Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Perché no? m'ha risposto lei, sorpresa.<br />
E be' io, dissi io, ho dei ricordi, e preferisco tornare.<br />
Te ne vai <strong>al</strong>lora? Verrai a prendermi, quando finirà! Ma può durare molto...<br />
Preferisco aspettarti fuori, dissi.<br />
Non mi piace la carne finirà presto. » Durante l'<strong>al</strong>larme, protetti nelle loro ridotte, gli inquilini<br />
scambiavano cortesie e frivolezze.<br />
Certe dame in vestaglia, ultime arrivate, si pigiavano con eleganza e misura verso quella volta<br />
olezzante in cui il macellaio e la macello facevano gli onori di casa, scusandosi del freddo<br />
artifici<strong>al</strong>e indispensabile per la buona conservazione <strong>della</strong> merce.<br />
Musyne sparì con gli <strong>al</strong>tri.<br />
L'ho attesa, a casa, in <strong>al</strong>to, <strong>notte</strong>, un giorno intero, un anno...<br />
Non è mai tornata a trovarmi.<br />
Quanto a me diventai a partire da quel momento sempre più difficile da contentare, avevo solo<br />
due idee in testa s<strong>al</strong>var la pelle e partire per l'America.<br />
Ma sfuggire <strong>al</strong>la guerra cost<strong>it</strong>uiva già un'opera inizi<strong>al</strong>e che mi tenne senza per mesi e mesi.<br />
«Cannoni! uomini! munizioni! » esigevano senza mai brarne stanchi i patrioti.<br />
Pareva che non si potesse più dormire fino a che il povero Belgio e la piccola innocente Alsazia<br />
non fossero stati strappati <strong>al</strong> giogo germanico.<br />
Era un'ossessione che impediva, asserivano, ai migliori di noi respirare, mangiare, copulare.<br />
Quello non aveva comunque l'aria di impedirgli di fare affari, ai superst<strong>it</strong>i.<br />
Il mor<strong>al</strong>e buono nelle retrovie, si poteva dirlo.<br />
Bisognava reintegrare in fretta i nostri reggimenti.<br />
Ma me d<strong>al</strong>la prima vis<strong>it</strong>a, mi trovarono ancora troppo sotto la media e giusto buono per essere<br />
dirottato su un <strong>al</strong>tro osped<strong>al</strong>e, per m<strong>al</strong>ati d'ossa e di nervi, quello.<br />
Un mattino uscimmo in sei d<strong>al</strong> Depos<strong>it</strong>o, tre artiglieri e tre dragoni, fer<strong>it</strong>i e m<strong>al</strong>ati <strong>al</strong>la ricerca del<br />
luogo dove si riparavano il v<strong>al</strong>ore perduto, i riflessi s<strong>al</strong>tati e le braccia rotte.<br />
Passammo per cominciare, come tutti i fer<strong>it</strong>i dell'epoca, per il controllo, <strong>al</strong> V<strong>al</strong>-de-Grace, c<strong>it</strong>ta<strong>della</strong><br />
panciuta, così nobile e fronzuta d'<strong>al</strong>beri, e che puzzava dannatamente d'omni.<br />
bus per i corridoi, odore oggi e certo per sempre scomparso, un misto di piedi, paglia e lampade<br />
a petrolio.<br />
Non andò per le lunghe <strong>al</strong> V<strong>al</strong>, appena visti ci hanno fatto un cicchetto come si deve, due uffici<strong>al</strong>i<br />
dell'amministrazione forforosi e occupatissimi, minacciando di spedirci <strong>al</strong> Consiglio e <strong>al</strong>tri<br />
amministratori ci hanno nuovamente buttati in strada.<br />
Non avevano posto per noi, dicevano loro, indicando destinazioni vaghe: un bastione, da qu<strong>al</strong>che<br />
parte, nelle borgate attorno <strong>al</strong>la c<strong>it</strong>tà.<br />
Tra un'osteria e un bastione, un bicchierino di pastis e un cappuccino, in sei partimmo dunque<br />
<strong>al</strong>la ventura per la direzioni sbagliate, <strong>al</strong>la ricerca del nuovo rifugio che sembrava speci<strong>al</strong>izzato<br />
nella guarigione di eroi inetti del nostro tipo.<br />
Uno solo di noi possedeva un rudimento di averi, che teneva tutto intero, bisogna dire, in una<br />
scatoletta zincata dei biscotti Pernot, marca celebre <strong>al</strong>lora e di cui non ha più sent<strong>it</strong>o parlare.<br />
Là dentro, nascondeva, il camerata delle sigarette, e uno spazzolino da denti, anche se<br />
scherzavamo tutti, su questa cura <strong>al</strong>lora poco comune che aveva per i suoi denti, <strong>al</strong> punto che gli<br />
davamo, per la raffinatezza insol<strong>it</strong>a, dell'"omosessu<strong>al</strong>e".<br />
Alla fine abbordammo, dopo molte es<strong>it</strong>azioni, a metà <strong>della</strong> <strong>notte</strong>, gli argini gonfi di tenebre di<br />
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