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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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coro.<br />

D<strong>al</strong>le bancarelle ai crocchi, e d<strong>al</strong>le giostre <strong>al</strong>le lotterie, a forza di passeggiare eravamo arrivati in<br />

fondo <strong>al</strong>la fiera, nel grosso vuoto nero in cui le famiglie vanno a fare pipì...<br />

Dietro-front <strong>al</strong>lora! Tornando sui nostri passi, abbiamo mangiato delle castagne per farci venire<br />

sete.<br />

Ci ha fatto venire m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la bocca, ma non sete.<br />

Un vermetto perfino nelle castagne, carino.<br />

E Madelon che c'è cascata sopra, manco a farlo apposta.<br />

E proprio a partire da quel momento che le cose si sono messe a non andare più per niente tra<br />

noi, fino <strong>al</strong>lora ci davamo ancora un po' di contegno, ma il colpo <strong>della</strong> castagna l'ha resa<br />

assolutamente furiosa.<br />

Nell'istante in cui lei andava fino <strong>al</strong> ruscello per sputarlo il vermetto, Léon le ha detto in più<br />

qu<strong>al</strong>cosa come per proibirglielo, non so più cosa, né quel che gli prendeva, ma 'sto modo<br />

d'andare a sputare <strong>al</strong>l'improvviso non gli piaceva per niente a Léon.<br />

Le chiese <strong>al</strong>quanto stupidamente se ci aveva trovato dentro un seme...<br />

Era proprio una domanda da non farle...<br />

Ed ecco Sophie che trova il modo d'immischiarsi nella loro discussione, non capiva perché<br />

l<strong>it</strong>igavano...<br />

Voleva sapere.<br />

Quello li irr<strong>it</strong>a ancora di più, essere interrotti da Sophie, una straniera, per forza.<br />

Un gruppo di caciaroni passa proprio in mezzo a noi e restiamo separati.<br />

Erano dei giovani che andavano a battere in re<strong>al</strong>tà, ma con delle mimiche, dei versi e ogni sorta<br />

di grida da disperati.<br />

Quando abbiamo potuto ricongiungerci l<strong>it</strong>igavano ancora Robinson e lei.<br />

«Ecco che è arrivato, pensai io, il momento di tornare...<br />

Se li lasciamo qui ancora qu<strong>al</strong>che minuto, ci piantano uno scand<strong>al</strong>o proprio in mezzo <strong>al</strong>la fiera...<br />

Ce n'è basta per oggi!» Tutto era andato m<strong>al</strong>e, bisognava ammetterlo.<br />

«Vuoi che ce ne andiamo?» gli ho proposto io.<br />

Lui <strong>al</strong>lora mi guarda come sorpreso.<br />

Tuttavia quella mi sembrava la decisione più saggia e opportuna. «Non ne avete dunque<br />

abbastanza <strong>della</strong> fiera?» aggiungo io.<br />

Lui mi fece segno che sarebbe stato meglio chiedere prima che cosa ne pensa Madelon.<br />

Volevo proprio chiederglielo cosa pensava Madelon, ma trovavo che non era una gran pensata.<br />

«Ma, la portiamo con noi, Madelon! ecco che finii per dire io.<br />

- Portarla? Dov'è mai che vuoi portarla? fa lui.<br />

- Ma a Vigny, andiamo!» rispondo io.<br />

Che gaffe! Una delle tante.<br />

Ma non potevo smentirmi, avevo parlato.<br />

«Abbiamo proprio una camera libera laggiù per lei a Vigny! aggiungo io.<br />

Non sono le camere che ci mancano, insomma!...<br />

Potremmo anzi farci una cenetta tutti insieme, prima d'andare a letto...<br />

Sarà sempre più <strong>al</strong>legro di qui che stiamo a gelare letter<strong>al</strong>mente da due ore! Non sarà difficile...»<br />

Rispondeva niente Madelon <strong>al</strong>le mie proposte.<br />

Non mi guardava nemmeno mentre parlavo ma non perdeva lo stesso una parola di quello che<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 333

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