conto, sicuro, ma comunque era colpevole<br />
ed era già una gran gentilezza che gli si desse soffrendo a quel modo l'occasione di espiare la sua<br />
indegn<strong>it</strong>à...<br />
Era una che niente la toccava, mia madre.<br />
Questo ottimismo rassegnato e tragico le serviva da fede e formava la base del suo carattere.<br />
Seguivamo tutti e due le strade da lottizzare, sotto la pioggia; i marciapiedi di là sprofondano e<br />
scappano, i piccoli frassini a schiera trattengono a lungo le gocce sui rami. in inverno, tremando<br />
nel vento, tenue fantasmagoria.<br />
La strada per l'osped<strong>al</strong>e passava davanti a molti <strong>al</strong>berghetti recenti, <strong>al</strong>cuni avevano un nome, <strong>al</strong>tri<br />
non si davano nemmeno la pena. « Camere a settimana « erano quelle, semplicemente.<br />
La guerra le aveva vuotate brut<strong>al</strong>mente del loro contenuto di cottimisti e operai.<br />
Non sarebbero nemmeno rientrati per morire, i pigionanti.<br />
E un lavoro anche morire, ma loro se lo sarebbero sbrigato fuori Mia madre mi riportava<br />
<strong>al</strong>l'osped<strong>al</strong>e piagnucolando, lei accettava l'incidente <strong>della</strong> mia morte, non soltanto era d'accordo,<br />
ma si chiedeva se avevo tanta rassegnazione come lei.<br />
Credeva <strong>al</strong>la fat<strong>al</strong><strong>it</strong>à come <strong>al</strong> bel metro delle Arti e Mestieri, di cui mi aveva sempre parlato con<br />
rispetto, perché aveva imparato quand'era giovane che quello che usava nella sua bottega di<br />
merciaia è la copia esatta di quel superbo campione uffici<strong>al</strong>e.<br />
Tra i lotti di quella campagna decaduta esisteva ancora qu<strong>al</strong>che campo e colture qua e là, e anche<br />
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