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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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pieno sui tizzoni.<br />

Col padrone, avevano avuto insieme una storia per una macchina mangiasoldi non punzonata...<br />

Era uno subdolo, Vaudesc<strong>al</strong>; non bisognava fidarsi, con le sue camicie sempre troppo pul<strong>it</strong>e<br />

perché lui fosse del tutto onesto.<br />

Un astioso e un delatore.<br />

Ce n'è pieno per le banchine.<br />

Parapine gli è venuto il dubbio che quello lo provocava Mandamour, per farlo trasferire,<br />

approf<strong>it</strong>tando che aveva bevuto.<br />

Glielo ha imped<strong>it</strong>o, lui, di farla, la sua danza del Fuoco e l'ha sgridato.<br />

L'abbiamo ricacciato Mandamour in fondo <strong>al</strong> tavolo.<br />

Lui è crollato là, fin<strong>al</strong>mente, bello tranquillo, tra enormi sospiri e gli odori.<br />

Ha dorm<strong>it</strong>o.<br />

Lontano, il rimorchiatore ha fischiato; il suo richiamo ha passato il ponte, ancora un'arcata,<br />

un'<strong>al</strong>tra, la chiusa, un <strong>al</strong>tro ponte, lontano, più lontano...<br />

Chiamava a sé tutte le chiatte del fiume tutte, e la c<strong>it</strong>tà intera, e il cielo e la campagna, e noi, tutto<br />

si portava via, anche la Senna, tutto, che non se ne parli più.<br />

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Céline, ovvero lo scand<strong>al</strong>o di un secolo di Ernesto Ferrero<br />

Nell'aprile 1932 il giovane ed<strong>it</strong>ore parigino Robert Denoel si r<strong>it</strong>rovò sul tavolo un grosso<br />

dattiloscr<strong>it</strong>to di novecento pagine a spazio due, che non portava nemmeno l'indicazione<br />

dell'autore.<br />

Cominciò a leggerlo con uno sb<strong>al</strong>ordimento che sconfinava nell'es<strong>al</strong>tazione.<br />

Telefonò <strong>notte</strong>tempo <strong>al</strong> suo segretario, ingiungendogli di trovarsi presto in ufficio l'indomani<br />

perché bisognava arrivare ad una decisione rapida.<br />

Fu convocato anche il socio di Denoel, l'americano Bernard Steele, che condivise il giudizio<br />

entusiastico dell'amico, e telefonò <strong>al</strong>la madre negli Stati Un<strong>it</strong>i per farsi mandare i fondi necessari<br />

<strong>al</strong>la produzione del libro: la casa ed<strong>it</strong>rice, in quel periodo, aveva qu<strong>al</strong>che problema di liquid<strong>it</strong>à.<br />

Si trattò poi di ris<strong>al</strong>ire, con qu<strong>al</strong>che fatica, <strong>al</strong>l'autore.<br />

Era un medico trentacinquenne che ab<strong>it</strong>ava d<strong>al</strong>le parti di Montmartre, in rue Lepic, e lavorava <strong>al</strong><br />

dispensario di Clichy, un certo Louis Destouches.<br />

Più tardi, Denoel (che doveva cadere assassinato in circostanze misteriose nel dicembre 1945)<br />

ricorderà così quell'incontro: «Mi trovai davanti un uomo straordinario come il suo libro.<br />

Parlò per due ore da medico che sapeva tutto <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, da uomo di estrema lucid<strong>it</strong>à, disperato a<br />

freddo, e tuttavia passion<strong>al</strong>e, cinico ma pietoso...<br />

Lo rivedo ancora nervoso, ag<strong>it</strong>ato, occhi azzurri, uno sguardo duro, penetrante, l'aria un po'<br />

str<strong>al</strong>unata.<br />

Aveva soprattutto un gesto che mi colpiva.<br />

La mano destra andava e veniva come per fare piazza pul<strong>it</strong>a, e ad ogni istante designava le cose<br />

con l'indice...<br />

Il suo modo di esprimersi era sempre forte, immaginoso, <strong>al</strong>lucinato.<br />

L'idea <strong>della</strong> morte, la propria e quella del mondo, tornava nel suo discorso come un motivo<br />

conduttore.<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 349

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