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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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a emigrati e disoccupati d'ogni paese e fede ideologica, che avrebbe poi rappresentato nel<br />

romanzo Anime di esiliati (Milano, 1946).<br />

Dopo aver tentato senza fortuna un'attiv<strong>it</strong>à ed<strong>it</strong>ori<strong>al</strong>e nuova per quei tempi (stampare direttamente<br />

per le bancarelle in grosse tirature a basso prezzo), Alessio rientrò in It<strong>al</strong>ia nel 1939, vivendo tra<br />

Torino, Roma, la Riviera ligure e il paese nat<strong>al</strong>e, impegnato in una frenetica attiv<strong>it</strong>à giorn<strong>al</strong>istica,<br />

radiofonica e teatr<strong>al</strong>e, che comprendeva collaborazioni anonime a feuilletons e traduzioni per<br />

rotoc<strong>al</strong>chi, ma anche una produzione narrativa e poetica di migliaia di pagine, che non riuscirono<br />

a trovare la strada <strong>della</strong> pubblicazione.<br />

Morì nel 1962.<br />

Nella presente traduzione è stato scelto, per la parte lessic<strong>al</strong>e, un « parlato » basso d'area<br />

sostanzi<strong>al</strong>mente padana, con qu<strong>al</strong>che apporto centro-meridion<strong>al</strong>e di parole entrate nel comune uso<br />

quotidiano e scherzoso, come « sfizioso » o « cazziatone ».<br />

Si è poi cercato di rispettare sostanzi<strong>al</strong>mente, con qu<strong>al</strong>che rara eccezione, i r<strong>it</strong>mi interni <strong>della</strong> «<br />

pet<strong>it</strong>e musique » céliniana, le slogature sintattiche, le dislocazioni e inversioni di parole nel<br />

percorso delle frasi, I'ossessivo ricorrere di pronomi e di avverbi.<br />

Un <strong>al</strong>tro problema an<strong>al</strong>ogo, e di non poco conto, era quello se accettare in <strong>it</strong><strong>al</strong>iano lo<br />

scardinamento quasi sistematico <strong>della</strong> consecutio temporum che Céline adotta soprattutto con i<br />

congiuntivi, proprio per ricreare nel flusso di un discorso tutto <strong>al</strong> passato le emozioni, i<br />

soprass<strong>al</strong>ti, le urgenze del presente.<br />

E' stata scelta una via di mezzo, caso per caso, perché in <strong>al</strong>cune occasioni un c<strong>al</strong>co radic<strong>al</strong>e<br />

avrebbe provocato un disagio sin troppo esib<strong>it</strong>o, e quindi fastidioso, cui non avrebbe corrisposto<br />

sulla pagina un re<strong>al</strong>e guadagno espressivo.<br />

D'<strong>al</strong>tra parte, come ha osservato Agostino Lombardo in margine a un recente convegno torinese<br />

sulle traduzioni shakespeariane, la fedeltà del traduttore deve anche essere fedeltà « <strong>al</strong>la propria<br />

lingua, che ha una sua autonomia, una sua tradizione letteraria, che non si può dimenticare né<br />

tradire ».<br />

Sono questi <strong>al</strong>cuni dei rischi che il traduttore deve e vuole correre, nella sua continua ricerca di un<br />

compromesso, nella sua « nost<strong>al</strong>gia di una lingua inafferrabile, che egli può solo sfiorare » (c<strong>it</strong>o<br />

ancora Lombardo).<br />

Tra i comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzion<strong>al</strong>i di una traduzione, c'è anche quello di invogliare il lettore a misurarsi<br />

con il testo origin<strong>al</strong>e.<br />

Un inv<strong>it</strong>o che l'intraducibile jazz céliniano rende ancora più pressante.<br />

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***.<br />

FINE.<br />

Torino, ottobre 1992.<br />

Note<br />

1 Elizabeth Craig, nata nel 1902, figlia di un avvocato c<strong>al</strong>iforniano, danzatrice (lavorò due anni a<br />

Parigi nei b<strong>al</strong>letti di Diaghilev), conobbe Céline a Ginevra <strong>al</strong>la fine del 1926 o <strong>al</strong>l'inizio del 1927, e<br />

visse con lui a Parigi d<strong>al</strong> 1927 <strong>al</strong> 1933, quando si stabilì defin<strong>it</strong>ivamente a Los Angeles, sposando<br />

un certo Ben Tankel. « Grandi occhi verde cob<strong>al</strong>to, nasino fine...<br />

Una bocca rettangolare, sensu<strong>al</strong>e...<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 361

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