Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Gli scarsi clienti non gli consentono di pagare i deb<strong>it</strong>i accumulati a Ginevra durante lo spensierato<br />
soggiorno <strong>al</strong>la Società delle Nazioni.<br />
E poi il dottore ha delle ambizioni letterarie che sono state puntu<strong>al</strong>mente frustrate.<br />
G<strong>al</strong>limard gli aveva respinto sia la tesi di laurea sul dottor Semmelweis (un eroe scientifico<br />
dell'Ottocento, il debellatore dell'infezione puerper<strong>al</strong>e, con un destino di incomprensione e<br />
isolamento in cui Destouches doveva riconoscersi), sia il dramma L'Eglise, che ha per<br />
protagonista un giovane medico anarcoide, tra Africa, Stati Un<strong>it</strong>i e Società delle Nazioni, di cui lo<br />
stesso autore riconoscerà più tardi i lim<strong>it</strong>i: eppure in quella pièce sfortunata c'è già tutto il Voyage.<br />
Uno smacco particolarmente doloroso per un uomo che sembrava accettare d<strong>al</strong>la v<strong>it</strong>a soltanto la<br />
lev<strong>it</strong>à <strong>della</strong> finzione teatr<strong>al</strong>e o meglio ancora del b<strong>al</strong>letto (si vedano nel Voyage le pagine dedicate<br />
<strong>al</strong> Tarapout).<br />
Se a Ginevra aveva sperimentato l'inutil<strong>it</strong>à delle commissioni di studio, delle conferenze e dei<br />
viaggi, a Clichy il dottore viveva sulla propria pelle l'impotenza <strong>della</strong> medicina contro la<br />
tubercolosi o le m<strong>al</strong>attie soci<strong>al</strong>i <strong>al</strong>imentate disastrosamente d<strong>al</strong>la miseria operaia; scopriva una<br />
miseria mor<strong>al</strong>e anche peggiore di quella materi<strong>al</strong>e.<br />
Anche se la Francia aveva risent<strong>it</strong>o meno di <strong>al</strong>tri paesi europei <strong>della</strong> Grande Crisi scoppiata in<br />
America in quello stesso 1929, i segn<strong>al</strong>i del disagio erano evidenti dappertutto.<br />
Sono gli anni in cui, oltre ai problemi <strong>della</strong> disoccupazione crescente, si avverte con inquietudine<br />
che se il dopoguerra è forse fin<strong>it</strong>o, è già cominciato un anteguerra, che l'apoc<strong>al</strong>isse è soltanto<br />
rimandata, e già incombe.<br />
E una consapevolezza che ag<strong>it</strong>a tanto gli intellettu<strong>al</strong>i gauchisti riun<strong>it</strong>i da Emmanuel Berle sotto le<br />
bandiere <strong>della</strong> rivista Marianne, quanto i cattolici dissidenti di Espr<strong>it</strong>.<br />
Emmanuel Mounier parla di «un grido più aspro dell'angoscia, che nasce d<strong>al</strong>la fame e d<strong>al</strong>la sete,<br />
d<strong>al</strong>la collera del sangue, d<strong>al</strong>la disperazione del cuore».<br />
Lo storico Henri Lefebvre ammonisce che il rifiuto degli intellettu<strong>al</strong>i non può più bastare.<br />
Non è più questione di noia, come ai tempi di Baudelaire e Rimbaud: quello che ci si trova<br />
davanti è una società piena di dolore e di morte. «La guerra non appare più come un intermezzo<br />
tragico, ma come un fatto periodico e ciclico e natur<strong>al</strong>e nel mondo com'è.<br />
Aspettando quella morte, si fa fatica perfino a tirare avanti.<br />
Non soltanto bisogna vendersi, ma non si trova più da vendersi».<br />
Anche Paul Nizan pensava che «il mondo ha perso significato, è un mucchio di detr<strong>it</strong>i su cui<br />
marciano con le loro vecchie van<strong>it</strong>à i finanzieri, i gener<strong>al</strong>i, i preti, i pol<strong>it</strong>ici, le loro donne e i loro<br />
fabbricanti di piaceri».<br />
Céline faceva dunque sua l'angoscia di un'intera generazione.<br />
Già il suo dottor Semmelweis era un isolato che viaggiava nella <strong>notte</strong> verso una conclusione<br />
mort<strong>al</strong>e.<br />
Già il Bardamu dell'Eglise era un anarchico che si sente ovunque straniero, che non crede <strong>al</strong>la<br />
scienza e ai sistemi pol<strong>it</strong>ici e proclama, come farà il Bardamu del Voyage, che «la ver<strong>it</strong>à di questo<br />
mondo è la morte».<br />
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Nasc<strong>it</strong>a del Voyage<br />
Le aspirazioni letterarie di Céline ris<strong>al</strong>gono, <strong>al</strong>lo stato attu<strong>al</strong>e delle conoscenze, <strong>al</strong>l'aprile 1917,<br />
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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 352