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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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testimonianza, una denuncia, un grido di rivolta.<br />

E certo non s'era mai vista una presa di posizione così netta contro un sistema ipocr<strong>it</strong>a e violento,<br />

che credeva di essersela cavata con l'istruzione obbligatoria e il suffragio univers<strong>al</strong>e, che fingeva di<br />

non sapere su qu<strong>al</strong>i fatti e misfatti riposavano i propri privilegi.<br />

In Céline, la polemica soci<strong>al</strong>e fa tutt'uno con la polemica letteraria.<br />

Del sistema che Céline aborrisce è specchio e sintomo il francese accademico, p<strong>al</strong>udato,<br />

perbenista, compassato, compiaciuto dei propri effetti, il «bello stile» imparato dai gesu<strong>it</strong>i, quello<br />

«stile Paul Bourget» su cui non smetterà di ironizzare.<br />

Molti prima di lui avevano denunciato la guerra, il coloni<strong>al</strong>ismo, il degrado delle periferie urbane.<br />

Ma nessuno con l'origin<strong>al</strong><strong>it</strong>à stilistica che mantiene intatta la sua efficacia a sessant'anni di distanza.<br />

Dove la sovversione non stava soltanto nel ricorso <strong>al</strong> linguaggio basso e colloqui<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>la langue<br />

verte, contaminata con un lessico «<strong>al</strong>to» di notevolissima estensione.<br />

Céline sa bene che l'argot invecchia presto, che un testo di puro gergo è indigesto, e procede a<br />

continui intarsi tra vari registri.<br />

Ma la sua vera innovazione sta nelle rotture sintattiche e semantiche che ag<strong>it</strong>ano il periodo, nella<br />

dislocazione delle parole, che vengono anticipate o posticipate nella frase, creando effetti di<br />

sorpresa, di straniamento, di sospensione moltiplicando risonanze ined<strong>it</strong>e; da cui quell'impressione<br />

di <strong>al</strong>t<strong>al</strong>ena emotiva che è uno degli obiettivi programmmatici di Céline.<br />

Quando, nelle prime interviste dopo l'usc<strong>it</strong>a del Voyage, Céline dichiara che lui scrive come parla,<br />

fa torto a se stesso, e difatti presto correggerà il tiro, arrivando a precisare che l'apparente<br />

natur<strong>al</strong>ezza <strong>della</strong> pagina è frutto di un complesso artificio, e utilizzerà spesso con i suoi<br />

interlocutori la famosa immagine del bastone immerso nell'acqua.<br />

Scrive nel 1947 d<strong>al</strong>la Danimarca <strong>al</strong> giovane professore americano Milton Hindus, che si<br />

riprometteva in pari tempo di redimerlo dai suoi peccati di antisem<strong>it</strong>ismo e di rilanciarlo come<br />

scr<strong>it</strong>tore: «Far passare il linguaggio parlato in letteratura - non e questione di stenografia - Alle<br />

frasi, ai periodi, occorre imprimere una certa deformazione un artificio t<strong>al</strong>e che quando uno legge<br />

il libro gli sembri che gli si stia parlando <strong>al</strong>l'orecchio - Si arriva a questo mediante una<br />

trasposizione di ciascuna parola che non è ,mai del tutto quella che ci si aspetta, una sorpresina.<br />

E'quello che accade a un bastone immerso nell'acqua; perché appaia dir<strong>it</strong>to bisogna spezzarlo un<br />

pochettino prima di immergerlo, deformarlo preventivamente, se così si può dire.<br />

Un bastone regolarmente dir<strong>it</strong>to invece, immerso in acqua, <strong>al</strong>lo sguardo sembra piegato.<br />

Lo stesso v<strong>al</strong>e per il linguaggio - il più vivace dei di<strong>al</strong>etti, stenografato, risulta sulla pagina piatto,<br />

complicato e pesante - Volendo rendere per scr<strong>it</strong>to l'effetto di spontane<strong>it</strong>à <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a parlata bisogna<br />

torcere la lingua in puro r<strong>it</strong>mo, cadenza, parole, ed è una sorta di poesia che produce un grande<br />

sortilegio - l'impressione, il fascino, il dinamismo- e poi occorre scegliere il proprio soggetto -<br />

Non tutto si può trasporre».<br />

Era la prima volta che questo stile diretto veniva usato non soltanto nei di<strong>al</strong>oghi, ma nell'intera<br />

tess<strong>it</strong>ura del racconto come a sottolineare che l'autore faceva proprio il punto di vista dei reietti,<br />

che si abbassava <strong>al</strong> loro livello, e tuttavia senza mai ide<strong>al</strong>izzarli, senza mai pensare che un ipotetico<br />

riscatto potesse passare d<strong>al</strong>le loro mani: fatto che non gli sarà perdonato d<strong>al</strong>la sinistra uffici<strong>al</strong>e.<br />

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I viaggi di Bardamu<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 354

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