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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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nostre infermiere, ma non ci potevamo tuttavia nascondere il timore che lei un giorno si mettesse<br />

a mandare <strong>al</strong>l'aria l'insieme delle nostre infin<strong>it</strong>e prudenze o semplicemente un bel mattino<br />

prendesse <strong>al</strong>l'improvviso coscienza <strong>della</strong> nostra micragnosa re<strong>al</strong>tà...<br />

Ignorava ancora la somma dei nostri oziosi abbandoni Sophie! Una banda di f<strong>al</strong>l<strong>it</strong>i! Noi<br />

l'ammiravamo, viva accanto a noi, <strong>al</strong> suo solo <strong>al</strong>zarsi, semplicemente, venire <strong>al</strong> nostro tavolo,<br />

ripartirsene ancora...<br />

Ci mandava in estasi...<br />

E ogni volta che lei faceva quei gesti così semplici, noi ne provavamo sorpresa e gioia.<br />

Facevamo come dei progressi in poesia solo con l'ammirare il suo essere tanto bella e tanto più<br />

incosciente di noi.<br />

Il r<strong>it</strong>mo <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a scaturiva da <strong>al</strong>tre sorgenti che non le nostre...<br />

Striscianti per sempre le nostre, invidiose.<br />

Questa forza <strong>al</strong>legra, precisa e dolce insieme che l'animava dai capelli <strong>al</strong>le caviglie ci veniva a<br />

turbare, ci inquietava in un modo incantevole, ma ci inquietava, è la parola.<br />

Il nostro stizzoso sapere delle cose di questo mondo faceva il broncio a quella gioia se l'istinto vi<br />

trovava il suo tornaconto, stava sempre lì quel sapere, spaur<strong>it</strong>o in fondo, rifugiato nei sotterranei<br />

dell'esistenza, rassegnato <strong>al</strong> peggio per ab<strong>it</strong>udine, per esperienza.<br />

Lei possedeva Sophie quell'andatura <strong>al</strong>ata, agile e precisa che si trova, così frequente, quasi<br />

ab<strong>it</strong>u<strong>al</strong>mente nelle donne d'America, l'andatura dei grandi esseri dell'avvenire che la v<strong>it</strong>a porta<br />

ambiziosa e persino leggera verso nuove mod<strong>al</strong><strong>it</strong>à dell'avventura...<br />

Un tre-<strong>al</strong>beri di tenera <strong>al</strong>legria, in rotta verso l'Infin<strong>it</strong>o...<br />

Parapine, che pure non era dei più lirici su questi argomenti di seduzione, se ne sorrideva a se<br />

stesso una volta che lei era usc<strong>it</strong>a.<br />

Il solo fatto di contemplarla ti faceva bene <strong>al</strong>l'anima.<br />

Speci<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la mia, per essere giusti, che restava così piena di desiderio.<br />

Solo per sorprenderla, per farle perdere un po' di quella superbia, di quella specie di potere e di<br />

prestigio che aveva preso su di me, Sophie, di sminuirla, insomma, d'umanizzarla un po' <strong>al</strong>la<br />

nostra meschina misura, entravo in camera sua mentre dormiva.<br />

Era <strong>al</strong>lora tutt'<strong>al</strong>tro spettacolo Sophie, familiare stavolta e comunque sorprendente, perfino<br />

rassicurante.<br />

Senza uniforme, quasi niente coperte, di traverso sul letto, cosce <strong>al</strong> vento, carni madide e<br />

dispiegate, duellava con la stanchezza...<br />

S'accaniva sul sonno Sophie nelle profond<strong>it</strong>à del corpo, ronfava.<br />

Era il solo momento in cui la trovavo <strong>al</strong>la mia portata.<br />

Niente più stregonerie.<br />

Niente più scherzi.<br />

Solo cose serie.<br />

Lei faticava come sul rovescio dell'esistenza, per pomparle <strong>al</strong>tra v<strong>it</strong>a...<br />

Ingorda com'era in quei momenti, ebbra persino a forza di riprendersela.<br />

Bisognava vederla dopo quelle sedute d'abbioccamento, tutta ancora gonfia e sotto la pelle rosa gli<br />

organi che non finivano d'estasiarsi.<br />

Lei era buffa <strong>al</strong>lora e ridicola come tutti quanti.<br />

Lei barcollava di felic<strong>it</strong>à per qu<strong>al</strong>che minuto ancora e poi tutta la luce del giorno tornava su di lei<br />

e come dopo il passaggio d'una nuvola troppo greve lei riprendeva gloriosa, affrancata, il suo<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 325

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