Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Nel momento in cui capitava questa sarabanda ebbi di nuovo, ma questa volta con molta maggior precisione della prima, l'impressione molto sgradevole di riconoscere Madelon nella prima fila d'un gruppo, proprio nello stesso posto, davanti al cancello. Nel corso della notte che seguì, mi svegliai per l'angoscia, cercai di dimenticare quel che avevo visto, ma tutti i miei sforzi per dimenticare restarono vani. Tanto valeva non cercare più di dormire. Da molto tempo, non ero ritornato a Rancy. Se si trattava di essere perseguitato da un incubo, mi chiedevo se non era meglio andare a fare un giro da quelle parti, da cui venivano tutte le mie disgrazie, prima o poi... Ne avevo lasciati laggiù dietro di me di incubi... Cercare d'andargli incontro, poteva a rigore passare per una specie di precauzione... Per Rancy, la strada più corta, venendo da Vigny, è prendere per il lungofiume fino al ponte di Gennevilliers quello che è tutto in piano teso sulla Senna. Le nebbie lente del fiume si sfrangiano a pelo d'acqua, s'incalzano, passano, si slanciano, ondeggiano e vanno a ricadere dall'altra parte del parapetto intorno ai lucignoli acidi. La grossa fabbrica di trattori che sta a sinistra si nasconde dietro un gran brandello di notte. Ha le finestre aperte per l'incendio angoscioso che la brucia dentro e non finisce mai. Passata la fabbrica, si è soli sulle banchine... Ma non c'è da perdersi... E'per la fatica che uno si rende conto all'incirca d'essere arrivato. Allora basta prendere ancora a sinistra per la rue des Bournaires e non è più molto lontano. Non è difficile orientarsi per via del fanale verde e rosso del passaggio a livello che è sempre acceso. Anche in piena notte ci sarei arrivato, io, a occhi chiusi fino al villino degli Henrouille. C'ero stato tante di quelle volte, in altri tempi... Tuttavia, quella sera là quando arrivai fin davanti la loro porta, mi son messo a riflettere invece d'andare avanti... Lei era sola adesso la donna ad abitare il villino, mi pensavo io... Erano tutti morti, tutti... Lei aveva dovuto sapere, o almeno s'era fatta venire qualche dubbio sul modo in cui era finita la vecchia a Tolosa... Che effetto aveva potuto farle? Il lampione del marciapiede imbiancava la piccola pensilina a vetri come con della neve sopra la scalinata. Son rimasto là, all'angolo della strada, solo a guardare, a lungo. Avrei ben potuto andare a suonare. Certo che lei m'avrebbe aperto. Dopo tutto, non avevamo fatto baruffa insieme. Faceva freddo là dove m'ero fermato... La strada finiva ancora in un pantano, come ai miei tempi. Avevano promesso dei lavori, non li avevano cominciati... Non ci passava più nessuno. Non è che avessi avuto paura di lei, della moglie Henrouille. No. Ma all'improvviso, là, non avevo più voglia di rivederla... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 316
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ M'ero sbagliato cercando di rivederla. Là, davanti a casa sua, scoprivo improvvisamente che lei non aveva più niente da insegnarmi... Sarebbe stato perfino seccante che lei mi parlasse adesso, ecco tutto. Ecco quel che eravamo diventati l'uno per l'altra. Ero arrivato più lontano di lei nella notte adesso, persino più lontano della vecchia Henrouille che era morta. Non eravamo più tutti insieme... C'eravamo lasciati sul serio... Non solo con la morte, ma con la vita stessa... Quello era capitato per la forza delle cose... Ciascuno per sé stavo a dirmi io... E sono ripartito per le mie parti, verso Vigny. Non era abbastanza istruita per seguirmi adesso la moglie Henrouille... Carattere sì, ne aveva... Ma istruzione no! Qui stava il punto! Nessuna istruzione! E'fondamentale l'istruzione! Allora lei non poteva più capirmi, né capire quel che capitava intorno a noi, per quanto carogna e ostinata potesse essere... Quello non basta mica... Ci vuole anche del cuore e della cognizione per andare più lontano degli altri... Attraverso la rue de Sanzillons ho preso per ritornarmene verso la Senna e poi per l'impasse Vassou. Sistemati i miei fastidi! Contento quasi! Fiero perché mi rendevo conto che non valeva più la pena insistere con la nuora Henrouille, avevo finito per perderla per strada la carogna!... Che elemento! Avevamo simpatizzato a modo nostro... C'eravamo capiti in altri tempi con la moglie Henrouille... Per un bel po'... Ma adesso, lei non era più abbastanza in giù per me, non poteva più scendere... Raggiungermi... Non aveva l'istruzione e la forza. Non si sale mica nella vita, si scende. Lei non poteva più. Lei non poteva più scendere fin dove ero io... C'era troppa notte per lei intorno a me. Passando davanti alla casa dove la zia di Bébert era portinaia, sarei anche entrato, solo per vedere quelli che adesso occupavano la sua guardiola, lì dove avevo curato Bébert e dove lui se ne era andato. Forse c'era ancora la sua foto in divisa da scolaro sopra il letto... Ma era troppo tardi per svegliare tutti. Son passato senza farmi riconoscere... Un po' più in là, al faubourg de la Liberté, ho trovato la bottega di Bézin il rigattiere ancora illuminata... Non me l'aspettavo... Ma con un beccuccio solo in mezzo alla vetrina. Bézin, lui, conosceva tutti gli affari e le novità del quartiere a forza di stare nelle osterie e lo ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 317
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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M'ero sbagliato cercando di rivederla.<br />
Là, davanti a casa sua, scoprivo improvvisamente che lei non aveva più niente da insegnarmi...<br />
Sarebbe stato perfino seccante che lei mi parlasse adesso, ecco tutto.<br />
Ecco quel che eravamo diventati l'uno per l'<strong>al</strong>tra.<br />
Ero arrivato più lontano di lei nella <strong>notte</strong> adesso, persino più lontano <strong>della</strong> vecchia Henrouille che<br />
era morta.<br />
Non eravamo più tutti insieme...<br />
C'eravamo lasciati sul serio...<br />
Non solo con la morte, ma con la v<strong>it</strong>a stessa...<br />
Quello era cap<strong>it</strong>ato per la forza delle cose...<br />
Ciascuno per sé stavo a dirmi io...<br />
E sono ripart<strong>it</strong>o per le mie parti, verso Vigny.<br />
Non era abbastanza istru<strong>it</strong>a per seguirmi adesso la moglie Henrouille...<br />
Carattere sì, ne aveva...<br />
Ma istruzione no! Qui stava il punto! Nessuna istruzione! E'fondament<strong>al</strong>e l'istruzione! Allora lei<br />
non poteva più capirmi, né capire quel che cap<strong>it</strong>ava intorno a noi, per quanto carogna e ostinata<br />
potesse essere...<br />
Quello non basta mica...<br />
Ci vuole anche del cuore e <strong>della</strong> cognizione per andare più lontano degli <strong>al</strong>tri...<br />
Attraverso la rue de Sanzillons ho preso per r<strong>it</strong>ornarmene verso la Senna e poi per l'impasse<br />
Vassou.<br />
Sistemati i miei fastidi! Contento quasi! Fiero perché mi rendevo conto che non v<strong>al</strong>eva più la pena<br />
insistere con la nuora Henrouille, avevo fin<strong>it</strong>o per perderla per strada la carogna!...<br />
Che elemento! Avevamo simpatizzato a modo nostro...<br />
C'eravamo cap<strong>it</strong>i in <strong>al</strong>tri tempi con la moglie Henrouille...<br />
Per un bel po'...<br />
Ma adesso, lei non era più abbastanza in giù per me, non poteva più scendere...<br />
Raggiungermi...<br />
Non aveva l'istruzione e la forza.<br />
Non si s<strong>al</strong>e mica nella v<strong>it</strong>a, si scende.<br />
Lei non poteva più.<br />
Lei non poteva più scendere fin dove ero io...<br />
C'era troppa <strong>notte</strong> per lei intorno a me.<br />
Passando davanti <strong>al</strong>la casa dove la zia di Bébert era portinaia, sarei anche entrato, solo per vedere<br />
quelli che adesso occupavano la sua guardiola, lì dove avevo curato Bébert e dove lui se ne era<br />
andato.<br />
Forse c'era ancora la sua foto in divisa da scolaro sopra il letto...<br />
Ma era troppo tardi per svegliare tutti.<br />
Son passato senza farmi riconoscere...<br />
Un po' più in là, <strong>al</strong> faubourg de la Liberté, ho trovato la bottega di Bézin il rigattiere ancora<br />
illuminata...<br />
Non me l'aspettavo...<br />
Ma con un beccuccio solo in mezzo <strong>al</strong>la vetrina.<br />
Bézin, lui, conosceva tutti gli affari e le nov<strong>it</strong>à del quartiere a forza di stare nelle osterie e lo<br />
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