Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ avevo raccontato. Insomma, quel che era detto, era detto. Quando mi son trovato un po' in disparte, lei s'è avvicinata a me senza parere per chiedermi se alle volte non era un altro tiro che le volevo giocare invitandola a Vigny. Ho risposto niente. Non si può ragionare con una donna gelosa come era lei, quello le avrebbe fornito il pretesto per storie a non più finire. E poi non sapevo esattamente di chi e cosa lei era gelosa. E'spesso difficile determinare i sentimenti che nascono dalla gelosia. Di tutto insomma m'immagino che lei era gelosa, come tutti. Sophie non sapeva più bene come comportarsi, ma continuava a insistere per rendersi simpatica. Aveva persino preso Madelon sottobraccio, ma Madelon lei, era troppo arrabbiata e contenta in più d'essere arrabbiata per lasciarsi distrarre da delle gentilezze. Ci defilammo a gran fatica attraverso la folla per raggiungere il tram, a Place Clichy. Proprio nel momento in cui stavamo per raggiungerlo il tram, una nuvola s'è aperta sulla piazza, la pioggia s'è messa a cascare a torrenti. Il cielo è venuto giù. Tutte le auto furono prese d'assalto in un istante. «Non è che adesso mi fai un altro affronto davanti a tutti?... Di' Léon?» sentivo Madelon chiedergli a bassa voce di fianco a noi. Non andava. «Ne hai già basta, eh, di vedermi?... Dillo dunque che ne hai basta! riprendeva lei. Dillo dunque! Eppure non è che mi vedi spesso!... Ma preferisci startene con loro due da solo eh?... Andate a letto tutti insieme, ci scommetto, quando io non ci sono?... Dillo che preferisci stare con loro che con me!... Dillo, che ti possa sentire...» E poi lei dopo restava senza dir niente, la faccia le si chiudeva in una smorfia intorno al naso che le saliva su e le tirava sulla bocca. Aspettavamo sul marciapiede. «Lo vedi come mi trattano i tuoi amici? Di' Léon?» ricominciava lei. Ma Léon lui, bisogna rendergli giustizia, non replicava, non la provocava, guardava dall'altra parte, le facciate e il viale e le vetture. Però era un violento quando gli andava, Léon. Quando lei vedeva che non attaccavano quelle specie di minacce, lei lo seccava in un altro modo e poi in chiave di tenerezza glielo rifaceva lei, sempre aspettando. «Ti amo tanto io, Léon, di' mi senti, che ti amo tanto?... Ti rendi conto di quello che ho fatto per te almeno?... Forse oggi non era il caso che venissi?... Non mi ami nemmeno un po' Léon? E' mica possibile che non mi ami per niente... Hai un cuore, di' Léon, ce n'hai comunque un po' di cuore?... Perché allora lo disprezzi il mio amore?... Avevamo fatto dei bei sogni tutti e due insieme... Come sei crudele con me però!... L'hai disprezzato il mio sogno Léon! L'hai sporcato!... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 334
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Sei tu che l'hai distrutto il mio ideale... Vuoi dunque che non ci creda più all'amore di'?... E adesso, vuoi che me ne vada per sempre allora? E' proprio questo che vuoi?...» Ecco quel che gli chiedeva mentre pioveva attraverso la tenda del caffè. Andava per le lunghe in mezzo alla gente. Decisamente lei era proprio come lui m'aveva avvertito. Aveva invento niente, per quel che riguarda il suo vero carattere. Non avrei potuto immaginare che erano arrivati così in fretta a una tale intensità di sentimenti, era così. Poiché le vetture e tutto il traffico facevano molto more intorno a noi, ne ho approfittato per dirgli comunque una parolina all'orecchio a Robinson sulla situazione, per cercare di scollarcela adesso e di finirla al più presto, visto ch'era andata buca, di svignarcela alla chetichella prima che tutto finisca in vacca e ci incavoliamo a morte.C'era da temerlo. «Vuoi che trovi un pretesto? gli ho susurrato io. E che ognuno se la fili dalla sua parte? -Proprio quello che non devi fare! m'ha risposto lui. Non farmi questo! Lei sarebbe capace di fare una scena proprio qui e non si riuscirebbe più a fermarla!» Non stetti a insistere. Dopo tutto, forse gli piaceva farsi maltrattare in pubblico a Robinson e poi lui la conosceva meglio di me. Poichè il rovescio stava smettendo abbiamo trovato un taxi. Ci precipitiamo ed eccoci pigiati gli uni sugli altri. In un primo momento, ci diciamo niente. C'era aria pesante fra noi e poi avevo già fatto abbastanza gaffe per conto mio. Potevo aspettare un po' prima di ricominciare. Io e Léon ci prendemmo gli strapuntini davanti e le due donne occuparono il fondo del taxi. Le sere di festa, è molto affollata la strada di Argenteuil, soprattutto fino alla Porta. Dopo, bisogna ancora contare un'oretta per arrivare a Vigny a causa del traffico. Non è semplice restare un'ora senza dirsi niente, faccia a faccia, a guardarsi, specialmente quando è scuro e che si è un po' agitati gli uni con gli altri. Tuttavia, se fossimo restati così, arrabbiati, ma ciascuno per conto suo, niente sarebbe capitato. E'ancor oggi la mia opinione, quando ci ripenso. Tutto sommato è per colpa mia che ci siamo rimessi a parlare e la discussione allora è ricominciata sùbito e di quelle belle. Con le parole uno non sta mai abbastanza in guardia, hanno un'aria di niente le parole, non un'aria pericolosa di sicuro, piuttosto dei venticelli, piccoli suoni buccali, né caldi né freddi, e facilmente assorbiti quando arrivano attraverso le orecchie all'enorme noia grigio molle del cervello. Uno non fa attenzione a loro, alle parole, e la disgrazia arriva. Di parole, ce ne sono che si nascondono in mezzo alle altre, come dei sassi. Non si riconoscono a prima vista e poi eccole lì che però ti fanno tremare tutta la vita che hai, tutta intera, e nel suo debole e nel suo forte... Allora è il panico... Una valanga... Resti lì come un impiccato, sopra le emozioni... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 335
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Sei tu che l'hai distrutto il mio ide<strong>al</strong>e...<br />
Vuoi dunque che non ci creda più <strong>al</strong>l'amore di'?...<br />
E adesso, vuoi che me ne vada per sempre <strong>al</strong>lora? E' proprio questo che vuoi?...» Ecco quel che<br />
gli chiedeva mentre pioveva attraverso la tenda del caffè.<br />
Andava per le lunghe in mezzo <strong>al</strong>la gente.<br />
Decisamente lei era proprio come lui m'aveva avvert<strong>it</strong>o.<br />
Aveva invento niente, per quel che riguarda il suo vero carattere.<br />
Non avrei potuto immaginare che erano arrivati così in fretta a una t<strong>al</strong>e intens<strong>it</strong>à di sentimenti, era<br />
così.<br />
Poiché le vetture e tutto il traffico facevano molto more intorno a noi, ne ho approf<strong>it</strong>tato per dirgli<br />
comunque una parolina <strong>al</strong>l'orecchio a Robinson sulla s<strong>it</strong>uazione, per cercare di scollarcela adesso<br />
e di finirla <strong>al</strong> più presto, visto ch'era andata buca, di svignarcela <strong>al</strong>la chetichella prima che tutto<br />
finisca in vacca e ci incavoliamo a morte.C'era da temerlo. «Vuoi che trovi un pretesto? gli ho<br />
susurrato io.<br />
E che ognuno se la fili d<strong>al</strong>la sua parte? -Proprio quello che non devi fare! m'ha risposto lui.<br />
Non farmi questo! Lei sarebbe capace di fare una scena proprio qui e non si riuscirebbe più a<br />
fermarla!» Non stetti a insistere.<br />
Dopo tutto, forse gli piaceva farsi m<strong>al</strong>trattare in pubblico a Robinson e poi lui la conosceva<br />
meglio di me.<br />
Poichè il rovescio stava smettendo abbiamo trovato un taxi.<br />
Ci precip<strong>it</strong>iamo ed eccoci pigiati gli uni sugli <strong>al</strong>tri.<br />
In un primo momento, ci diciamo niente.<br />
C'era aria pesante fra noi e poi avevo già fatto abbastanza gaffe per conto mio.<br />
Potevo aspettare un po' prima di ricominciare.<br />
Io e Léon ci prendemmo gli strapuntini davanti e le due donne occuparono il fondo del taxi.<br />
Le sere di festa, è molto affollata la strada di Argenteuil, soprattutto fino <strong>al</strong>la Porta.<br />
Dopo, bisogna ancora contare un'oretta per arrivare a Vigny a causa del traffico.<br />
Non è semplice restare un'ora senza dirsi niente, faccia a faccia, a guardarsi, speci<strong>al</strong>mente quando<br />
è scuro e che si è un po' ag<strong>it</strong>ati gli uni con gli <strong>al</strong>tri.<br />
Tuttavia, se fossimo restati così, arrabbiati, ma ciascuno per conto suo, niente sarebbe cap<strong>it</strong>ato.<br />
E'ancor oggi la mia opinione, quando ci ripenso.<br />
Tutto sommato è per colpa mia che ci siamo rimessi a parlare e la discussione <strong>al</strong>lora è<br />
ricominciata sùb<strong>it</strong>o e di quelle belle.<br />
Con le parole uno non sta mai abbastanza in guardia, hanno un'aria di niente le parole, non<br />
un'aria pericolosa di sicuro, piuttosto dei venticelli, piccoli suoni bucc<strong>al</strong>i, né c<strong>al</strong>di né freddi, e<br />
facilmente assorb<strong>it</strong>i quando arrivano attraverso le orecchie <strong>al</strong>l'enorme noia grigio molle del<br />
cervello.<br />
Uno non fa attenzione a loro, <strong>al</strong>le parole, e la disgrazia arriva.<br />
Di parole, ce ne sono che si nascondono in mezzo <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, come dei sassi.<br />
Non si riconoscono a prima vista e poi eccole lì che però ti fanno tremare tutta la v<strong>it</strong>a che hai,<br />
tutta intera, e nel suo debole e nel suo forte...<br />
Allora è il panico...<br />
Una v<strong>al</strong>anga...<br />
Resti lì come un impiccato, sopra le emozioni...<br />
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